Mercato media in fermento: occhi puntati su Sky e TI Media

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Dopo l’ennesima smentita diTarak Ben Ammar, restano aperte le ipotesti sul nuovo partner industriale.

Italia


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Il mercato media italiano è in pieno fermento. Due le notizie che hanno mobilitato l’interesse degli investitori: Sky Italia che abbandona il beauty contest e il prossimo ingresso di un partner industriale nel capitale di TI Media, visto che da tempo Mediobanca, su mandato di Telecom Italia (77,7%), sta cercando un socio che possa rilevare fino al 40% della controllata attiva nel settore media (77,7%).

Stamani il titolo di TI Media continuava a lievitare in Borsa – +6,25% a 0,17 euro dopo aver guadagnato ieri oltre 5 punti percentuali – nonostante la smentita anche odierna del finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar a voler lanciare un’Opa su TI Media per la conseguente acquisizione di La7.

“Le confermo in maniera netta che non c’è mai stata da parte mia né direttamente né attingendo a capitali provenienti dal Qatar la volontà di lanciare un’Opa su Telecom Italia Media”, ha detto l’imprenditore in un’intervista a MF.

Aggiungendo “Per di più mi troverei in una situazione di conflitto d’interessi sedendo da tre anni nel consiglio d’amministrazione di Telecom“.

Ieri il quotidiano aveva scritto di un interesse di Ben Ammar a rilevare una quota importante di TI Media, fino al 40%, indiscrezioni a cui il titolo ha reagito con un forte rialzo (Leggi Articolo Key4biz).

 

“Rafforzare l’attività’ di broadcasting non fa parte della mia strategia. Se riuscirò a ottenere almeno un multiplex digitale al termine del beauty contest in corso avrò spazio a sufficienza per sviluppare l’attività’ televisiva”, ha concluso Ben Ammar. “Ripeto che non sono interessato a rilevare La7. Sono voci che smentisco da anni. Anche perché se lo facessi diventerei un competitor diretto di Rai, Mediaset e Sky Italia che invece sono i miei principali clienti. Il mio patrimonio italiano e’ rappresentato fondamentalmente dalla casa di produzione e distribuzione cinematografica Eagle Pictures che porta sul mercato mediamente 22 film ogni anno e dalla partecipazione nella Lux Vide dei Bernabei. Quindi se mi trasformassi in un content provider nessuno dei principali broadcaster operanti in Italia comprerebbe i film che immettiamo sul mercato. Lux Vide, per esempio, e’ il primo fornitore di contenuti della Rai. Lei pensa che se io divenissi il proprietario di La7 a Viale Mazzini comprerebbero ancora la serie Don Matteo? Non credo proprio”.

 

Ma escluso Ben Ammar resta ugualmente alto l’interesse degli investitori per TI Media. Chi sarà il nuovo partner industriale?

 

Di nomi ne stanno circolando tanti. Il primo è quello del Gruppo L’Espresso di Carlo De Benedetti che martedì sera alla trasmissione “Otto e mezzo” ha detto d’essere interessato all´emittente televisiva di cui era ospite: “Mi piacerebbe assolutamente comprare La7, ma Bernabè non la vuole vendere’.

Il presidente esecutivo di Telecom, Franco Bernabè, lo ha infatti detto chiaramente in occasione della conferenza stampa sui conti trimestrali, sostenendo che la compagnia non ha intenzione di vendere Ti Media, ma di trovare invece una partnership che permetta, attraverso nuove sinergie, di far crescere ulteriormente l’emittente televisiva. Escludendo tuttavia che al momento ci siano trattative in corso (Leggi Articolo Key4biz).