Guerra del telecomando: ecco come l’Europa ha risolto il problema della numerazione dei canali del digitale terrestre

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L’ordinamento automatico dei canali (LCN, Logical Channel Numbering), ovvero quella funzione presente nei ricevitori che consente l’assegnazione automatica a ogni canale di una posizione numerica predefinita, ha dato origine ad ampi dibattiti, spesso conflittuali, nei diversi Paesi europei.

Nell’ultimo numero di Digita, la newsletter di DGTVi, un’analisi comparata delle politiche e dei criteri adottati in Francia, Italia, Regno Unito e Spagna individua l’esistenza di differenti modelli con cui eÌ stato affrontato, ma non sempre risolto, il tema.

 

In Francia, la numerazione dei canali TDT eÌ stata stabilita dall’AutoritaÌ di regolamentazione Conseil Supeìrieur de l’Audiovisuel (CSA) tramite consultazione pubblica svolta tra luglio e settembre 2004. Sulla base delle risultanze, CSA ha attribuito la numerazione ai canali TDT in base a due principi fondamentali, ovvero la paritaÌ di trattamento tra canali TV / editori e la necessitaÌ di garantire e soddisfare gli utenti. I canali dal numero 1 al 7 sono stati attribuiti ai canali analogici nazionali, nell’ordine TF1, France 2, France 3, Canal+, France 5, M6, Arte. Tali emittenti hanno mantenuto la loro numerazione originaria per venire incontro alle abitudini degli utenti.

 

Le posizioni immediatamente successive sono stati attribuite ai canali nazionali gratuiti, per facilitare gli utenti ed evitare di penalizzare i canali Free-to-Air, la cui sopravvivenza dipende dai risultati di ascolto. Nell’ambito dei canali gratuiti, eÌ stata data prioritaÌ ai canali pubblici. Ferma restando la precedenza ai canali Free-to-Air, i rimanenti canali gratuiti gestiti da operatori privati e i canali pay sono stati allocati alle rispettive posizioni LCN tramite un’estrazione a sorte. L’estrazione non sarebbe avvenuta nel caso in cui gli editori avessero inviato una proposta condivisa.

 

Nel Regno Unito la numerazione dei canali TDT eÌ stabilita invece da Digital Multiplex Operators Ltd (DMOL), societaÌ di proprietaÌ dei gestori dei multiplex TDT (BBC, Digital3&4, SDN e Arqiva). In particolare, DMOL eÌ responsabile dell’allocazione dei numeri LCN ai canali / servizi della TDT (canali TV, radiofonici, servizi interattivi etc.) che ottengono una licenza dall’AutoritaÌ Ofcom, noncheì dello sviluppo, pubblicazione e revisione periodica della policy di gestione della LCN. Tale policy si conforma da una parte al Comminunications Act del 2003 e dall’altra al c.d. Ofcom EPG Code, emanato nel 2004, che stabilisce tra i criteri essenziali per i provider EPG, quelli di assicurare una concorrenza effettiva e equa tra gli operatorie garantire prioritaÌ (appropriate prominence) ai canali degli operatori storici (BBC, ITV, Channel 4 / S4C e Five).

 

Secondo la policy di DMOL, il criterio di base per l’allocazione dei numeri LCN eÌ quello del genere. Attualmente, la LCN della TDT britannica prevede 6 gruppi / generi: a) canali TV general entertainment (posizioni 1-69); b) canali TV per bambini (70-79); c) canali TV di informazione (80-89); d) canali TV adult (90-99); e) servizi teletext e interattivi; f) canali radiofonici. Tale classificazione puoÌ essere modificata da DMOL, che ha la facoltaÌ di creare, unire o eliminare i generi. Quando un editore presenta richiesta a DMOL per ottenere un numero LCN, deve specificare il genere che ritiene piuÌ appropriato per il canale, fatta salva la possibilitaÌ per DMOL di dissentire sulla proposta e allocare il canale al genere considerato piuÌ idoneo.

Oltre al genere, altri due criteri hanno particolare rilevanza nella gestione della LCN. Innanzitutto, come giaÌ stabilito dall’EPG Code, DMOL ha il compito di assicurare una particolare attenzione ai c.d. Public Service Channels (i canali dei broadcaster analogici terrestri). Ad esempio, in caso di posizioni LCN vacanti, DMOL punta ad allocarli nelle posizioni di testa del genere di riferimento.

 

Un secondo criterio riguarda i c.d. associated channels, che nell’interesse degli utenti dovrebbero essere posizionati il piuÌ vicino possibile al canale “principale”. Tra i criteri utilizzati da DMOL per stabilire se due canali sono associati, figurano la medesima proprietaÌ / controllo e il loro livello di cross-promotion.

 

In Spagna, invece, non si eÌ ancora giunti ad un accordo circa l’ordinamento dei canali della TDT e pertanto la funzione LCN dei ricevitori non viene utilizzata. Anche a causa dell’assenza di una lista ordinata, alcuni canali della TDT hanno intrapreso tra il 2008 e il 2009 quella che in termini giornalistici eÌ conosciuta come la guerra del mando, con l’obiettivo di presidiare le posizioni dalla 7 alla 9 del telecomando, subito dietro i sei canali nazionali principali (quelli della TV analogica). Ad esempio, i canali Telecinco 2 e Veo sono stati rinominati rispettivamente La Siete e Veo7. Il broadcaster Antena 3 aveva invece inserito nei loghi delle due emittenti Antena.Neox e Antena.Nova i numeri 8 e 9 rispettivamente. In alcuni casi, tali operazioni di rebranding sono state associate a campagne di comunicazione e marketing per invitare gli utenti a sintonizzare i canali nelle posizioni suggerite.

 

In Italia, infine, il tema della LCN eÌ stato oggetto di un ampio dibattito soprattutto negli ultimi mesi. Nel novembre scorso, l’AutoritaÌ per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), ha avviato un’istruttoria sull’accordo notificato dall’Associazione DGTVi relativo all’ordinamento automatico dei canali della TDT. Tale accordo propone che i numeri dall’1 al 9 siano attribuiti ai canali nazionali anche analogici, i canali dal 10 al 19 alle emittenti locali, i canali dal 20 al 49 alle altre emittenti nazionali ripartite per blocchi in base al genere, seguite nuovamente dalle emittenti locali e dalle offerte pay. All’inizio di marzo, il decreto legislativo approvato dal Governo, che recepisce la Direttiva 2007/65/CE sui Servizi di Media Audiovisivi, eÌ intervenuto sul tema della LCN assegnando ad AGCOM il compito di adottare un piano di numerazione automatica dei canali della TDT e di stabilire tramite regolamento le modalitaÌ di attribuzione dei numeri sulla base di alcuni criteri. Tra questi, in ordine di prioritaÌ, la garanzia della semplicitaÌ d’uso del sistema LCN, il rispetto delle abitudini e delle preferenze degli utenti (con particolare riferimento ai canali generalisti nazionali e a quelli locali) e la suddivisione delle numerazioni dei canali nazionali sulla base dei generi prevalenti di programmazione.

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