Mostra di Venezia: i tagli allo spettacolo al centro del dibattito degli operatori di settore. I precari protestano e chiedono una nuova legge

di Raffaella Natale |

Italia


Spettacolo

Il FUS, come prevedibile, resta al centro dei dibattiti alla Mostra internazionale del cinema di Venezia. Registi, attori e maestranze del settore hanno lamentato i tagli del 30% al Fondo Unico per lo Spettacolo e tutti i conseguenti problemi del comparto.

In un incontro promosso dalle Giornate degli Autori e da molte associazioni di settore, tra cui MovEm09, Movimento Emergenza Cultura Spettacolo Lavoro, che riunisce circa 39 sigle tra le principali del settore, dagli autori ai direttori fotografia, tecnici del suono, registi, agenti, scrittori, attori, critici e giornalisti, Francesca Comencini ha letto un documento in cui si diceva: “Pensiamo a una forma di intervento che vada oltre l’assistenzialismo, la lamentela e la richiesta. Siamo proprio noi a lanciare una sfida, a chiedere una legge di sistema che sganci definitivamente il mondo del cinema dalla politica, a chiedere la creazione di un organismo pubblico, un Centro Nazionale della Cinematografia, pronti al confronto e al dialogo con tutte le parti politiche e sociali.”

 

I documenti letti ricordano che gran parte dei 250 mila lavoratori dello spettacolo sono già occasionali, precari, privi di tutele e diritti, e che l’investimento pubblico in Italia è agli ultimi posti tra i paesi europei, con circa lo 0,22% del Pil, a fronte di una media europea dell’1,5% .

 

“Tutto questo non basta, non va bene, non è quello che vogliamo – si legge nel documento – I circa 250 mila lavoratori precari non chiedono assistenzialismo, ma il reintegro di quanto era previsto, l’introduzione di tasse di scopo sul modello francese, tax shelter e tax credit” .

 

Per questo il 6 settembre ci sarà la prima giornata di lavoro, per elaborare delle proposte concrete. Presenti all’incontro Mario Monicelli, Ottavia Piccolo, Andrea Purgatori, Domenico Procacci. I vari documenti letti sono stati firmati, tra gli altri, da Liliana Cavani, Ivan Cotroneo, Luca Guadagnino, Valerio Mieli, Susanna Nicchiarelli, Miche Placido, Giuseppe Tornatore, Maurizio Zaccaro, Ettore Scola, Mario Monicelli, Carlo Lizzani, Francesco Rosi, Ugo Gregoretti, Furio Scarpelli, Emidio Greco.

 

Durante il dibattito sono stati distribuiti sacchetti di riso amaro nero da lanciare sul Red Carpet e spille con la maschera tragica.

 

Il diritto d’autore “è un’arma politica che intendiamo utilizzare fino in fondo per costringere tutti gli utilizzatori delle opere cinematografiche e televisive, che sui contenuti fanno enormi profitti, a restituire agli autori e mondo dell’audiovisivo almeno una parte di questi guadagni“. L’ha detto lo sceneggiatore Andrea Purgatori dei 100 Autori, l’associazione ospite alla Mostra di Lido Philo (i filosofi che parlano di cinema, da tre anni evento della Mostra Internazionale), per una serie di incontri e dibattiti su narrazione, formazione e problemi del sistema produttivo e distributivo. I rappresentanti dei 100 Autori, tra i quali anche il presidente dell’associazione, lo sceneggiatore Stefano Rulli hanno partecipato anche all’incontro organizzato dagli autori presenti nelle diverse sezioni della Mostra, e ospitato dalle Giornate degli Autori, dove si è parlato dei tagli al FUS e delle conseguenze che stanno avendo sulla nostra cinematografia. I 100 Autori stanno anche valutando eventuali iniziative di protesta durante la Mostra. Ieri pomeriggio a manifestare contro i tagli sono stati i giovani precari dello spettacolo di Global Beach.

 

Gli on. Gabriella Carlucci e Luca Barbareschi hanno preso una precisa posizione contro i tagli allo spettacolo introdotti con l’ultima Finanziaria.

“Attualmente le provvidenze pubbliche destinate allo spettacolo sono diminuite al punto da essere comparabili con quelle ad esso destinate nel 1986. Un regresso – ha spiegato Luca Barbareschi, attore e deputato del Pdl, in un recente incontro con gli operatori di settore – che rischia di mettere in ginocchio tutto il comparto, già duramente provato dalla situazione di crisi economica globale’.

 

Il 21 luglio Barbareschi ha incontrato a Palazzo Chigi il Sottosegretario Gianni Letta con i rappresentanti delle categorie dei produttori, il presidente dell’Agis (l’Agenzia generale italiana per lo spettacolo) Alberto Francesconi, Paolo Ferrari e Riccardo Tozzi dell’Anica (l’Associazione delle industrie cinematografiche e audiovisive), Giuseppe Ferrazza dell’Eti (l’Ente teatro italiano), Carlo degli Esposti della società Palomar, Carlo Bixio della Publispei, Evelina Christillin del Teatro Stabile di Torino.

Al governo è stato chiesto di “…assicurare risorse alla cultura ma sappiamo bene che dovremo, da parte nostra, offrire garanzie all’esecutivo sul taglio degli sprechi degli ultimi anni e sull’assunzione di una diversa coscienza imprenditoriale nel mondo dello spettacolo”.

 

Successivamente Barbareschi ha parlato anche con il ministro Giulio Tremonti, riferendo: “…non ha nessuna intenzione di dare soldi al FUS“.

Barbareschi ha precisato di comprendere anche il ministro visto che “…c’è la crisi e non c’è una lira”.

“E’ una posizione – ha sottolineato – anche condivisibile ma chiedo ufficialmente al ministro dei Beni culturali, Bondi, che cosa vuole fare: se non ci sono i soldi almeno ci sia una riforma per dare fiato al settore dello spettacolo”.

 

Con decisione del 22 luglio 2009, la Commissione europea ha autorizzato il secondo pacchetto di misure di incentivazione fiscale per il cinema proposte dal Governo italiano, ovvero i crediti d’imposta (tax credit) e la detassazione degli utili (tax shelter) relativi alle spese e gli investimenti nella realizzazione e distribuzione di opere cinematografiche culturali da parte delle imprese non appartenenti al settore cine-audiovisivo, delle imprese distributrici e delle imprese di esercizio (n. 244 del 2007).

 

Nell’occasione, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali in una nota ha dichiarato che “Si tratta di un altro notevole successo, ottenuto dopo quello di dicembre scorso per i produttori, e al termine di un lungo e complesso negoziato con l’UE.  L’autorizzazione dei crediti fiscali per le imprese esterne al mondo del cinema che decidano di investire in film di qualità costituisce un “tassello” fondamentale per il futuro del settore in Italia. Si aprono scenari importanti, data la vastità della platea degli interessati che potrebbero far confluire risorse per la produzione di film. Senza tacere degli incentivi permessi per i distributori cinematografici, che dovrebbero consentire anche una migliore circolazione delle opere di contenuto culturale”.

 

Da parte sua, Barbareschi ha comunque assicurato che a settembre tenterà di far inserire nella legge di bilancio nuove risorse per il Fondo: “Farò un emendamento con il sostegno di tutte le associazioni e firmato insieme all’onorevole Carlucci per reinserire nel bilancio dello Stato 60 milioni di euro per il FUS”. Cosa della quale ha già parlato anche con il presidente della Camera, Gianfranco Fini.

 

Barbareschi e la Carlucci sono firmatari tra l’altro di una Proposta di legge sullo spettacolo che “si prefigge  di colmare i vuoti normativi e di armonizzare il panorama legislativo che si è stratificato negli ultimi decenni. Lo spettacolo va considerato un’opportunità e una risorsa per l’economia, la coesione sociale e l’immagine del nostro Paese, un valore aggiunto di una identità, di una storia e di una tradizione da valorizzare in un contesto globalizzato sempre più omogeneizzante“.

Muovendo da tali presupposti, i due parlamentari intendono richiamare i principi sanciti dalla Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003 dalla XXXII sessione della Conferenza generale dell’UNESCO e resa esecutiva dalla legge, ma anche la necessita di valorizzare il pluralismo e la libera espressione della creatività.

 

Si attende adesso il workshop europeo, che si terrà il 21 ottobre prossimo durante gli Stati generali del cinema, nell’ambito del IV Festival internazionale del film di Roma. In quell’occasione ci sarà un confronto tra istituzioni e operatori con al centro dibattito tutte le misure normative da adottare per sostenere il settore.

 

 

Proposta di legge su Spettacolo

Firmatari Luca Barbareschi e Gabriella Carlucci

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