Radio locali: cresce la protesta per lo stop alle radiocronache calcistiche. Chiesto l’intervento del governo

di Antonietta Bruno |

Italia


Radiocranaca

La finestra informativa di tre minuti ogni quindici di gioco non piace né agli sportivi, né ai massimi rappresentanti istituzionali del Lazio, che chiedono al governo una rivisitazione dell’accordo fatto dalla Lega Calcio con Radio Rai, circa la vendita in esclusiva dei diritti per la radiocronaca delle partire della massima serie. Un accordo che, secondo regolamento, impedisce a tutte le altre emittenti televisive e radiofoniche, di riprendere più di quanto stabilito nel regolamento.

La decisione, ovviamente, ha ‘acceso’ il caso (non nuovo per la verità, anche se in passato più di una volta si è chiuso un occhio) e a scendere in campo sono stati il sindaco del Comune di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e il presidente della Regione Renata Polverini.

 

“Le radio sportive romane svolgono da anni un apprezzato servizio di informazione e di intrattenimento per i tanti tifosi ed appassionati di calcio della Capitale. Impedire le dirette integrali degli incontri concedendo solo finestre di tre minuti ogni quarto d’ora, se è vero che da una parte tutela Radio Rai che si è garantita i diritti in esclusiva, dall’altra è anche vero che penalizza oltremodo il vastissimo pubblico delle emittenti locali”.

 

E’ questo parte del contenuto della lettera che il primo cittadino della Capitale ha inviato ai sottosegretari all’Informazione Paolo Bonaiuti e allo Sport Rocco Crimi, oltre che al presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta, al presidente Agcom Corrado Calabrò e al direttore generale della Rai Tv Mauro Masi per chiedere di ripensare il divieto, per le radio private locali, di trasmettere le radiocronache delle partite e per chiedere di trovare una soluzione che consenta alle stesse di continuare ad effettuare le dirette degli incontri senza limitarsi alla “finestra informativa”.

 

Secondo Alemanno, infatti “impedire le dirette integrali degli incontri concedendo solo finestre di tre minuti ogni quindici minuti, penalizza il pubblico”. E lo fa, anche in un periodo piuttosto particolare poiché “in un momento di grave crisi del calcio, di spalti sempre più vuoti, di programmi di partite ormai spalmate quasi sette giorni su sette ad uso e consumo delle trasmissioni televisive, non per tutti gli appassionati è possibile recarsi allo stadio o acquistare pacchetti dalle televisioni: per loro – continua Alemanno – le radio romane che raccontando per intero la partita, rappresentano il solo modo di seguire il calcio. Inoltre – spiega ancora nella lettera – così come per le emittenti radiofoniche, le trasmissioni in diretta delle partite costituiscono una consistente voce di attrazione per la raccolta pubblicitaria, e di conseguenza, la stessa sopravvivenza economica di tante realtà del nostro sistema produttivo locale”.

 

Per il primo cittadino di Roma, dunque, urge un intervento chiaro e deciso. Una rivisitazione dei precedenti accordi anche in virtù del fatto che le piccole Tv locali non offrirebbero un prodotto migliore o concorrente a quello fornito dall’emittente nazionale.

 

Un intervento, che secondo il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, dovrà necessariamente prendere il Governo, anche in virtù della “salvaguardia della dimensione locale del calcio che offre a milioni di appassionati, un modo genuino e passionale di rapportarsi a questo sport, senza per questo penalizzare la Rai che ha investito ingenti somme di denaro per vedersi assegnati i diritti in esclusiva. Una soluzione fra questi due legittimi interessi credo possa e debba trovarsi”.

 

Un invito al Governo centrale per salvare e salvaguardare le piccoli radio private arriva, quindi, anche dalla Regione Lazio.

“Mi auguro che il governo insieme alla Lega Calcio voglia valutare con attenzione questo problema e individuare le possibili soluzioni” ha dichiarato alla stampa il presidente della regione Renata Polverini. “E’ quanto mai opportuno trovare una soluzione affinché le radio locali possano continuare a trasmettere la cronaca delle partite”.

 

“Pur nella consapevolezza dei diritti acquisiti dalla Rai per il servizio in questione – ha ribadito il presidente – non dobbiamo dimenticare che tantissimi tifosi amano ascoltare la diretta della propria squadra dalle radio locali e che queste emittenti, piccole o grandi che siano, trovano il loro sostentamento dalla raccolta pubblicitaria che in buona parte deriva anche da quella trasmessa negli intervalli delle partite. Privarle del diritto di trasmissione significherebbe tagliare una fetta consistente del loro mercato che in tempi di difficoltà come questi non mi sembra né auspicabile né opportuno”.