La rivoluzione è mobile nei paesi emergenti: ecco come le telco hanno dato vita al ‘Sistema D’

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Secondo Forbes, le telco ‘senza fare troppo rumore e senza la supervisione di alcun governo, hanno facilitato la creazione della seconda maggiore economia mondiale’ stimata in 10 trilioni di dollari.

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Sono i telefonini low-cost, non internet o i Pc, ad aver rivoluzionato la vita degli abitanti dei Paesi emergenti, dando vita alla seconda maggiore economia mondiale – battezzata ‘Sistema D‘ – e stimata in 10 trilioni di dollari.

Secondo Robert Neuwirth, che ha coniato l’espressione ‘Sistema D’ – dove D sta per ‘debrouillard’, termine francese che indica qualcuno che è autosufficiente – la metà dei lavoratori del pianeta rientra in questo sistema, che entro il 2020 ingloberà i due terzi dei lavoratori, ossia la maggior parte della popolazione mondiale.

 

Nel corso dell’ultimo decennio, stima l’ITU, il numero degli abbonamenti alla telefonia mobile nei mercati emergenti è passato da 250 milioni a 4,5 miliardi. Nei mercati sviluppati si è passati, invece, da 450 milioni a 1,6 miliardi.

Con i telefonini sono arrivate anche le app – che hanno consentito anche a persone illetterate di accedere ai servizi di banking online, di avere consulenze sanitarie e di vendere i loro prodotti via sms.

 

Le telco – sottolinea quindi Forbes – “senza fare troppo rumore e senza la supervisione di alcun governo, hanno facilitato la creazione della seconda maggiore economia mondiale”.

“La rivoluzione mobile nei paesi in via di sviluppo è una delle storie tecnologiche più sottovalutate”, afferma Quentin Hardy, viceredattore tecnologico del New York Times.

 

Neuwirth pensa che sia giunto il momento che il mondo sviluppato tenga conto di questa “imprenditorialità libera” che sta fiorendo nelle aree più marginali del mondo.

Le telcos ci sono arrivate, infatti, già da molto tempo, con tentativi inizialmente forse un po’ azzardati, ma che col tempo si sono rivelati vincenti. Come MTN – il maggiore operatore mobile africano – che nel 2011 sbarcò in Nigeria con un sistema di mobile commerce basato su rivenditori registrati. Il sistema di distribuzione si rivelò un fallimento, ma con una serie di aggiustamenti è diventato col tempo un successo. Negli ultimi 10 anni, il numero di utenti mobili in Nigeria è passato da 266 mila a 87 milioni e MTN, che detiene la metà di quel mercato, lo scorso anno vi ha registrato un fatturato da 4 miliardi di dollari.

 

Un altro esempio di come le tecnologie mobili possano contribuire non tanto a cambiare il mondo quanto a dare alle persone uno strumento utile ad uscire dalla povertà è rappresentato dalle attività della Grameen Bank, che fornisce alle aziende a basso reddito un telefonino da condividere con altri. Secondo Paul Jacobs – Ceo di Qualcomm, che collabora con Grameen – le attività che hanno aderito al progetto per più di 4 mesi hanno raddoppiato il fatturato.

 

“La tecnologia è un elemento facilitatore, non l’obiettivo finale. Si tratta di mettere le informazioni – e quindi il potere – nelle mani delle persone”, ha sottolineato il presidente dei programmi tecnologici di Grameen, David Edelstein.