Digital divide: Vodafone porta internet sui cellulari dei paesi emergenti

di Alessandra Talarico |

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Contribuire a colmare il digital divide attraverso la combinazione di nuove tecnologie, cellulari a basso costo e tariffe accessibili: è questa l’ambizione del nuovo progetto Vodafone, basato sul lancio di una nuova versione del browser Opera Mini, ideata per funzionare anche su telefonini di fascia medio-bassa connessi alla rete 2G, la più diffusa nei mercati emergenti, dove spesso i cellulari rappresentano l’unico strumento per accedere a internet.

 

L’iniziativa, sostenuta da una serie di tariffe dati estremamente accessibili, mira a estendere i benefici di internet anche in quelle aree dove le infrastrutture di rete fissa sono carenti e le persone non possono godere dei vantaggi apportati dalla rete al commercio, all’economia e, più in generale, alla qualità della vita.

 

Per realizzare il progetto, Vodafone ha lavorato con Opera Software allo sviluppo di una versione avanzata di Opera Mini 5: il browser – utilizzabile su oltre 250 cellulari e in grado di comprimere i dati fino al 90% – richiede minore potenza di elaborazione e utilizza meno capacità di rete, permettendo un’esperienza internet completa e soddisfacente anche in condizioni più impegnative.

 

Vodafone punta anche su un’esperienza di navigazione estremamente semplificata, con istruzioni nelle lingue locali e l’uso di icone intuitive per aiutare chi potrebbe avere poca dimestichezza con internet.

 

L’iniziativa è da poco partita in India, Sud Africa, Turchia, Egitto, Tanzania – altri mercati seguiranno nel futuro – e si abbina al lancio, lo scorso febbraio, di due modelli estremamente economici il 150 e il 200, venduti a circa 15 e 20 dollari. I due telefonini, insieme al Vodafone 250 (20 dollari), saranno disponibili in India, Repubblica Democratica del Congo, Turchia, Mozambico, Qatar, Tanzania e Sud Africa.

 

Nel 2007 Vodafone ha lanciato un servizio – battezzato M-Pesa – in Kenya, Tanzania e Afghanistan, per trasferire denaro via sms e sta inoltre sviluppando una serie di applicazioni, per offrire agli utenti i benefici sociali derivanti dall’uso di internet nella ricerca di lavoro, nel commercio, nell’apprendimento delle lingue straniere.

 

A metà 2009 il servizio M-Pesa – che verrà presto lanciato anche in Sud Africa – aveva già 6,5 milioni di abbonati con oltre 2 milioni di transazioni al giorno.

 

Il gruppo britannico ha anche sviluppato una serie di stazioni base a energia solare ed eolica per portare le reti nelle aree rurali che non sono servite da energia elettrica.