Rai: Lorenza Lei prima donna a ricoprire l’incarico di Direttore generale. Ok dall’Assemblea dei soci

di Raffaella Natale |

Sul suo nome c’è stata l’unanimità del Cda. Intanto attesa per la riunione della Vigilanza che dovrà votare il Regolamento per il referendum sulla par condicio.

Italia


Lorenza Lei

Un’altra donna sale ai piani alti di Viale Mazzini. Dopo i due presidenti Letizia Moratti (dal 1994 al 1996) e Lucia Annunziata (dal 2003 al 2004), adesso tocca a Lorenza Lei che sarà la prima donna direttore generale della Rai. Disco verde anche dall’assemblea totalitaria dei soci (Tesoro e Siae).

Ieri è stata votata all’unanimità dal Cda, nonostante il rischio di qualche astensione, per subentrare a Mauro Masi che ha formalizzato lunedì le sue dimissioni e sarà il nuovo amministratore delegato della Consap (Leggi Articolo Key4biz).

“Voglio formulare i miei migliori auguri di buon lavoro a Lorenza Lei per il nuovo importante incarico. E’ significativo che la sua nomina sia stata deliberata all’unanimità dal Consiglio d’amministrazione e abbia subito raccolto l’approvazione dell’assemblea dei Soci, oltre che il parere favorevole degli operatori del settore e di diverse forze politiche e sociali”. Queste sono state le parole del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani.
“Sono sicuro – ha detto ancora Romani – che il nuovo Dg, con la competenza e l’indipendenza che hanno contraddistinto il suo percorso professionale, saprà portare avanti il rilancio produttivo della prima industria culturale italiana”.
 

Secondo il presidente Rai, Paolo Garimberti, Lorenza Lei può rappresentare “quello che definirei un direttore generale di garanzia”. In più, conosce bene l’azienda e questo rappresenta una forza in più nell’operare.

Credo – ha aggiunto – che in questo particolare momento ci sia la necessità di una scelta improntata a logiche di tipo aziendale, manageriali, basate su criteri legati alla conoscenza dei problemi e all’esperienza professionale”. Il presidente ha detto anche che “occorre rimboccarsi subito le maniche e, dal mio punto di vista, chi già conosce l’azienda ha dalla sua una maggiore forza e può contribuire più rapidamente a far ritrovare quello spirito unitario di gruppo che ha sempre contraddistinto la Rai nei momenti di difficoltà”. E Garimberti ha sottolineato pure che in questa chiave, “l’unanimità registrata sulla proposta è un buon segnale”.

   

Anche l‘associazione dei dirigenti Rai ha espresso grande soddisfazione per la nuova nomina e auspica che “il metodo con cui si è arrivati alla nomina, rapido e all’unanimità, e la scelta di premiare non solo per la prima volta una donna ma una professionalità interna alla Rai, inaugurino una nuova fase contraddistinta da attenzione non all’appartenenza ma al merito e alla competenza”.
Nell’augurare al nuovo Dg “buon lavoro”, i dirigenti hanno evidenziato “le sfide che dovrà affrontare: definizione della natura giuridica della Rai, l’evasione del canone, l’ingiustificato calo della raccolta pubblicitaria a fronte di ascolti crescenti, la verifica del piano industriale e delle linee editoriali della nuova offerta digitale, difendendo l’identità delle reti generaliste e il pluralismo culturale che sempre ha contraddistinto il servizio pubblico”.
I dirigenti della Rai hanno chiesto in questo quadro “una veloce approvazione dei nuovi palinsesti autunnali e la riconferma di contratti con artisti che sono parte integrante del patrimonio aziendale e di programmi che assicurano con i loro risultati ottime performances coniugando qualità ed ascolti”.
L’Adrai ha inoltre auspicato di “avviare con il nuovo Dg un confronto continuo offrendo il proprio supporto per l’avvio di una nuova fase della gestione dell’azienda, improntata non solo alla ricerca di una gestione attenta ai costi ma soprattutto alla qualità e al recupero del senso del servizio pubblico auspicando, come chiede anche il presidente Zavoli, che l’Azienda possa recuperare una reale autonomia nel rispetto del pluralismo e della sua missione”. 

 

 

E proprio il presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli, “apprezza senza riserve” la scelta di un direttore generale donna. “Il servizio pubblico non passa solo per le notizie di un Tg o gli approfondimenti di un talk show: ha dei doveri che attraversano e permeano ogni aspetto della sua comunicazione. Auspico – ha continuato Zavoli – che la politica colga l’occasione per un significativo cambiamento di rotta e che il nuovo direttore giustifichi la ragionevole richiesta di una reale autonomia“.

 

 

Per l’Usigrai, sindacato dei giornalisti Rai “l’unanimità che per la prima volta premia una donna deve diventare la regola per le decisioni a partire dalla nomina dei direttori di testata, superando una divisione che per troppo tempo ha paralizzato la Rai”.

 

Tra le varie reazioni, da segnalare quella dei francescani di Assisi: la Lei, “da sempre attenta ai valori cristiani e francescani, con la sua competenza e la sua sensibilità darà spessore e qualità a sorella Rai”.

 

 

Maurizio Gasparri, presidente del gruppo Pdl al Senato, ha commentato che “l’indicazione di Lorenza Lei rappresenta una grande opportunità per il servizio radiotelevisivo pubblico e premia una donna di grande competenza, aziendalista”.

 

 

Il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, ha evidenziato come “viene premiata una manager donna d’indubbie capacità. Una donna, poi, è più sensibile rispetto alla necessità di una rappresentazione più corretta della personalità femminile sugli schermi delle tv. Tema sul quale il Governo si è speso nella stesura del Contratto di servizio della Rai”.

 

Intanto atteso per oggi in Vigilanza il voto sul Regolamento per il referendum sulla par condicio del 12 e 13 giugno. Ieri infatti per la mancanza del numero legale la Commissione è stata costretta a rinviare la seduta.

  

Soddisfazione di Gabriella Cims (Coordinatrice dell’Osservatorio sulla Direttiva Ue sui “Servizi di Media Audiovisivi”), promotrice della Campagna Donne e Media, lanciata nel novembre 2009, che ha ottenuto il sostegno di migliaia di persone a partire dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un progetto sul quale s’è raggiunta la convergenza attraverso la campagna web di key4biz e i dibattiti pubblici promossi nel corso dell’anno. Una campagna incisiva che ha ottenuto, tra l’altro, che nel Contratto di servizio Rai fossero comprese nuove disposizioni a tutela della donna in Tv. 
 

“Un segnale che il merito possa tornare ad essere un gancio per il successo”, ha detto a Key4biz la Cims. “La nomina di Lorenza Lei alla direzione generale della Rai fa dunque ben sperare che, anche in Italia, il criterio di valutazione per raggiungere i posti apicali debba derivare dalle capacità dimostrate sul lavoro. Rimettere al centro dei modelli culturali il merito, dando di nuovo fiducia alla società e alle generazioni dei più giovani che il binomio merito-successo sia realizzabile, credo sia una sfida da vincere a pieni voti e su cui il servizio pubblico possa concretamente impegnarsi, anche sperimentando nuovi format”.
“Il fatto che la direzione dell’azienda vada nelle mani di una donna capace fa anche ben sperare che la tv pubblica dei cittadini possa dare segnali di profondo cambiamento sull’uso della figura femminile, per una rappresentazione realistica e non stereotipata delle donne. Il Contratto di servizio approvato ad aprile contiene ben 12 nuovi impegni proposti dalla campagna Donne e Media per il rispetto della “dignità umana, culturale e professionale delle donne”. Impegni che la diregenza Rai si è sentita di assumere come propri dando risposta alle migliaia di persone che hanno sottoscritto il piano di riforme avviato”
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“Giro continuamente nelle università italiane, in convegni promossi da associazioni storiche da sempre impegnate nelle politiche di genere e non smetto di stupirmi di quanto sia sentita, da uomini e donne, ragazze e ragazzi, l’esigenza di una rappresentazione televisiva e mediatica più rispondente alla realtà dell’universo femminile. Confidiamo che le capacità fino ad oggi dimostrate dalla Lei, sapranno cogliere questa esigenza e tradurla in un nuovo slancio di contenuti del servizio televisivo pubblico. Le auguriamo sinceramente di svolgere un buon lavoro”.
 

In una lettera inviata ai presidenti delle Camere, Antonio Di Pietro, leader dell’Idv ha parlato di “gravità senza precedenti per quello che accade in Vigilanza: i membri della maggioranza, con il loro comportamento ostruzionistico, ormai da un mese stanno impedendo di varare il regolamento che detta disposizioni e indirizzi per la Rai. Un intero mese di tribune referendarie, spot informativi e informazione giornalistica è stato sottratto ai cittadini italiani”. Il Regolamento, infatti, avrebbe dovuto essere approvato dallo scorso 4 aprile, data d’indizione dei referendum. L’Agcom, da parte sua, ha già approvato quello per le televisioni private.

 

 

Il presidente del Senato, Renato Schifani, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, hanno convenuto sull’esigenza di superare la situazione di stallo che si è venuta a creare e si sono riservati l’adozione di eventuali iniziative per agevolare la soluzione della questione.

“Credo siano maturate le condizioni per le quali domani possano riprendere i lavori con l’intento comune di approvare il regolamento“, ha precisato Zavoli dando anche una data per l’atto di indirizzo sul pluralismo, sul quale Pdl e Lega volevano certezze prima di lavorare sul Regolamento per il referendum: “Si può aprire il 17 maggio e definirlo entro il 19″, ha detto il presidente.

 

 

Riguardo a Lorenza Lei, classe 1960, bolognese, laureata in antropologia filosofica, sposata con un figlio, è entrata in Rai nel 1997. Si dice che sia ben vista dal Vaticano, in particolare dal Presidente della Cei Angelo Bagnasco e dal segretario di Stato Tarcisio Bertone: di certo nel 2000 ebbe l’incarico di responsabile di Rai Giubileo, oltre a definirsi “cattolica” nel suo profilo pubblicato nel sito della Fondazione Magna Charta di Gaetano Quagliariello, di cui è membro del comitato scientifico.

Dal Giubileo la sua carriera è in ascesa, prima come capo struttura Pianificazione mezzi e risorse di Rai1, poi con il direttore generale Agostino Saccà che nel 2002 la nomina capo dello staff della Direzione generale (i suoi successori Flavio Cattaneo e Alfredo Meocci la confermeranno). Successivamente, Lorenza Lei diventa responsabile delle risorse televisive e da due anni è vicedirettore generale con delega alla gestione e organizzazione del prodotto.

 

Da oggi Lorenza Lei assumerà l’incarico di Direttore generale una volta incassato l’OK dall’assemblea dei soci, prima donna nella storia di Viale Mazzini, indicata all’unanimità dal Consiglio di amministrazione. Finora infatti il direttore generale del servizio pubblico di informazione è sempre stato un uomo.