Rai: patto per rilancio del Centro di Produzione di Torino. Per Esposito e Merlo (Pd), necessaria mobilitazione politica bipartisan

di Raffaella Natale |

Italia


Sede di Torino della Rai

Un “patto bipartisan” per la difesa ed il rilancio del Centro di Produzione Rai di Torino. Lo proporranno i deputati del Pd Stefano Esposito e Giorgio Merlo a tutti i parlamentari piemontesi e a tutte le istituzioni locali.

 

“La presenza Rai a Torino rischia di essere sempre più debole e sempre meno incisiva nel panorama nazionale del servizio pubblico radiotelevisivo – dicono Esposito e Merlo – serve una sterzata decisiva per invertire la rotta e rilanciare

una struttura che resta essenziale per la stessa azienda. Un solo numero: negli ultimi vent’anni tra Centro di Produzione, redazione giornalistica e Orchestra Nazionale si è passati da 900 addetti a circa 500, cioè con una riduzione del 45% pur senza registrare una crisi aziendale”.

 

Ovvero Esposito e Merlo, segnalano, al di là di tutto, il rischio di una “pesante ricaduta occupazionale accompagnato da una crisi irreversibile della specificità” torinese, con il risultato di concentrare nel futuro Centro di produzione di Rho in coincidenza con Expo Milano 2015 larga parte della stessa produzione Rai e che segnerebbe, di conseguenza, il sostanziale svuotamento della struttura torinese.

 

La riduzione della Rai Piemonte a mera sede regionale è dietro l’angolo e serve, adesso, una sterzata decisiva per invertire la rotta e rilanciare una struttura che resta essenziale per la stessa azienda. Attualmente a Torino la produzione di maggior qualità e peso riguarda il settore dedicato ai ragazzi.

 

“Per rilanciare Torino – proseguono i due parlamentari – occorre puntare, attraverso finanziamenti mirati e scelte di investimento altrettanto finalizzate, sulla progettazione, l’ideazione e la messa in onda da realizzare in loco.

Il trasferimento delle funzioni segna la fine del Centro torinese e l’azzeramento definitivo della specificità subalpina. La proposta di uno o più canali satellitari ideati e prodotti a Torino resta, a tutt’oggi, una semplice promessa vuota in assenza di investimenti precisi e risorse definite.

 

Insomma – concludono – siamo al bivio definitivo per il futuro del Centro di produzione Rai di Torino: o si rilancia con un progetto capace di saldare insieme qualità e occupazione oppure la sede torinese perderà un settore, quello della produzione, che l’ha storicamente caratterizzata. La politica e le istituzioni non possono assistere passivamente a questa crisi. Servono impegno e mobilitazione politica bipartisan, ‘patto politico’ tra entrambi gli schieramenti, cioè che ponga al centro del suo impegno il rilancio e la qualificazione del Centro di produzione“.

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