Social network: e se sono i genitori a mentire pur di far iscrivere i figli su Facebook?

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Secondo uno studio, molti genitori aiutano i figli a mentire sull’età per iscriversi a Facebook, mentre gli Usa discutono se modificare la legge che impone ai social network di impedire l’iscrizione di minori di 13 anni.

Stati Uniti


Facebook e teenagers

Molti genitori aiutano i figli a mentire sulla loro era età per poter creare un profilo su Facebook. È quanto emerge da un sondaggio su circa mille genitori condotto mentre negli Usa si sta discutendo dell’opportunità di modificare il Children’s Online Privacy Protection Act (Coppa). In base a questa legge, su Facebook e molti altri social network l’iscrizione è riservata ai maggiori di 13 anni.

 

Secondo lo studio, il 36% dei genitori è a conoscenza del fatto che i figli si sono iscritti a Facebook prima di compiere i 13 anni di età e il 55% di quelli che hanno figli minori di 12 anni dichiara che i pargoli hanno già un profilo sul social network. Il 76% tra questi, ha aiutato il pargolo a creare il profilo e, quindi, a contravvenire alle policy del sito.

 

L’analisi è stata condotta da ricercatori accademici e da Microsoft Research che l’ha in parte finanziata. Microsoft Research è una divisione di Microsoft, che nel 2007 ha pagato 240 milioni di dollari per assicurarsi una quota dell’1,6% di Facebook. Le due società sono rivali in alcuni settori, come nella pubblicità online ma Microsoft è anche cliente di Facebook e l’autore dello studio, Danah Boyd, ha precisato che la ricerca “è indipendente da Microsoft”.

 

Secondo i ricercatori, il Children’s Online Privacy Protection Act ha avuto come conseguenza imprevista quella di “impedire ai minori di 13 anni di accedere a una serie di opportunità sociali ed educative”.

Molte associazioni, tuttavia, hanno dissentito da questa conclusione: secondo Donna Rice Hughes dell’organizzazione non profit Enough is Enough, il Coppa è una legge imperfetta ma è il divieto di accesso ai social network per i minore di 13 anni dovrebbe essere mantenuto.

“Se alcuni genitori vogliono aiutare i figli a essere disonesti, è una loro prerogativa, ma per gli altri quella barriera è un limite necessario”, ha spiegato Hughes.

 

Il portavoce di Facebook ha sottolineato che la società rimuove ogni giorno numerosi profili di minorenni.

“Restiamo favorevoli agli sforzi del governo volti a migliorare il Coppa, così che le aziende possano continuare a innovare e a proteggere le persone di ogni età”.