BSkyB: il Governo inglese prende ancora tempo. La scalata di Rupert Murdoch resta in standby

di Raffaella Natale |

Da mesi la News Corp attende l’OK del Governo britannico che però, dopo la consultazione pubblica, ha deciso di allungare i tempi per dare l’autorizzazione definitiva.

Gran Bretagna


BSkyB

Il governo britannico tarda a dare l’autorizzazione definitiva alla News Corp per l’acquisto del 61% del capitale di BSkyB non ancora in suo possesso.
Il gruppo ha offerto 700 sterline per azione valutando il gruppo a 14,56 miliardi. Gli amministratori indipendenti hanno chiesto almeno 800 sterline mentre alcuni analisti ritengono che si potrebbe arrivare a chiedere fino a 900 sterline.
La transazione ha suscitato però vive polemiche, che hanno spinto – in una mossa senza precedenti – tutti gli editori britannici a unirsi per chiedere al Governo di intervenire e bloccare l’operazione, nell’interesse del pluralismo dell’informazione che verrebbe compromesso dall’eccessivo potere che ricadrebbe in capo a Rupert Murdoch, proprietario di giornali e Tv e quindi in grado di condizionare diversi segmenti del mercato media britannico.

Alla News Corp fanno capo, infatti, una delle sei maggiori major cinematografiche di Hollywood  (20th Century Fox), canali televisivi (Fox, National Geographic), quotidiani (The Sun e The Times) e diverse piattaforme satellitari in tutta Europa (come Sky Italia e Sky Deutschland).

 

Davanti alla mobilitazione contro questa operazione, il Governo ha deciso di fermarsi. L’affaire sembrava essersi sbloccato a marzo quando Ministro della Cultura, Jeremy Hunt, s’era detto soddisfatto degli impegni presi dalla News Corp per assicurare il mantenimento del pluralismo.

 

Nel deal presentato da Murdoch si stabilisce che Sky News verrà scorporata e News Corp manterrà una partecipazione del 39% nel canale.

Ma, secondo l”alleanza’ degli editori, che hanno scritto al Governo chiedendo di bloccare l’operazione, la Newco dipenderà dalla News Corp per l’85% delle proprie entrate e per il suo ingresso al mercato attraverso la potente piattaforma satellitare BSkyB. Questo darebbe a Murdoch la possibilità di esercitare le proprie pressioni sulla Newco.

Gli oppositori sostengono inoltre che gli impegni posti a garanzia dell’indipendenza editoriale sarebbero ‘deboli’.

 

Hunt avrebbe dovuto prendere una decisione in aprile, dopo una consultazione pubblica di 15 giorni, ma ad oggi non si sa ancora nulla.

La News Corp non è quindi ancora in grado di poter completare la propria scalata nella piattaforma satellitare che conta 10 milioni di abbonati e genera un profitto da 1 miliardo di sterline.

 

L’obiettivo di Murdoch è di poter sfruttare la forza della pay Tv per imporre la nuova strategia che punta a unire internet con l’offerta televisiva e i grandi giornali del gruppo come il Times.

Anche se questo progetto non è messo in discussione, gli ostacoli sono molteplici.

 

Intanto David Cameron, sospettato di voler privilegiare un gruppo editoriale che l’ha ampiamente sostenuto durante la campagna elettorale, ha dovuto prendere atto che la consultazione pubblica ha raccolto 40 mila contributi. Prova che gli oppositori (Daily Telegraph, Guardian, BBC…) di Murdoch, non intendono mollare la presa.

Hunt ha già fatto sapere che il proprio dicastero valuterà attentamente tutte le indicazioni, anche per evitare che possano in seguito esserci dei ricorsi giudiziari.

Sicuramente un altro ostacolo è rappresentato dai recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto il tabloid domenicale News of the World (2,7 milioni di copie).

Inoltre la cessione di Sky News, indispensabile per sbloccare il dossier, crea non pochi problemi. Secondo indiscrezioni il canale potrebbe essere rilevato da “un oligarca russo con passaporto britannico“, come ha sottolineato Joseph Lampel, esperto di media alla Cass Business School di Londra. Ma questa soluzione non avrebbe l’appoggio di tutti gli azionisti.

 

“L’operazione richiede più tempo del previsto “, s’è limitato a dire il Ministro della Cultura.

 

Lo scorso dicembre la News Corp ha ricevuto l’OK della Ue alla scalata BSkyB, secondo la quale l’acquisizione “non ostacolerà in maniera significativa la concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (SEE) o in una parte sostanziale di esso”.