Facebook cresce più del previsto. L’IPo potrebbe valere oltre 100 mld di dollari

di Alessandra Talarico |

Gli analisti però avvertono: 'stabilire il valore di Facebook è difficile perchè al di là dei potenziali profitti, molto dipende dalla fiducia del mercato e dallo stato d'animo dell'economia globale quando verrà effettuata l'IPO'.

Mondo


Facebook

Secondo il Wall Street Journal il business di Facebook sta crescendo più velocemente del previsto e la società nel 2011 potrebbe superare i 2 miliardi di dollari di Ebitda.

La rete sociale, dunque, batte i dati che erano circolati qualche mese addietro quando Goldman Sachs e Digital Sky Technologies hanno iniettato nella rete sociale 1,5 miliardi di dollari, facendone schizzare la valutazione a 50 miliardi di dollari.

Le fonti citate dal quotidiano newyorkese ritengono che l’attuale livello di crescita dei profitti giustificherebbe un’IPO da oltre 100 miliardi di dollari o anche superiore, facendo di Facebook una delle maggiori società hi-tech al mondo ed eclissando il lustro di Amazon e Cisco, tra le altre.

Ma, dicono ancora, attenzione: “stabilire il valore di Facebook è difficile perchè al di là dei potenziali profitti, molto dipende dalla fiducia del mercato e dallo stato d’animo dell’economia globale quando verrà effettuata l’IPO”.

Dall’investimento di Goldman Sachs e DST si è scatenata una corsa frenetica per stabilire il possibile valore di mercato del social network più popolare al mondo. Da allora, gli investitori hanno gareggiato a chi riusciva ad accaparrarsi più azioni sul mercato secondario, dove la valutazione ha oscillato violentemente e ora si attesta sui circa 70 miliardi.


Facebook conta attualmente circa 600 milioni di utenti. La crescita del business è stata ottenuta non solo tramite la pubblicità ma anche attraverso l’offerta di un proprio sistema di pagamento (chiamato Credits). Secondo eMarketer, il social network creato da Mark Zuckerberg registrerà quest’anno profitti pubblicitari di oltre 4 miliardi di dollari, da 1,86 miliardi dello scorso anno.

L’entusiasmo attorno a Facebook, ha spiegato al WSJ l’analista Lou Kerner, si basa “sulla convinzione che la società sia ancora nelle fasi embrionali della raccolta pubblicitaria”.
Secondo ComScore, nel primo trimestre il 31% della pubblicità online Usa è apparsa su Facebook. Una percentuale raddoppiata rispetto a un anno fa, mentre è lievitato del 40% il prezzo per click.