Accenture: dopo la crisi, la sostenibilità fattore determinante per il core business delle aziende nei prossimi dieci anni

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Secondo il 72% dei CEO intervistati tre elementi come brand, fiducia e reputazione risultano tra le leve più importanti che spingono ad azioni sostenibili da parte delle aziende.

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A dispetto della crisi economica, la grande maggioranza dei CEO a livello mondiale, ben il 93%, ritiene che la sostenibilità sarà un elemento critico per il futuro successo delle loro aziende. Secondo i 766 CEO interpellati da Accenture, entro dieci anni la sostenibilità sarà completamente integrata nel core business, oltre che nelle filiere produttive globali e nelle consociate.

 

Secondo lo studio “A New Era of Sustainability: UN Global Compact-Accenture CEO Study 2010″ – la più vasta ricerca tra top executive mai condotta fino a oggi sul tema della sostenibilità, la crisi economica globale non soltanto non sembra avere inciso sull’impegno delle aziende nei confronti della sostenibilità, ma ha anzi avuto un effetto di stimolo.

 

Con le aziende impegnate a uscire dalle sabbie mobili della crisi economica, la sostenibilità è infatti vista dall’80% degli intervistati come un importante elemento per l’efficienza e la crescita del fatturato. Molte aziende la ritengono inoltre un fattore critico per l’espansione in nuovi mercati in vista della ripresa economica.

 

I risultati emersi dallo studio indicano che tutte le aziende sono fortemente impegnate in questo ambito. Un’indagine sullo stesso tema, condotta nel 2007, aveva rivelato che per il 50% dei CEO le problematiche legate alla sostenibilità erano parte integrante delle operazioni e delle strategie societarie, mentre nello studio odierno tale valore è balzato all’81%.

 

Nel riconoscere la portata e la complessità delle sfide globali, numerosi CEO hanno dichiarato di avere compiuto negli ultimi tre anni progressi significativi nello sviluppo e nell’attuazione di una strategia sulla sostenibilità. I CEO intervistati hanno indicato i seguenti ostacoli che si frappongono al raggiungimento degli obiettivi: le complessità insite nell’implementazione della strategia nelle varie aree del business (49% degli intervistati); le priorità strategiche concomitanti (48%); la scarsa importanza ancora attribuita al tema da parte dei mercati finanziari (34%).

 

Secondo il 72% dei CEO intervistati tre elementi come brand, fiducia e reputazione risultano tra le leve più importanti che spingono ad azioni sostenibili da parte delle aziende, seguiti – in ordine decrescente – dal potenziale di crescita del fatturato e riduzione dei costi (44%), dalle motivazioni personali (42%), dalla richiesta di clienti e consumatori (39%) e dal coinvolgimento e retention del personale (31%). E ancora:

 

–       L’83% ha dichiarato che la crisi economica ha innalzato il ruolo della sostenibilità e dell’etica come generatore di fiducia nelle aziende;

–       L’80% ha dichiarato di aver aumentato l’importanza della sostenibilità come aspetto di leadership per il top management;

–       Il 77% ha dichiarato di aver intrapreso una visione a più lungo termine del business e del ruolo della sostenibilità.

 

Tra gli altri dati emersi dallo studio:

 

–       L’educazione è stata citata dal 72% del campione come elemento di sviluppo importante per il successo delle rispettive aziende, seguito dal cambiamento climatico, con il 66%.

–       Il 91% dei CEO si è detto disposto ad adottare nuove tecnologie nei prossimi cinque anni per affrontare problemi legati alla sostenibilità, come lo sviluppo di energie rinnovabili e la creazione di  maggiore efficienza energetica.

–       Il 78% degli intervistati ritiene che le aziende dovrebbero collaborare con i vari stakeholder per affrontare i problemi della sostenibilità. Esempi di possibili partnership comprendono fornitori, ONG e governi.

 

“Dai risultati della ricerca è chiaro che le aziende di tutto il mondo siano pronte a creare programmi per la sostenibilità intesi come componenti chiave del loro core business”, commenta Peter Lacy, che ha coordinato l’indagine ed è Managing Director, Sustainability Services di Accenture per Europa, Africa e America Latina. “Se la sostenibilità si integrasse totalmente nelle aziende globali entro il prossimo decennio, i cambiamenti richiesti in termini di regole, tecnologie, investimenti e nei confronti dei consumatori sarebbero immensi, creando vincitori e vinti in tutti i settori economici. Tuttavia è positivo registrare un certo progresso e assistere a un chiaro impulso verso un’economia e un contesto di business maggiormente sostenibili”.

 

Sempre secondo quanto rilevato dall’indagine, altri temi prioritari che i CEO devono affrontare dopo la crisi finanziaria globale sono la capacità di sensibilizzare gli investitori sulle conseguenze positive della sostenibilità sui risultati di un’azienda e riguadagnare la fiducia di tutti gli stakeholder.

 

Sul tema della creazione di un atteggiamento degli investitori più favorevole alla sostenibilità aziendale, meno del 50% degli executive interpellati (operanti presso società quotate) ha dichiarato che la sostenibilità è un tema abitualmente trattato durante le discussioni con gli analisti finanziari. Anche se la maggior parte dei CEO ritiene che le attività condotte a favore della sostenibilità abbiano un impatto positivo sulla valutazione delle rispettive aziende – in termini di crescita del fatturato, riduzione dei costi, riduzione dei rischi e miglioramento della reputazione del brand – risulta tuttavia difficile quantificare tale valore con metriche tradizionali.

 

“Raggiungere una maggiore sostenibilità ambientale e sociale richiede tempo, lavoro e un sincero impegno da parte della leadership”, ha affermato Georg Kell, Executive Director, UN Global Compact. “Due terzi dei CEO intervistati guardano al Global Compact come a un forum per condividere best practices e idee emergenti sul tema della sostenibilità, e siamo pronti a supportare i loro sforzi per sviluppare policy effettive e pratiche efficaci”.