La Tv esce dal piccolo schermo. YouTube tratta con le emittenti per portare i palinsesti sul web

di Antonietta Bruno |

L'Italia ha risposto all'appello con Rai, La7 e Fox Italia. Fuori solo Mediaset a causa di precedenti questioni giudiziarie legate alla violazione del copyright.

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Portare sul web i palinsesti televisivi. E’ questo uno dei dei motivi che sta alla base di tutta una serie di accordi che YouTube sta stringendo con le emittenti televisive di tutto il mondo e che lo ha portato ad essere anche al centro dell’attenzione del MipCom, il mercato internazionale per la creazione, la co-produzione, l’acquisto, la vendita, il finanziamento e la distribuzione di contenuti audiovisivi su tutte le piattaforme, che si è tenuto in questi giorni a Cannes.

 

La Tv che esce dal piccolo schermo e che finisce su pc, portatili, tablet e smartphone. Documentari, show e tanto altro ancora che finisce in rete immediatamente dopo la trasmissione sul piccolo schermo, con la possibilità per l’utente di guardare, in modo completamente gratuito, non la singola puntata ma addirittura l’intera produzione.

“E’ il sistema della ‘long form’ già attivo in Inghilterra con Channel 4” ha spiegato agli organi di stampa la responsabile YouTube delle partnership in Europa Maria Ferreras. “Tutti i programmi più amati da vedere come e quando si vuole e per di più senza spendere un solo euro perchè gli introiti arrivano dalla pubblicità”.

 

“Tranne alcuni casi – ha ancora aggiunto la Ferreras – per il momento gli accordi sono limitati a estratti di programmi o preview. Siamo però in trattative avanzate con tutti gli operatori italiani per portare i programmi integrali sul web”.

E trattative italiane, YouTube le ha già positivamente concluse con grandi emittenti quali Rai, La7 e Fox Italia. All’appello, al momento mancherebbe solo Mediaset che nei confronti del gruppo di Mountain View ha intrapreso una causa per la violazione del copyright su alcune clip del noto reality ‘Grande fratello’. Dissapori tra i due, che iniziano già nel 2008 quando Mediaset chiese a Google e YouTube 5 milioni di euro per “illecita diffusione e sfruttamento commerciale di file audio-video di proprietà delle società del gruppo” e ai quali bisognava aggiungere le “perdite subite per la mancata vendita di spazi pubblicitari sui programmi illecitamente diffusi in rete”.

 

Nessun problema invece per le altre emittenti che hanno sposato il progetto di YouTube anche se, alcune cose, a quanto pare, vedono essere ancora migliorate o forse, meglio comprese.

Certo è, questo almeno secondo il pensiero di Andrea Portante che ha preso parte alla conferenza di YouTube in rappresentanza di Rai New Media, che quando “si parla di web, non si deve pensare all’effetto di cannibalizzazione” 

 

Ed è proprio su questo aspetto che YouTube trova la sua forza, sostenendo che “la rete accresce la visibilità del brand e garantisce introiti grazie alla pubblicità”. ‘Non siamo alternativi bensì complementari alla tv – ha aggiunto ancora Maria Ferrerasper i media tradizionali questo è un modo eccezionale di raggiungere le nuove generazioni’

Ed in buona parte questo obiettivo è stato raggiunto. Basti pensare al recente rapporto ufficializzato dagli analisti di Nielsen e dal quale si evince che il sito internet di proprietà di Google, nella classifica italiana è in vetta nella categoria ‘entertainment’ (13 milioni di utenti a luglio 2010 contro i 9,5 milioni dello stesso mese nel 2009), avanti a Mediaset (3,5 milioni), Rai (2,4 milioni) e Sky (2,3 milioni).

Un successo per il gruppo di Larry Page e Sergey Brin, che conta ora di sbaragliare il mercato e ‘zittire’ la concorrenza, anche con la Google tv disponibile negli Stati Uniti già a partire dalla fine di questo mese di ottobre.

 

L’appuntamento di Cannes, è stato importante anche per discutere delle tv connesse e, in tal senso, interessante è stata la presa visione di un rapporto stilato dalla Parks Associates e secondo cui “entro il 2014 nel mondo ci saranno più di 600 milioni di apparecchi collegati a internet”. Inoltre, facendo riferimento ad uno studio di Forrester Research i cui dati sono stati ricordati dalla vicepresidente di Facebook Joanna Shields “il 47% degli europei tra i 12 e i 17 anni guarda la tv e usa il laptop contemporaneamente”.

“Pensiamo che la tv resti la regina dello spettacolo – ha anche detto Shirlene Chandrapal, direttore Yahoo! Connected TV-Europe anch’essa intervenuta alla conferenza di YouTube – per questo non vogliamo solo portare il web sul piccolo schermo”.