Open Access: al via OTA-Italia. Vannucchi, ‘Mediazione e convincimento’ per sanare le controversie in materia di accesso

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Corrado Calabrò e Franco Bernabè

È operativo da oggi OTA-Italia, l’organismo istituito nell’ambito degli impegni su Open Access che si occuperà di risolvere le controversie in materia di accesso tra Telecom Italia e i concorrenti.

Telecom Italia, BT, Fastweb, Opitel, Tiscali, TWT, Vodafone, Wind ed infine AIIP e Assoprovider hanno infatti stipulato l’Accordo di adesione all’organismo, presieduto da Guido Vannucchi.

 

Tra i compiti di OTA, quello di prevenire l’instaurarsi di potenziali controversie tecnico-operative tra gli operatori, facendo sì che Telecom Italia e gli altri gestori individuino ed affinino le modalità tecniche più adatte per fornire i servizi e i prodotti di rete fissa già esistenti ovvero quelli nuovi approvati dall’Agcom.

L’organismo, sulla scia del britannico Office of the Telecoms Adjudicator dovrà inoltre adoperarsi, nella sua funzione di mediazione, per individuare con la massima sollecitudine una soluzione conciliativa tra gli operatori alternativi (singolarmente o in gruppo) e Telecom Italia nelle situazioni di potenziale controversia.

 

 “L’Agcom – ha sottolineato il Presidente dell’Autorità, Corrado Calabrò – è super partes e neutrale, ma attenta alle dinamiche del mercato. La recente assegnazione del Nobel per l’economia a Elinor Olstrom e a Oliver Williamson ricorda a tutti noi che l’efficiente scambio dei diritti e delle promesse contrattuali sul mercato dipende dalla qualità del disegno istituzionale e delle regole che lo governano. In quest’ottica, con l’introduzione di OTA-Italia si inserisce nel quadro regolamentare italiano un meccanismo di facilitazione e moderazione volontario che può contribuire utilmente a deflazionare il contenzioso fra gli operatori, a migliorare il mercato e l’azione istituzionale dell’Autorità. La presenza alla cerimonia di firma di tutti gli amministratori delegati e dei presidenti delle associazioni di categoria delle aziende di settore assume un significato importante: la volontà comune di far funzionare il sistema degli impegni di Open Access (che con la recente notifica a Bruxelles assume ora anche il carattere di remedies). Sistema che pone l’Italia all’avanguardia della regolamentazione europea”.

 

“Il buon funzionamento di OTA-Italia richiederà – afferma il Presidente, Guido Vannucchi – la leale collaborazione degli operatori, dato che questo organismo ha esclusivamente poteri specifici di mediazione e convincimento; per emulare il successo di OTA-Uk sarà importante anche ispirarsi alla mentalità anglosassone, molto pragmatica e lontana da conflitti polemici eccessivi. In tal modo, la funzione di OTA-Italia sarà utile, contribuendo a creare un canale di comunicazione diretta tra le componenti tecniche dei processi operativi, per prevenire a soluzioni rapide e soddisfacenti tra le parti. La complessità del sistema degli accordi tra gli operatori richiede uno strumento snello per risolvere eventuali problemi. Metto volentieri a disposizione la mia quarantennale esperienza per contribuire al buon esito di questa importante innovazione regolamentare.”

 

Alla firma hanno partecipato, oltre al Presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, gli amministratori delegati di Telecom Italia, Franco Bernabè; di BT, Corrado Sciolla; di Fastweb, Stefano Parisi; di Opitel, Marco Bragadin; di Tiscali, Mario Rosso; di Vodafone, Paolo Bertoluzzo; di Wind, Luigi Gubitosi. Per Aiip ha siglato l’accordo il Presidente Paolo Nuti; per Assoprovider, Gilberto Di Maccio; per Twt, Vincenzo Gallotto. Costituiscono parte integrante dell’Accordo – che resta aperto agli operatori alternativi intenzionati ad aderirvi – le regole di funzionamento dell’organismo, approvate dal Consiglio dell’Agcom il 14 settembre scorso.

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