Pirateria: appello bipartisan al ministro Maroni per chiedere la legalizzazione degli usi non commerciali del file sharing

di Alessandra Talarico |

Italia


Roberto Maroni

Dopo le dichiarazioni rese nei giorni scorsi dal Ministro dell’Interno Roberto Maroni che, da grande appassionato di musica, ha ammesso di aver scaricato canzoni dal web e di non trovarci nulla di illegale, un appello bipartisan è stato firmato da esponenti politici, giornalisti e rappresentanti del mondo accademico per chiedere al ministro di sostenere la legalizzazione degli usi non commerciali del file sharing.

In un’intervista a Radio 1 dello scorso 10 aprile, Maroni aveva affermato di essere contrario a leggi repressive come quelle di Francia e Gran Bretagna, che prevedono il distacco della linea internet degli utenti che si scambiano musica attraverso internet, e aveva ribadito la differenza tra furto e condivisione, sottolineando che la seconda potrebbe equivalere a fare una copia di un cd acquistato per regalarlo a un amico.

 

I firmatari dell’appello scrivono nella lettera inviata al ministro di aver apprezzato “…il coraggio e la sincerità di chi, come Lei, si prende la responsabilità politica di raccontare la quotidianità di quanto avviene nel nostro Paese”, dove “milioni di utenti hanno ormai scelto lo strumento informatico per la ricerca e lo scambio dei contenuti che più li interessano”.

 

Anche un’indagine Agcom sulla pirateria digitale, pubblicata qualche settimana fa, evidenzia, spiegano, “…come la pirateria non commerciale nella gran parte dei casi beneficia il mercato e come misure repressive contro questo fenomeno siano inutili e dannose”.

“Coloro i quali si battono come noi per l’affermazione delle libertà individuali nel dominio digitale non chiedono alle istituzioni di rinunciare al proprio ruolo regolatore, ma di discutere le possibili riforme per gestire la situazione reale, che Lei mostra di ben conoscere, adottando gli opportuni provvedimenti”, aggiungono i firmatari, tra i quali spiccano i nomi di Roberto Cassinelli, (deputato del Popolo delle Libertà), Juan Carlos De Martin (co-direttore del Centro NEXA – Politecnico di Torino), Fiorello Cortiana (Condividi la Conoscenza),  Marco Beltrandi e Rita Bernardini (deputati radicali), Alessandro Gilioli (giornalista e blogger), Francesco Paolo Micozzi (avvocato ed esperto in diritto delle nuove tecnologie), Marco Ricolfi (co-direttore del Centro NEXA – Università di Torino), Vincenzo Vita (senatore del Partito Democratico) e Vittorio Zambardino (giornalista e blogger).

 

A Maroni, il nutrito gruppo chiede un incontro per approfondire le richieste contenute nell’appello, nonché “l’abolizione della legge Urbani nella parte in cui criminalizza il file sharing sanzionandolo penalmente” e, quindi, l’impegno a “sostenere iniziative normative che vadano nella direzione da Lei indicata”. Alcune proposte, ricordano, sono già state depositate in Parlamento. Tra queste, quella a firma Marco Beltrandi, che prevede un pagamento di una licenza da parte dell’utente o quella a prima firma Roberto Cassinelli che amplia lo spettro delle utilizzazioni libere.

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