Tv e cinema all’epoca di internet: la Ue lancia consultazione pubblica

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I pareri dovranno pervenire entro il 18 novembre. La Ue deciderà quindi se necessario approvare una nuova direttiva.

Unione Europea


Michel Barnier

L’effetto delle tecnologie digitali e di internet, il modo con cui le opere audiovisive vengono prodotte, commercializzate e distribuite sta mutando rapidamente. I consumatori  si aspettano di poter guardare ciò che desiderano anywhere, any time e soprattutto da qualunque dispositivo (Tv, pc, console o device mobile).
I modelli di business devono tenere il ritmo sempre più veloce dei cambiamenti tecnologici che aprono nuovi orizzonti per creatori e distributori, e fanno nascere nuove aspettative negli utenti, oltre a generare maggiore crescita e occupazione.

 

Con l’obiettivo di raccogliere le differenti opinioni sul modo migliore di sfruttare queste opportunità e andare verso il mercato digitale unico, la Commissione Ue ha pubblicato un Libro Verde su iniziativa del Commissario Ue al Mercato interno, Michel Barnier, d’accordo con Neelie Kroes, vicepresidente e responsabile della Digital Agenda, e Androulla Vassilliou, Commissario Ue per l’Educazione, la cultura e i giovani.

 

Il Libro verde fornisce le basi per un dibattito: è necessario adattare il quadro normativo per consentire alle aziende del settore di sviluppare nuovi modelli di business, ai creatori di trovare nuovi canali di distribuzione e ai consumatori di avere un migliore accesso ai contenuti in tutta Europa? Se sì, come?

 

Tutte le parti interessate sono invitate a dare il loro parere su diversi aspetti della distribuzione online di opere audiovisive (film, documentari, fiction, cartoni animati, etc.). I pareri dovranno pervenire entro il 18 novembre 2011.

 

Il Commissario Barnier ha dichiarato: “Voglio che tutti gli europei possano cogliere le opportunità offerte da Internet. Ritengo sia importante sentire le opinioni dei soggetti interessati, dai creatori ai consumatori, senza tralasciare gli artisti, i produttori e distributori. I risultati di questa consultazione contribuiranno in modo significativo alle iniziative che sto preparando, tra cui una proposta legislativa in materia di licenze collettive dei diritti d’autore, un’analisi del quadro fissato dalla direttiva del 2001 sulla società dell’informazione e una revisione della direttiva sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale”.

 

Il Libro verde analizza diverse questioni.

 

• Si valuta il ritmo dei cambiamenti nel settore audiovisivo, in risposta alla rivoluzione di Internet e il modo migliore per affrontare le sfide che questo implica e sfruttare le potenzialità di un mercato digitale unico per i creatori, le aziende e i consumatori, compresi nuovi modelli di business, più servizi online e una migliore retribuzione per gli aventi diritto.

 

• Si affronta la questione dell’acquisizione dei diritti per la distribuzione online di servizi audiovisivi. E’ infatti necessario valutare l’ampiezza dei problemi correlati a questo settore, la loro esatta natura e le possibili soluzioni.

 

• Si pone la questione di sapere se la Ue debba adottare misure aggiuntive per garantire un’adeguata remunerazione di autori e artisti per la digitalizzazione delle loro opere.

 

• Si discute anche degli usi specifici delle opere audiovisive, per missioni di interesse pubblico delle istituzioni responsabili del patrimonio cinematografico e dell’accesso dei disabili ai prodotti culturali.

 

Le risposte raccolte aiuteranno la Commissione a stabilire se sarà necessario adottare misure per consentire alla popolazione della Ue, ai fornitori di contenuti online e ai titolari di diritti di sfruttare appieno le opportunità offerte da un mercato digitale unico. La Ue esaminerà questi pareri anche nell’ambito della proposta di regolamentazione, che verrà presentate prossimamente, sulla gestione collettiva dei diritti.

 

L’industria culturale, compreso il settore audiovisivo, svolge un ruolo importante nell’economia europea, visto che genera quasi il 3% del PIL, vale a dire un valore annuo di 500 miliardi di euro e impiega quasi 6 milioni di persone.

Questo settore gioca, inoltre, un importante ruolo nel favorire l’innovazione, in termini di dispositivi e reti.

La Ue si piazza al secondo posto nel mondo per il tempo passato davanti alla televisione e produce più film di qualsiasi altra regione, oltre a ospitare più di 500 piattaforme che offrono servizi di video online.

 

Il Programma MEDIA della Commissione europea prevede di investire 755 milioni di euro nell’industria cinematografica europea per il periodo 2007-2013 (più di 1,5 miliardi di euro sono stati già usati dal lancio del Programma nel 1991).

L’obiettivo è di migliorare la distribuzione e la promozione di film europei e di rafforzare la concorrenza su questo mercato.

Si tratta quindi di sostenere la distribuzione online delle opere audiovisive, in particolare attraverso le piattaforme di video on demand.

 

 

Per maggiori informazioni:

 

Green Paper

 

Per partecipare alla consultazione

 

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Europe 2020 Strategy

 

Digital Agenda

 

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