Agenda digitale: dalla Camera mozioni al Governo per accelerare i piani d’intervento per lo sviluppo della banda larga

di Alessandra Talarico |

Le mozioni, presentate da FLI, IDV, Grande Sud-Ppa, Popolo E Territorio, API, MPA, Lega Nord, UDC, PDL e PD per chiedere al Governo di allinearsi alla Digital Agenda europea così da recuperare il gap infrastrutturale del Paese.

Italia


Banda Larga

Lo sviluppo delle reti a banda larga di nuova generazione è stato uno dei temi al centro dei lavori della Camera, che ha discusso una serie di mozioni per chiedere al governo una maggiore attenzione a un settore da cui dipende in parte la futura crescita del Paese.

Diversi gli interventi che si sono susseguiti per la presentazione delle mozioni, tutte incentrate sulla necessità di non perdere altro tempo e di accelerare gli interventi infrastrutturali atti a recuperare un gap che scolla l’Italia dal resto dell’Europa e del mondo.

Linda Lanzillotta, del gruppo misto – API, nella sua mozione (n. 1-00837) ha ricordato l’importanza dell’Agenda digitale per la promozione di “un’economia digitale basata sullo sviluppo e sull’utilizzo dei servizi in rete come leva per aumentare la produttività delle nostre economie, ridurre i costi delle amministrazioni pubbliche e, allo stesso tempo, aumentare la qualità della vita per i cittadini e per le imprese, migliorare il funzionamento delle istituzioni, renderle più trasparenti e avvicinarle ai cittadini”, ha elencato quelle che dovrebbero essere le priorità dell’azione del Governo per allinearsi agli obiettivi dell’Europa, in base ai quali, entro il 2020, non meno del 50% delle famiglie dovrebbero avere un collegamento ad internet superveloce (oltre 100 megabit al secondo) e tutti i cittadini dovrebbero avere una connessione a internet veloce a 30 megabit al secondo.

Tra le priorità elencate dalla Lanzillotta, innanzitutto la definizione della mappa degli obiettivi di connettività secondo le indicazioni dell’agenda digitale europea. Quindi, la promozione del coordinamento e dell’interoperabilità di tutti gli interventi realizzati o in corso di realizzazione da parte di regioni ed enti locali per lo sviluppo di reti internet veloci. Il Governo è stato poi invitato a identificare le aree nelle quali gli investimenti pubblici finanziati da risorse europee e nazionali dovranno concorrere con capitali finanziari privati ad assicurare la realizzazione della rete; a quantificare le risorse a tal fine disponibili e a definire un piano di interventi con un preciso timing operativo coerente con gli obiettivi dell’agenda digitale.

Importante, secondo la Lanzillotta, “che i contributi pubblici a fondo perduto previsti nel predetto piano siano assegnati con procedure di evidenza pubblica ad imprese che offrano le maggiori garanzie di realizzazione della rete di nuova generazione” e che siano promosse “le iniziative opportune volte a realizzare la partnership tra i diversi operatori di telecomunicazioni con lo scopo di ottimizzare gli investimenti privati, dotando il territorio nazionale di un backbone per le reti di nuova generazione che assicuri accessibilità, concorrenza tra operatori e valorizzazione delle reti esistenti”.

In considerazione del carattere strategico e di impegno europeo di tali interventi, il Governo è stato infine invitato ad “assumere iniziative normative per la semplificazione delle procedure autorizzative relative alla realizzazione delle reti di nuova generazione, prevedendo anche, ove necessario, l’attivazione di poteri sostitutivi dello Stato”.

 

L’IDV, rappresentato dal capogruppo in commissione Trasporti Carlo Monai (n. 1-00834), ha chiesto all’esecutivo di “perseguire con tenacia l’obiettivo annunciato con il cosiddetto decreto ‘semplifica Italia’ di promuovere la diffusione delle reti di banda larga ed ultra larga e di semplificare le procedure amministrative e gli adempimenti burocratici, con il fine di agevolare il percorso di aziende e cittadini nella produzione e nella fruizione dei contenuti digitali”.

Essenziale, quindi, che il Governo ponga in essere tutte le iniziative necessarie “per diminuire i costi di scavo e realizzare un’opportuna forma di condivisione dei lavori da parte dei differenti fornitori di servizi a rete – elettricità, gas, acqua” e adotti “iniziative volte ad incentivare misure di cooperazione per reti wireless mediante promozione di accordi di roaming nazionale per aumentare la copertura del territorio”.

Oltre a ricordare l’importanza di una gestione efficiente dello spettro radio, il rappresentante IDV ha chiesto “di adottare ogni iniziativa volta a promuovere l`utilizzo della rete, soprattutto da parte dei giovani ma anche dagli anziani promuovendo, altresì l’utilizzo della moneta elettronica e dell’eCommerce, nell’ottica di una complessiva modernizzazione del Paese”.

 

Daniele Toto (FLI), ha illustrato la mozione Della Vedova (n. 1-00828) ha invitato il Governo a “intraprendere tutte le iniziative di carattere normativo per favorire, anche attraverso forme di incentivo fiscale, lo sviluppo delle reti fisse e mobili di nuova generazione, allo scopo di ampliare la copertura territoriale dei servizi d’accesso a banda larga, di ridurre il divario digitale tra le diverse aree del Paese, in via prioritaria nei distretti industriali, e di migliorare la competitività e la produttività del sistema economico nazionale”.

 

Robero Rao dell’Udc, illustrando la mozione Galletti (n. 1-00840) ha ricordato che “lo sviluppo e la diffusione delle reti a banda larga costituiscono una priorità strategica per lo sviluppo e la crescita economica e l’eliminazione del divario digitale, indispensabile, tra l’altro, per ridurre il divario delle aree sottoutilizzate”, ha invitato il Governo a “rendere disponibili le risorse già stanziate per la banda larga nelle regioni sottoutilizzate del Paese, al fine di assicurarne la copertura anche nelle aree meno remunerative” e a “rivedere il quadro programmatico strategico degli investimenti nel settore delle reti di comunicazione a larga banda, al fine di assicurare il conseguimento da parte dell’Italia degli obiettivi fissati nell’agenda digitale europea”.

 

Giogio Simeoni, nell’illustrare la mozione Valducci per il PDL (n. 1-00841), ha sottolineato la necessità “di incentivare gli investimenti nel settore delle reti di nuova generazione, anche attraverso la destinazione di adeguate risorse pubbliche” e di “sostenere lo sviluppo dei servizi collegati alla rete, anche con riferimento a quelli resi dalla pubblica amministrazione, in modo da sollecitare sinergicamente la diffusione della rete stessa”.

 

Michele Meta, del PD, ha infine invitato l’esecutivo a “favorire e sostenere gli investimenti degli investitori istituzionali, delle utilities e delle imprese di telecomunicazioni in infrastrutture di base, attraverso il riconoscimento del rischio di investimento” e ad agevolare la condivisione dei lavori di scavo realizzati da differenti fornitori di servizi a rete (elettricità, gas, acqua ed altro), in modo “da ridurre e razionalizzare i costi di scavo”.

Essenziale, per il PD, anche una maggiore attenzione all’infrastrutturazione del Mezzogiorno, “mediante una compiuta attuazione al ‘Progetto strategico’ e al ‘Piano azione-coesione’ per il Sud e con tutti i necessari interventi di politica industriale a sostegno dello sviluppo delle aree svantaggiate”.

 

Jonny Crosio (LNP) ha illustrato la mozione Dozzo (n. 1-00839), e sottolineato l’opportunità di “promuovere un’adeguata crescita delle reti di nuova tecnologia, favorire l’utilizzo di Internet, semplificare e rendere efficiente la pubblica amministrazione e recuperare il ruolo storico del Paese nella produzione di ricerca, sapere e innovazione”, invitando il Governo ad attuare “un piano di infrastrutturazione tecnologica in fibra ottica per massimizzare la penetrazione dei servizi broadband, a promuovere la realizzazione di un’unica infrastruttura di rete a banda larga in grado di fronteggiare le sfide dell’innovazione e a garantire un’alta capacità di trasmissione alle principali città e ai distretti industriali, che ancora scontano un forte divario di connettività, giudicando peraltro condivisibili i parametri e gli obiettivi fissati in materia dall’agenda digitale europea”.