NewTv: viviamo in un mondo di 140 caratteri… tutta la NewTv in un tweet

di di Andrea Materia |

Italia


Twitter

A distanza di qualche giorno dal lancio della versione italiana del popolare sito di microblogging, Andrea Materia presenta un pezzo in formato Twitter per illustrare le evoluzioni del mercato televisivo.
“Lo schermo TV diventerà una gigantesca finestra dentro la Nuvola del Web 3.0”, come sostiene il vlogger Phil Leigh di Inside Digital Media?
Materia lo spiega in 79 ‘tweets’. Dagli ascolti C3 multischermo all’Addressable advertising, ecco la rivoluzione della televisione nella società dei social network.

Twitter: 93 mln di utenti a Novembre. Erano 22 appena nove mesi fa, +7/8 al mese da Aprile, quando arrivarono Oprah e i dissidenti iraniani.

Facebook intanto supera i 350 mln di iscritti. Erano 140 l’altro Natale. Solo in Italia sono 12. Erano 6 l’altro Natale. Altro che DTT.

Il fenomeno non è più solo giovanile. Nielsen certifica il boom di over 65 su Facebook: è il loro terzo sito preferito, era 45° nel 2008.

Gli anziani, il pubblico di riferimento per la RAI, negli USA ora passano 2 ore al giorno su Internet. L’8,5% di YouTube è merito dei 65+.

Per celebrare l’anno dei social media, e Twitter in italiano, oggi NewTV tutto formato tweet da 140 caratteri (link esclusi però).

L’argomento caldo di questo Natale è l’accelerazione Nielsen (pressata ovunque) sul nuovo Auditel USA multischermo: al via in estate 2010.

L’obiettivo è misurare gli ascolti durante la pubblicità nell’arco di 3 giorni dal primo net/broadcasting (ratings C3), sia off che online.

Gli ascolti C3 multischermo certificheranno la frammentazione nel consumo di mass media. Tutto scorre, morto un Papa se ne fa un altro.

Nel 1980 il programma medio nella Top 20 d’ascolti USA era seguito da 21,7 case su 100. Oggi NCIS e la diretta domenicale del Football arrivano a 13 e 11,4.

L’audience totale dei quattro grandi network in chiaro (ABC, NBC, CBS e Fox) è crollata del 42% rispetto al 1994. Colpa in verità più del cavo che di Internet.

Ma a prescindere dalle tecnologie di delivery del segnale, il futuro è nei palinsesti non lineari on-demand. Un americano su 4 usa i DVR. Nel 2014 lo farà 1 su 2.

Tra le trasmissioni che nel 2009 hanno guadagnato di più con i DVR, tra il 47% e il 58%, i cult della TV pay: Mad Men, True Blood e SGU.

Mentre la fruizione “timeshifted” dei seriali funge da anticamera fai-da-te del VOD universale via ICTV, esplode il consumo di online video.

Le ICTV sono le televisioni Internet-connected (di Sony, LG, Samsung, un po’ tutti ormai). Se ne è parlato spesso su queste colonne.

Come sostiene il vlogger Phil Leigh di Inside Digital Media: “Lo schermo TV diventerà una gigantesca finestra dentro la Nuvola del Web 3.0″ .

La rivoluzione sta scatenando fantasie e ingordigie dei marketer, irretiti dal sogno di spot contestuali e addressable advertising.

Spot contestuale: immaginate un pop-up sulla Net-TV mentre mettete in pausa il telefilm (“questa pausa è stata offerta da Fiat”).

Sponsorizzazioni su misura potrebbero invadere anche fast forward e rewind. Illusi, o voi che sperate di poter saltare gli spot…

Ma il vero business è l’Addressable advertising: nel medesimo break RAI.tv trasmette spot Apple per me e di Vuitton per la mia ragazza.

(“trasmette” = contenuto x spalmato su DTT in palinsesto lineare + streaming via pc/mobile/Net-TV/etc in simulcast o VOD non-lineare)

I dati di una ricerca General Motors, Hallmark, Kraft e P&G dicono che gli spot addressabili vengono ignorati il 38% in meno.

Naturalmente quanto sopra presuppone ficcare il naso nei comportamenti degli spettatori. Altrimenti come potrei indirizzarti lo spot giusto?

È un modello tuttora non standardizzato, di sicuro da sottoporre a rigida normativa, e in potenza odioso e odiabile.

Molto più semplice, direi, indirizzare la pubblicità dove già si può tagliarla su misura in via indiretta e in modo cool: i social media.

Il vlog Wine TV ha scoperto che 15.000 dollari investiti in volantini = 200 nuovi clienti, 7.500 $ in cartelloni = 300 nuovi clienti…

…una campagna su Twitter (costo teorico zero) = 1800 nuovi clienti. Lo scrive nel suo studio sulla Socialnomics il brillante Eric Qualman.

Secondo eBay il 71% delle aziende USA pianifica forti investimenti sui social. Motivazioni: a) costa poco; b) funziona; c) dobbiamo farlo.

“L’attenzione non si può più comprare. Il vecchio paradigma era pagare per vincere il gioco. Ora devi giocare per vincerlo” (A. Bogusky)

Regalando 100 Ford Fiesta ai top blogger, il 37% degli americani nati tra 1975 e 1995 erano a conoscenza della nuova auto prima del lancio.

Per mettere in prospettiva il risultato, a malapena il 18% delle campagne promozionali in TV genera un ritorno dell’investimento.

C’è da stupirsi se quest’anno un quarto della spesa pubblicitaria Ford ha deviato verso iniziative nei media digitali, sociali in primis?

Nel 2009 Burger King ha investito 50.000 $ sul gioco Facebook “se cancelli 10 amici, un Whopper gratis“. Generate 32 mln di impressions.

32 milioni di impressions sono state stimate un valore equivalente a 400.000 dollari in pubblicità sugli Old Media.

Sempre Burger King sponsorizzerà il live streaming degli Spike Video Game Awards (evento, red carpet, backstage). Spike è una costola MTV.

Un player brandizzato Burger King streammerà gli Awards su Spike.com e GameTrailers.com. è la prima edizione in diretta web per i VGA Spike.

Le cerimonie di premiazione ancora latitano dai videoportali. Oscar, Emmy, premi MTV: nulla in VOD integrale, solo clip o download illegali.

Si rincorrono le voci di un ingresso YouTube nel business del lifecasting, in concorrenza con Ustream, Justin.tv, Qik e Stickam.

In realtà Google vuole presidiare solo il “real time video” per mobile. Questo perché Droid e iPhone 3GS = +2.000% in mobile uploads su YT.

Nell’ultimo trimestre 2009 Apple ha venduto quasi 8 milioni di iPhones 3GS, ognuno capace di gestire streaming. Il mobile video sarà ubiquo.

Per migliorare l’esperienza di uso da device portatili, YouTube sta riducendo i tempi di encoding di una clip da alcuni minuti a 30 secondi.

Nel frattempo le piattaforme di live streaming vanno all’attacco diretto della OldTV. Vedi Ustream All Access, reality di VIP ma 2.0.

Nella prima settimana di All Access 255.000 navigatori hanno seguito Will.i.am dei Black Eyed Peas, in simul diretta anche su Twitter.

La seconda star su All Access è il rapper Snoop Dogg, che già da tempo ha un suo canale Ustream e ora deve promuovere il nuovo album.

Grandi eventi e interattività, un binomio vincente, come dimostrano i red carpet su Ustream di New Moon e This Is It: 3 e 1.8 mln di views.

Tempo fa mi chiedevo: quanto tempo prima che Google acquisti i diritti del calcio? Ora YouTube lancia il suo canale sport international

Per naturale glamour e per superiore versatilità, tuttavia, a trainare la convergenza NewTV in questa fase pioneristica sono le fiction.

RT @Shit My Dad Says “A volte la vita ti lascia una banconota da 100 dollari sul comò; capisci solo più tardi erano per averti fottuto”.

CBS produrrà dal Twitter di Justin Halpern, ovvero @shitmydadsays, una sitcom con i creatori di Will & Grace al timone.

Al momento della firma, @shitmydadsays (le battute fulminanti del padre di Justin, 73 anni) aveva accumulato 700.000 followers in 3 mesi.

RT @Shit My Dad Says: “Il pupo parlerà quando parlerà, calmatevi. Mica conosce la cura per il cancro e resta zitto per non spifferarla…”

Shit My Dad Says è la seconda proprietà intellettuale ipertestuale annunciata negli ultimi giorni in sviluppo negli USA come comedy serale.

Fox sta lavorando infatti a una sitcom multicamera basata sul sito user-generato TextsFromLastNight. A proposito, il loro Twitter è questo.

Fox trasmette al momento lo show più amato dal popolo di Twitter, l’eccezionalmente originale Glee, miglior debutto 2009 tra le donne 18/34.

I tweet legati a Glee sono il quintuplo di qualsiasi altro programma TV. Il record è di 83.000 in una settimana, 33.000 in un solo giorno.

Non esiste broadcaster USA/UK che non ritenga i socialnet la priorità marketing #1. Sarà così presto anche in Italia, ridicoli gli scettici.

Il tempo passato a guardare video sui social network è raddoppiato tra il 2008 e il 2009 (dati Nielsen).

Endemol USA sta per traghettare la docufiction Married on MySpace (15 mln di views online) su SiTV (emittente per ispano-americani).

Non sono mancati in passato remake televisivi di webserial, stavolta però in TV va il sequel: le nuove avventure di Elle e Tito (ora sposi).

Elle e Tito hanno 340.000 amici su MySpace. Chi li ha seguiti e votati online ha scelto l’anello, gli abiti nuziali, addirittura la torta.

NBC con Mission: Chuck Me Out ha messo in palio un cammeo nella terza serie di Chuck per chi ne parla di più su Twitter, Facebook e MySpace.

L’engagement è la nuova variabile della TV. Ancora da definire in termini metrici, ma non si può più prescinderne nel valutare gli ascolti.

Desperate Housewives, ABC, ha 233.500 fan su Facebook (14 Dicembre, 2.30 di notte). La sua audience C3 è di 4.2 mln live + 0.7 mln in DVR.

Contemporaneamente, cresce in quantità e qualità la produzione di serie originali con distribuzione primigenia su web.

THE LXD Official Trailer “CHOICES”

Fra poco, scommetto la camicia, avremo il primo blockbuster dei webserial: LXD, 10 puntate, prodotto da Paramount Digital (Circle of 8).

LXD, la Legione dei Ballerini Straordinari, unisce il culto delle sfide di danza online a una trama di superpoteri archetipi. Impazzirete.

Che i tempi siano maturi lo si intuisce quando il pilota di un drama low budget gay come Venice The Series cumula 65.000 spettatori su YT.

Essenziali driver di pubblico i Blog. L’alleanza con un blog può far esplodere serie minori come Grass Roots (fino a ieri su Koldcast TV).

Le comiche vicende di una campagna elettorale locale hanno esploso le views dopo l’ingresso nel blog politico USA #1: The Huffington Post.

Accanto ai giganti USA , si fa strada l’europeo Dailymotion, con esclusive come il thriller Compulsions, 15.000 viewers in media per puntata.

Numerelli persino rispetto alle fiction Sky Italia, ma quel che conta per la pubblicità internazionale sono i demografici chiave 18/49 anni.

Perché contano solo i 18/49 anni? Di certo non perché hanno più soldi (è il contrario), né perché sono più volubili. È perché non guardano la TV.

Gli show che raggiungono gli under 49 “possiedono una merce rara”, dunque incassano premi significativi dagli inserzionisti.

Esempio: The Big Bang Theory e The Office, forti sugli adulti 18/34, incassano quanto NCIS, che ha il doppio degli spettatori negli States.

(tra parentesi, attendo da secoli che qualcuno mi spieghi come mai in Italia valga la regola opposta, e nessun canale RAI insegua i 18/49)

Intanto Farmville ha 70 e rotti mln di giocatori attivi su Facebook, ne guadagna 2 a settimana. Cafè World 30. Entrambi sono giochi Zynga.

Ci sono 6 social games con oltre 20 mln di Facebook players, 4 sono targati Zynga. Il #1 di categoria su MySpace ne ha solo 14 (Mobster).

Coming up next in NewTV: l’Economia di Farmville, parte 1 [di 2], finale di rubrica per il 2009.

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NewTV. Non è più troppo presto, non è ancora troppo tardi.

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