Digitale terrestre. Romani smentisce indiscrezioni su sostituzione Scajola e su Sky attende convocazione Almunia prima della decisione

di Raffaella Natale |

Italia


Paolo Romani

“Penso che mi occuperò di telecomunicazioni ancora per abbastanza tempo”. Così, il viceministro per le Comunicazioni Paolo Romani ha risposto ai giornalisti a Bruxelles, a margine di una riunione dei 27 responsabili ministeriali del settore al Consiglio europeo, che gli chiedevano se continuerà ad occuparsi di questo dossier o se invece la prossima volta sarà nella capitale belga con un altro incarico.

Il riferimento è alle voci dei giorni scorsi, che davano Romani tra i candidati alla successione del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola.

 

Romani è anche intervenuto sul caso Sky, sostenendo che “…il ministero attende con fiducia  la risposta della Commissione europea” sulla richiesta del gruppo italiano del magnate dei media Rupert Murdoch.

Il viceministro ha ribadito la posizione del governo contraria all’accesso di Sky ai multiplex perché News Corp non può essere considerato “un nuovo entrante“, “del resto anche la risposta del mercato italiano è stata chiara su questo”.

Dai market test effettuati dalla Ue si desume che la maggioranza degli operatori sarebbe in linea di massima contraria all’ingresso di Sky sul digitale terrestre prima del termine fissato da Bruxelles, mentre i consumatori guarderebbero con favore a questa prospettiva.

 

In ogni caso, la Commissione europea nelle scorse settimane ha già dato dei segnali che vanno in direzione di un sì condizionato alla richiesta di Sky Italia: secondo indiscrezioni, a Sky sarebbe permesso di trasmettere solo in chiaro e sarebbe vietata l’offerta Pay TV, settore nel quale detiene una posizione dominante.

 

In ogni caso, ha precisato Romani, “…prima di prendere una decisione definitiva” sull’ammissione di Sky Italia alla gara, “il commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia mi ha garantito che mi avrebbe incontrato”.

E ha ricordato di aver ricevuto il mese scorso una lettera da Almunia “nella quale si sottolineava che News Corp non faceva parte della lista del ‘beauty contest’ per i nuovi entranti sul mercato televisivo digitale“.

“Immaginiamo che questa lettera sia alla base del ragionamento che i servizi di Almunia faranno”, ha affermato il viceministro.