Digitale terrestre. DGTVi: ‘A fine 2010 quasi l’85% della popolazione avrà un ricevitore nelle proprie case. Ecco perché l’Italia è digitale’

di Raffaella Natale |

Italia


TDT

In occasione della V Conferenza nazionale sulla Tv digitale terrestre di DGTVi, il presidente Andrea Ambrogetti ha fatto il punto sull’attuale stato del mercato italiano, annunciando quelle che saranno le prossime tappe.

Dalla Relazione di DGTVi è emerso che a fine 2010 quasi l’85% della popolazione avrà un ricevitore digitale terrestre nelle proprie abitazioni. “Ecco perché l’Italia è digitale. Ecco perché si può davvero pensare ad un’anticipazione di un anno del termine del processo di switch-off e concludere il passaggio già entro il 2011″ .

La Spagna lo ha già fatto e la Francia si appresta a farlo. “Noi – sottolinea DGTVi – con il coinvolgimento di tutti, possiamo raccogliere anche quest’altro ambizioso obiettivo. Per mantenere il primato europeo e nell’interesse delle imprese, delle istituzioni e degli utenti ma soprattutto del nostro Paese”.

 

Secondo i dati E-res/Makno, al mese di febbraio il numero delle famiglie dotate di almeno un ricevitore DTT nella residenza principale si è attestato a 16.116.000, con una crescita di circa 430 mila unità rispetto al dato di gennaio.

Il numero dei ricevitori, esterni o integrati, presenti nelle famiglie cresce più che proporzionalmente al numero delle famiglie. A febbraio sono infatti oltre 25,8 milioni i ricevitori DTT presenti nelle abitazioni (+1,6 milioni rispetto a gennaio). Una quota rilevante dei nuovi ricevitori viene utilizzata per adeguare i TV set diversi dal principale.

 

In base alle rilevazioni GfK, a febbraio le vendite di ricevitori DTT si sono attestate poco al di sotto del milione di pezzi (964 mila). Pur in assenza di switch-off, le vendite sono dunque proseguite a ritmo sostenuto. Del totale dei pezzi venduti a febbraio, il 56% (541 mila unità) sono ricevitori integrati, il restante 44% (423 mila) STB esterni.

 

La maggior parte delle famiglie italiane utilizza una piattaforma digitale per seguire la TV. LOsservatorio sulla TV digitale dello Studio Frasi rileva come a marzo 2010 tale quota abbia raggiunto il 52%, quasi un punto percentuale in più rispetto a febbraio: si conferma il superamento della tv analogica.

Solo un anno fa il consumo di TV digitale era del 27,2%, a settembre scorso del 34,7%, con una crescita del 50% negli ultimi 6 mesi. Più di ogni altra piattaforma cresce la TDT, che segna un raddoppio negli ultimi 6 mesi (+94%) e che sale anche in assenza di transizioni di area, 35,7% a marzo, +4,5 punti percentuali dall’inizio dell’anno. La TDT vale da sola il 69% del consumo digitale nel nostro Paese.

 

La digitalizzazione è avvenuta soprattutto ad opera del digitale terrestre: a switch-off avvenuto nelle 5 aree oltre il 91% delle famiglie ha almeno un decoder digitale terrestre, e sono molte le sovrapposizioni di piattaforme digitali nella stessa abitazione se non sullo stesso televisore. Oltre il 78% del consumo televisivo avviene attraverso un decoder TDT (a fronte del 17,5% in media del satellite). Nelle aree all digital il digitale terrestre in un anno (marzo 2010 su marzo 2009) ha moltiplicato per 7 la sua quota di consumo, il satellite ha perso in media il 20% circa. La quota di ascolti dei nuovi canali solo digitali, pari al 10% complessivo sul totale Italia, raddoppia nelle aree all digital e i pubblici iniziano a segmentarsi per aree tematiche e fasce d’età.

Fra i canali più popolari della nuova offerta si segnala il segmento kids/bambini, minigeneralisti/intrattenimento e sport.

 

Il passaggio ha avuto anche un forte impatto sulle vendite di ricevitori DTT: oltre 7,6 milioni di pezzi venduti nelle sole aree di Torino, Roma e Napoli nel 2009, pari al 44% del totale venduto Italia. Nelle aree di transizione su 5 decoder DTT venduti, 4 sono esterni – e di questi oltre il 50% zapper – e 1 è un televisore integrato: nelle fasi di transizione è la dotazione dei secondi e terzi televisori a spingere il mercato verso i decoder esterni, in periodi normali il rapporto esterni /iDTV torna 3 a 2.

 

Sono 40 i canali nazionali gratuiti nelle aree all digital, cui si aggiungono una media di 3/4 reti digitali per operatore a livello locale. L’ultimo anno ha visto l’offerta DTT arricchirsi dei canali RaiSat, e di nuove offerte, da ultimo Cielo dell’operatore Sky (novembre), La7D (marzo), a maggio debutta La5. All ‘offerta free si affianca la pay, light e flessibile di 2 operatori nazionali, 3 a livello locale. Arrivano sul mercato i primi decoder HD con porta ethernet e canale di ritorno a larga banda (bollini DGTVi silver e gold): alta definizione, interattività piena e fruizione tramite TV dei servizi e dei contenuti della rete saranno le nuove offerte.

 

I passaggi del 2009, che hanno coinvolto aree molto diverse per caratteristiche orografiche e densità abitativa, hanno dimostrato che inizialmente il pubblico – in particolare le fasce più anziane – incontra problemi variamente attribuiti alla sintonizzazione/installazione dei nuovi terminali o alla ricezione del segnale con conseguente calo degli ascolti a livello locale.

 

Tali problemi rientrano già a partire dalla seconda settimana dal passaggio, il pubblico acquisisce familiarità con i nuovi terminali e la nuova offerta e provvede a dotare di ricevitori digitali tutti i televisori. Anche l’ascolto risale da subito, in media alla seconda settimana rientra a livelli fisiologici di oscillazione, alla ottava supera stabilmente il totale ascolto dell’anno precedente: dopo la discontinuità del passaggio la nuova TV conquista nuovi pubblici (teste e tempi di consumo). Rimane un’area critica stimabile, a seconda delle aree, intorno al 5-10%, con problemi di adeguamento dell’impianto di ricezione o di copertura.

 

Problemi di copertura si sono di norma riscontrati in aree già carenti in ricezione analogica. Per queste è stata predisposta la copertura complementare di Tivù Sat. In casi di impianti di comunità montane l’emittente pubblica Rai è intervenuta adeguandone alcuni (in convezione, modello Piemonte). Fra le best practice dai passaggi 2009 citiamo anche: l’assistenza domiciliare per l’installazione dei decoder per le fasce anziane attivata in Val d’Aosta e Trentino Alto Adige e i prezzi calmierati per interventi sugli impianti di ricezione attivati in Campania e Lazio.

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