Mobile internet: crescono gli utenti, frena la vendita dei contenuti. Il mercato vale 1,2 miliardi

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Si è svolto oggi presso l’Aula de Carli del Campus Bovisa del Politecnico di Milano il Convegno “Mobile Content & Internet: niente è più come prima!” promosso dall’Osservatorio Mobile Content & Internet della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con l’ICT Institute, il Dipartimento INDACO del Politecnico di Milano e il MEF – Mobile Entertainment Forum.

 

Per la prima volta, l’Osservatorio Mobile Content & Internet ha svolto una specifica ricerca sui consumatori italiani volta a studiare la loro sensibilità e il loro approccio verso i Mobile Content e il Mobile Internet. La ricerca – che si è basata su un’analisi che ha coinvolto un campione di 3.200 individui – ha messo in evidenza alcuni interessanti punti che consentono di comprendere meglio le dinamiche evolutive di questo mercato.

 

Dall’analisi si evince che, nonostante elevato livello di conoscenza dei Mobile Content nella popolazione italiana (il 94% dichiara di essere a conoscenza della possibilità di fruire di almeno una tipologia di Mobile Content tramite il proprio telefono cellulare e oltre il 25%, pari a 13 milioni di persone, dichiara di aver acquistato almeno un Mobile Content nell’ultimo anno) il mercato complessivo dei Mobile Content & Internet è cresciuto nel 2008 solo del 3% e si assesta a quota 1,2 miliardi di euro.

Tale risultato è l’effetto congiunto di due dinamiche opposte: da un lato, per la prima volta dalla nascita, una riduzione del mercato dei contenuti a pagamento pari al 2%; dall’altro una buona crescita dei ricavi da Mobile Internet pari a circa il 20%.

Va notato, comunque, che le vendite di Mobile Content, pari a quasi 900 milioni di euro, valgono in valore 3 volte circa i ricavi da Mobile Internet e sono più o meno equivalenti all’intero comparto della pubblicità su Web.

 

La ricerca evidenzia quindi un elevato livello di conoscenza da parte della popolazione italiana della possibilità di utilizzare il proprio telefono cellulare per navigare su Internet (pari a quasi il 90%).

Nel mese di gennaio, secondo i dati ComScore, in Italia, su 47 milioni di utenti di telefonia mobile, il 31% ha svolto attività di navigazione, download di contenuti o uso di applicazioni.

Si tratta di una penetrazione che si mantiene superiore alla media europea (EU5), del 28%, con una crescita di circa il 30% rispetto al gennaio 2008.

 

Nell’ultimo anno, ha provato a navigare in internet da cellulare almeno una volta il 13% della popolazione italiana (prevalgono gli uomini rispetto alle donne e la fascia degli 11-44 anni). Il 55% di questi dichiara di averlo fatto almeno una volta al mese.

 

A trainare la crescita di questo mercato sono i siti di social networking che hanno quasi quadruplicato il numero di utenti in un anno, raggiungendo l’11% di penetrazione a gennaio, rispetto a una media europea del 9%. A guidare la crescita del social networking è Facebook.

L’utilizzo di instant messaging raggiunge una penetrazione del 9% a gennaio, un punto in più rispetto alla media europea, e trova in MSN il leader di mercato.

Dalle demografiche dei principali consumi di mobile media, emerge una forte attenzione dei giovani per l’ambito dei cosi detti “contenuti web 2.0” come i servizi di social networking, la creazione personalizzata di ringtones, l’ascolto di musica e la visione di video on-demand.

Il social networking si candida come volano per i consumi mobile più evoluti, sfruttando il potenziale di coinvolgimento e di esperienza che esercita sui giovani.

 

L’incremento nell’uso di questi servizi è favorito dalla forte diffusione in Italia di cellulari 3G: il nostro Paese ha infatti il più alto numero di persone in EU5 che usa un telefono 3G come device principale, con una penetrazione del 41%, contro una media europea del 32%.

 

Dal punto di vista socio-demografico, gli utilizzatori di internet su mobile si rivelano più adulti rispetto alla media europea, tra i 37 e 38 anni in media in Italia, tra i 33- 34 in EU5, ed evidenziano una marcata componente maschile.

I principali consumi dei navigatori, ad eccezione di eMail e social networking, riguardano motori di ricerca (43% di chi naviga news ed info), informazioni meteo (30%), news in generale (29%). Bene anche i contenuti/servizi a carattere meno informativo e piu ludico come lo sport (24%) e l’entertainment (19%). Tra le prime posizioni si collocano anche le mappe (26%) e i contenuti/servizi a carattere tecnologico (23%) e finanziario (financial news 20%, accessed financial account 19%).

 

La soddisfazione media, però, non è elevatissima. Sono evidenziati, in particolare,  due elementi di insoddisfazione: la lentezza della connessione e gli elevati costi.

 

Focalizzando l’attenzione sulla componente della popolazione italiana che ha dichiarato di non aver mai utilizzato il telefono cellulare per navigare su Internet, la stragrande maggioranza – 87% – dichiara di non essere interessata. Molto inferiori le percentuali di chi dichiara altre ragioni, quali i costi elevati o il timore di costi elevati, problemi legati alla usabilità del telefono cellulare, il non saperlo fare, ecc. Per la fascia di popolazione più giovane aumenta il peso delle barriere legate ai costi.

 

“Quello che sta avvenendo è un profondo e radicale cambio di paradigma che renderà fondamentale fare serie riflessioni sui modelli di business da proporre in ambito Mobile – ha spiegato Andrea Rangone , Coordinatore degli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano – Questa fase, già iniziata nel 2007, impone la ricerca di un nuovo equilibrio tra il mondo più tradizionale dei Mobile Content a pagamento, basato sui canali Telco-centrici e il nuovo modello di Mobile Internet, ulteriormente spinto nel 2008 dal lancio dell’iPhone e dall’introduzione del modello degli application store che rappresenta il battage pubblicitario del momento”.

 

“Il nuovo equilibrio, per non bruciare valore, dovrà sì tenere conto dell’inevitabile convergenza tra il mondo Mobile e quello Internet ma non dovrà trascurare di valorizzare le specificità del canale Mobile – immediatezza, ubiquità e, soprattutto, la maggiore propensione che i consumatori Mobile sembrano avere a pagare per servizi e contenuti di reale valore, anche per la presenza “naturale” in questo canale di un semplice ed efficace sistema di pagamento come il conto telefonico”, ha aggiunto Rangone.

 

Riguardo infine gli scenari futuri, Rangone ha sottolineato “che il punto interrogativo di fondo del Mobile Internet riguarda i modelli di business che sarà in grado di abilitare: se si andrà verso una logica simile a quella del Web Pc-centrico (Web-like) – in cui i Content provider/aggregator sono remunerati solo sulla base della pubblicità che riescono a raccogliere e i carrier sulla base esclusivamente delle fee da connettività dati, oppure se si riuscirà ad intraprendere una via diversa, Mobile-specific, in grado di sfruttare le caratteristiche intrinseche del canale Mobile – immediatezza, rilevanza rispetto al contesto e al momento, naturale predisposizione del media alla comunicazione – e soprattutto, la maggiore propensione che i consumatori Mobile sembrano avere a pagare per servizi e contenuti di reale valore, anche per la presenza “naturale” in questo canale di un semplice ed efficace sistema di pagamento (il conto telefonico)”. (a.t.)

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