Gli scoop ai tempi di Twitter: la BBC modifica la policy sui social media

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I redattori devono condividere i loro servizi e le ultime news all’interno della rete aziendale e prediligere il rapporto con gli spettatori

Regno Unito


BBC

Appena un giorno dopo la comunicazione di Sky News, in cui si invitano i giornalisti a non inviare alcun tipo di news (di ultime news) su Twitter e di non retwittare quelle di altri, anche la BBC ha rilasciato una nuova versione della propria policy sui social media.

Le nuove regole impongono ai giornalisti di condividere gli aggiornamenti prima ai redattori di notizie, piuttosto che inviare le ultime notizie su Twitter. Il social media editor della BBC sostiene che la policy non è così draconiana come alcuni critici stanno sostenendo, ma l’enfasi sulla protezione delle news da parte dell’emittente nazionale britannica la dice lunga su come i media tradizionali sono in allerta e cercano strategie per contrastare l’onda d’urto di Twitter, in un’epoca di news distribuite in tempo reale.

 

In un post sul blog nel sito della BBC, il social media editor Chris Hamilton sostiene che l’emittente riconosce il valore di Twitter come piattaforma per la distribuzione, per raccogliere notizie e per relazionarsi con i lettori. Ma per ora, dice, la rete di notizie nazionale preferisce che le ultime notizie siano trattate attraverso il sistema di news esistente, in modo da raggiungere gli spettatori della BBC e i lettori attraverso i canali dell’emittente e i siti, piuttosto che su Twitter. Come Hamilton ha scritto: “La nostra priorità resta quella di garantire che le informazioni importanti raggiungano prima i colleghi della BBC, e quindi tutti i nostri spettatori, il più rapidamente possibile – e certamente non dopo aver raggiunto Twitter“.

 

Insomma la nuova policy mette un punto fermo sulla questione: si prediliga prima il rapporto con gli utenti tradizionali (facendo prima un passaggio all’interno delle redazioni). Ma come mai? Il motivo non è stato esplicitato.

Secondo alcuni, la decisione potrebbe essere stata presa perché le notizie vengano prima verificate da un editore, evitando gaffe, bufale e così via. Secondo altri, tuttavia, si tratterebbe di una scelta dettata dalla preoccupazione della concorrenza dei social media, e Twitter in particolare, che ci stanno abituando a un nuovo modo di informarci. È giusto che le ultime news finiscano su Twitter? È un dibattito in corso.

Di certo, al momento, c’è solo che la distribuzione dei contenuti sulla Rete ha democratizzato i processi di informazione. E sicuramente sta allontanando il valore degli scoop. Le notizie sono sempre più brevi, più veloci, più condivide. È molto difficile per un giornalista e un editore riuscire a “proteggerle” a lungo.