Sky-Current Tv. Andrea Scrosati: ‘La libertà di espressione è troppo importante per essere imbastardita in una trattativa commerciale’

di Raffaella Natale |

Scrosati attacca duramente il canale di Al Gore, ribadendo ancora una volta: ‘Nessuno ha mai chiamato Mockridge per chiudere il canale’.

Italia


Andra Scrosati

Non cessa la polemica intorno al caso Current Tv. Il VicePresident Programming&Promotion di Sky Italia, Andrea Scrosati, ha deciso di rispondere all’ennesima accusa per chiarire ancora una volta la veridicità dei fatti.
“E’ intollerabile che, soprattutto chi si presenta come paladino della libertà, dica spudoratamente il falso”, ha detto Scrosati, replicando al comunicato dell’emittente satellitare, nel quale si sostiene che tra l’altro l’amministratore delegato del pay Tv, Tom Mockridge, abbia eseguito “un ordine preciso di Rupert Murdoch“, decidendo di chiudere Current Tv, fondato da Al Gore e Joel Hyatt. (Leggi Articolo Key4biz)

In un’intervista di Beppe Severgnini, Al Gore ha infatti dichiarato che la decisione non è stata presa da Sky Italia ma che alla base di tutto c’è una direttiva del quartier generale americano di News Corp, la holding di Murdoch, che vorrebbe fare un favore a Silvio  Berlusconi togliendo dal bouquet una voce scomoda, che in più di un’occasione ha messo in discussione la politica del capo del governo italiano.

“Siamo una televisione realmente indipendente – ha sottolineato l’ex vicepresidente USA -. Per questo siamo stati i primi a mandare in onda Citizen Berlusconi o documentari che hanno mostrato che la sporcizia a Napoli c’è ancora. Ma News Corp sta cercando di entrare nel business del digitale terrestre però, per questo, ha bisogno del consenso di Berlusconi (…) Stanno cercando di penetrare in questo nuovo proficuo mercato e hanno bisogno di Berlusconi. Quindi non si sentono a loro agio nell’essere in conflitto con lui”.

Dura la replica di Scrosati: “Nessuno ha mai chiamato Mockridge per chiudere il canale. Non si può titolare un comunicato in quel modo, sostenendo tra l’ altro di avere tutte le prove, quando poi non c’è una riga che dimostra quell’affermazione. Tutto questo non è accettabile”.

 

Scrosati ha poi voluto aggiungere una considerazione personale: “Il tema della libertà di espressione e del pluralismo nel sistema dei media è troppo importante per essere imbastardito in una trattativa commerciale, finalizzata a chiedere il 30% in più. Chi lo utilizza in maniera così strumentale in questo contesto se ne prende tutte le responsabilità, anche e soprattutto nei confronti di chi oggi sostiene Current”. (Leggi Articolo Key4biz)

 

Per quanto riguarda i dati di ascolto, il primo giorno Current aveva detto che gli ascolti erano cresciuti del 550%, citando una ricerca Auditel-Starcom (Leggi Articolo Key4biz).

Un’informazione smentita dalla stessa Starcom, che ha dichiarato di non aver mai svolto ricerche per Current Tv.

Oggi il direttore di Current, Tommaso Tessarolo, ammette nel suo blog su ‘Il Fatto Quotidiano’ che se avessero raggiunto il target di 4500 spettatori avrebbero ottenuto il rinnovo automatico del contratto, ma fa sapere che hanno cambiato linea puntando sulla qualità e non sulla quantità.

 

“Ora ammettono anche – ha aggiunto il manager di Sky – che il contratto non è stato interrotto come avevano detto in un primo momento, ma che era arrivato alla sua naturale scadenza. Sostengono che la nostra offerta era di un milione, anche se in realtà era di due, e che raccoglievano un milione di euro di pubblicità. In realtà la pubblicità la reperiva Sky e nell’anno fiscale 2010 si trattava di 542 mila euro lordi. La cifra che arriva al cliente è del 60%:  è facile capire che la nostra proposta di un milione di euro costituiva un incremento”.

 

Secondo Current i documenti pubblicati dimostrano la volontà di Sky di interrompere il rapporto senza avviare alcuna trattativa. “Quando si fa una trattativa ci sono diversi scambi – ha precisato Scrosati – Possiamo dibattere se la tattica sia quella giusta. Se sia meglio partire in modo o in un altro, ma da che mondo è mondo è l’ultimo documento quello che vale, non il primo”.