Android vola nello spazio: primi test per dimostrare che uno smartphone può controllare anche i satelliti

di Alessandra Talarico |

I ricercatori vogliono capire se un dispositivo dal costo così basso può essere usato per compiti che fin qui hanno richiesto alti budget ed elevati livelli di sicurezza.

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Gli smartphone pronti a invadere anche lo spazio? I ricercatori dell’Università britannica del Surrey e la società Surrey Satellite Technology Limited (SSTL) hanno sviluppato il satellite ‘STRaND-1‘ (Surrey Training, Research and Nanosatellite Demonstrator) per dimostrare che basta un cellulare – un dispositivo dal costo molto basso – per controllare un satellite.

Nello specifico, secondo quanto riferito alla BBC, per i test sarà usato uno smartphone Android dal costo di circa 300 sterline, che sarà utilizzato per scattare e inviare foto sulla Terra e governare un piccolo satellite di circa 30 centimetri.

La scelta non è casuale: Android è infatti un sistema aperto e i ricercatori potranno meglio adattarlo alle esigenze del caso.

Gli smartphone non sono progettati per andare nello spazio, ma – ha spiegato il ricercatore Chris Bridges – si tratta di strumenti ideali per governare i satelliti visto che hanno al loro interno un sacco di componenti – sensori, videocamere, sistemi Gps e connettività Wi-Fi – tecnologicamente molto avanzati ma del peso e della grandezza che corrispondono a una frazione di quelli usati negli attuali sistemi satellitari.

“Dal momento poi che molti smartphone sono basati su sistemi operativi aperti, gli sviluppatori di applicazioni per smartphone potranno presumibilmente sviluppare app anche per il satellite”, ha spiegato Bridges.

 

Prima di mandare in orbita lo smartphone saranno naturalmente necessari estesi test a terra per valutare, attraverso un potente computer, le statistiche vitali del telefono nello spazio. Nella prima parte dei test, il dispositivo fungerà da unità di back up del computer principale della sonda spaziale. Il computer controllerà quali componenti operano normalmente e quali possano essere eventuali cause di malfunzionamento. Immagini e messaggi dal telefono verranno inviate a terra attraverso un sistema radio e una volta che i test saranno completati, lo smartphone potrà essere utilizzato per governare alcune parti del satellite.

“Se riusciremo a provare che uno smartphone può funzionare nello spazio, si potranno sviluppare nuove tecnologie a costi contenuti, così da renderle disponibili per una moltitudine di consumatori e imprese che prima non se le potevano permettere”, ha spiegato ancora Bridges, sottolineando che si potrebbe trattare di un enorme cambiamento per il settore.

 

Anche se molte volte i cellulari sono stati portati a diversi metri di altitudine con dei palloni aerostatici, è la prima volta che si prova a inviarne uno nello spazio a diverse centinaia di chilometri dalla Terra.

“I moderni smartphone sono sorprendenti – ha sottolineato il ricercatore Shaun Kenyondispongono di processori da 1 Ghz e di un sacco di memoria Flash. Prima di tutto vogliamo vedere se funziona e poi se si può usare uno smartphone per controllare un satellite”.