Rai in Vigilanza: Garimberti e Masi rispondono su Sky e nuove nomine, ‘La Pay TV un concorrente forte ma noi non siamo ancillari’

di Raffaella Natale |

Italia


Paolo Garimberti

Oggi è stata una giornata fondamentale per i nuovi vertici Rai. In tarda mattinata s’è tenuta la terza audizione, partita lo scorso 28 aprile, del presidente Paolo Garimberti e del direttore generale Mauro Masi in Vigilanza.

Al centro del dibattito, tra le altre questioni, i conti della Tv pubblica, le nomine, i rapporti con Sky, pluralismo e completezza dell’informazione con riferimento ai criteri di responsabilità e autonomia dei giornalisti, organizzazione aziendale, produzioni in appalto.

 

“…E’ in corso una riqualificazione del budget Rai” e l’obbiettivo è quello di arrivare da 120 milioni di squilibrio per il 2009 a 50, ha detto Masi, spiegando che “…c’è già stata una prima tappa di riduzione dello squilibrio che è passato da 120 a 86 milioni di euro. Nel mese di luglio ci sarà un’altra riqualificazione in cui, senza toccare il prodotto, l’intenzione è di ridurre il saldo negativo di altri 30-35 milioni e arrivare a 50 milioni di euro”.

Ma secondo il Dg per il tema risorse sarebbe fondamentale “il recupero dell’evasione del canone che si avvicina a 400-450 milioni di euro. Stiamo mettendo in piedi tutto il possibile anche con l’Agenzia delle entrate e la Siae”, ha aggiunto, convinto però che “l’intervento del legislatore sarebbe più che benvenuto”.

Masi ha fatto notare che il canone pesa per meno del 40% del bilancio Rai, mentre il resto è coperto dalla pubblicità: per questo l’azienda cerca “di raccoglierne più che si può”.

 

Riguardo alle trattative con Sky, Garimberti ha parlato di una Rai in forte concorrenza con la Pay TV con una presidenza in posizione assolutamente “non ancillare” verso la Tv di Rupert Murdoch, ma di “fierezza aziendale”.

Io – ha spiegato Garimberti ai commissari – sono un’aziendalista. E oggi, da presidente Rai, mi sento in concorrenza sia con Mediaset sia con Sky, nei limiti del possibile. Se non ce la facciamo, vuol dire che non saremo stati bravi“. Ma lo sforzo è di fare come anche fa ora “ la mitica Bbc , con programmi anche un po’ più frizzanti e non solo mandando il giardinaggio in prima serata. Non mi sento quindi ancillare” ma “in forte competizione con Sky”.

“Se la Tv australiana arriva a 10 milioni di abbonati – ha proseguito il presidente della Rai – forse la Rai non ce la fa più di fronte a una concorrenza così forte. Perché Sky è senza dubbio un forte concorrente per la Rai. Basti vedere cosa fanno con lo sport”.

 

Proprio ieri sarebbe partita la lettera di risposta di Masi alla proposta avanzata da Sky per il rinnovo del contratto per i canali di Rai Sat, in scadenza a fine luglio. Il vero nodo della trattativa sarebbe il perimetro dell’offerta, in particolare i canali free (i generalisti, Raiuno, Raidue e Raitre, più quelli gratuiti del digitale terrestre, Rai 4, Rai News 24, Rai Gulp, Rai Sport Più, Rai Storia).

 

Masi vorrebbe due tavoli: uno per RaiSat e l’altro per il resto dei canali free, a partire da RaiUno, RaiDue e RaiTre. Due tavoli distinti per tenersi da una parte i 60 milioni l’anno garantiti da Murdoch per il bouquet pay e dall’altra per riprendersi dall’altra quei canali free. Per Mockridge, invece, il tavolo era e rimane solo uno e ha fretta di capire – visto che il contratto RaiSat scade a fine luglio – quanto la Rai è disposta a chiedere.

 

Si tratta di una partita importante che prevede la partnership tra il servizio pubblico e Sky e l’opportunità per la Rai di puntare tutto su Tivù, la nuova piattaforma satellitare gratuita messa a punto con Mediaset e Telecom Italia Media, che sarà pienamente operativa a luglio.

Altra ipotesi. La Rai potrebbe comunque lasciare su Sky, Raiuno, Raidue, Raitre, ma senza i contenuti coperti da diritti internazionali (grandi partite, film in prima visione). Oppure potrebbe valutare l’offerta Sky ma togliendo dal pacchetto i cinque ‘nuovi’ canali destinati al digitale terrestre.

Le opzioni sono diverse e l’operazione comunque si dovrà chiudere entro luglio.

 

L’offerta di Sky, formulata già nel mese d’aprile, è nero su bianco: 425 milioni per sette anni (350 milioni per i 5 canali Raisat e 75 milioni per Rai Cinema).

 

Al termine dell’audizione, Garimberti parlando coi giornalisti delle nomine, ha informato che “…sono all’ordine del giorno del Cda di giovedì”.

“…Bisogna però vedere se le faremo o meno – ha spiegato Garimberti -, comunque ne discuteremo”.

Per il presidente, infatti, non si possono fare previsioni perché “…il meglio è quello che decide il Cda, visto che si tratta di una decisione collettiva“.

 

Sul tavolo del settimo piano di viale Mazzini dovrebbe arrivare un nuovo pacchetto di proposte, dopo che Augusto Minzolini è approdato dalla guida del Tg1 e Mauro Mazza a Raiuno.

Tra le caselle da riempire, i due interim di Raidue (affidata ancora al neo vicedirettore generale Antonio Marano) e del Tg2 (poltrona andata al vicedirettore Mario De Scalzi). Se per il Tg2 resta in pole position Mario Orfeo, per la successione al vertice di Raidue erano circolati, tra gli altri, i nomi di Susanna Petruni, Massimo Liofredi e Gianluigi Paragone.

Molto dipenderà, probabilmente, dall’accordo che si troverà in seno alla maggioranza, in particolare tra Pdl e Lega, dopo il risultato positivo raggiunto dal Carroccio alle Europee.

 

Il solo Masi detiene l’interim di Sviluppo e Coordinamento commerciale, Direzione staff, Finanza e pianificazione, Relazioni istituzionali e internazionali, Coordinamento sedi regionali, Affari legali e societari, Acquisti e servizi e Risorse tv. Ma il dg – a quanto si apprende – a San Macuto non si lascerà sfuggire l’occasione per precisare meglio anche come sta cambiando l’organigramma e quali funzioni avranno nello specifico i suoi vice (Antonio Marano, Lorenza Lei, Gianfranco Comanducci e il confermato Giancarlo Leone). Quattro “moschettieri” ancora in attesa di un ordine di servizio che assegni loro delega, budget e potere di firma; e che tra l’altro avranno il compito di “filtrare” i ben 52 primi riporti al Dg esistenti in Viale Mazzini.

 

Intanto è fissata per le ore 19 la presentazione dei palinsesti autunnali agli sponsor, tra Roma e Milano, in una serata organizzata dalla Sipra: nello studio 1 di via Teulada, a Roma, interverrà Masi; nello studio di X Factor, a Milano, ci saranno i direttori di rete Mauro Mazza , Antonio Marano e Paolo Ruffini.

 

Sempre oggi sarà il giorno dei primi riscontri dopo il passaggio al digitale di Raidue e Retequattro, che è scattato ieri notte a Roma e nel Lazio. Una prova del fuoco, che coinvolge 4,5 milioni di cittadini, 2,7 solo nella capitale.

 

La produzione interna della Rai ammonta al 75%, contro il 60% della britannica Bbc e il 77% della tedesca Zdf. A riferire queste cifre è stato il presidente della Rai, secondo cui “il digitale aiuterà la Rai ad accrescere e differenziare l’offerta”.

Nel corso dell’audizione in Vigilanza, Garimberti ha spiegato il digitale accrescerà la possibilità di “essere sempre più servizio pubblico“. Sul passaggio alla tecnologia digitale – ha proseguito – la Rai sta facendo “un lavoro abbastanza adeguato per informare gli utenti”.

Secondo Garimberti, la Rai deve “allargare lo sguardo al di fuori dei servizi nazionali” e può svolgere una funzione importante “offrendo trasmissioni di qualita’ ad altri paesi“, in particolare nell’area del Mediterraneo. Un’informazione completa e corretta avrebbe anche la funzione – ha sottolineato di attenuare i fondamentalismi.

Il presidente della Commissione Sergio Zavoli ha avuto parole di apprezzamento per l’informazione data agli utenti in merito al passaggio al digitale terrestre.

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