Cellulari: mercato in recessione. IDC, ‘Smartphone unico motivo di speranza in un mercato cupo’

di Alessandra Talarico |

Europa


Telefonini

Archiviato il terzo trimestre di crescita negativa, il mercato della telefonia mobile dell’Europa occidentale è ufficialmente in recessione.

Secondo l’ultimo IDC European Mobile Phone Tracker, nel quarto trimestre 2008 i vendor hanno consegnato 53,6 milioni di telefonini, il 13,6% in meno rispetto ai 62 milioni del quarto trimestre 2007.

Sui mercati dell’Europa occidentale, nel 2008 ne sono stati consegnati 190,5 milioni, il 5,9% in meno del 2007.

 

Il quarto trimestre del 2008 è, secondo gli analisti IDC, il peggiore mai vissuto dai produttori di cellulari a causa di una infausta combinazione di debolezza della domanda, volatilità delle valute e limitata disponibilità di credito.

 

Una “tempesta di fattori” che ha impedito al mercato di godere del consueto aumento stagionale delle vendite.

Né le tradizionali campagne legate alle festività, né il lancio di nuovi prodotti sono stati infatti sufficienti ad aumentare le vendite rispetto agli anni precedenti.

“Se questi fattori perdurassero, il mercato della telefonia mobile non potrà recuperare fino alla metà del 2010″ , ha avvertito l’analista IDC Francisco Jeronimo.

 

L’unico segmento che ha segnato performance in controtendenza è quello degli smartphone, che ha registrato un +25% rispetto al quarto trimestre 07 e un +36% anno su anno, rappresentando il 17,4% del mercato totale.

I dispositivi ‘intelligenti’ sono considerati dagli utenti, business e no, “una buona spinta per sostituire il vecchio cellulare” e rappresentano un buon volano per internet mobile.

“Fintanto che gli operatori continueranno a sovvenzionare questi dispositivi e gli sviluppatori continueranno a migliorare le applicazioni, questo segmento continuerà a rappresentare un motivo di speranza in un mercato altrimenti cupo”, ha aggiunto Jeronimo.

 

Il 2009 si preannuncia un anno ancora più difficile del 2008 e i player dell’industria – operatori, vendor e produttori di chip – dovranno lavorare insieme per ricostruire l’interesse dei consumatori verso i servizi mobili.

Focus, dunque, non solo sui dispositivi ma anche sull’integrazione di nuovi servizi e applicazioni web, in grado di assottigliare ulteriormente la differenza tra cellulare e computer.

Un buon esempio di questo trend è l’INQ1, premiato al Mobile World Congress di Barcellona per la facilità con cui permette di accedere e di utilizzare Facebook, Windows Live Messenger, Last.fm e Skype.

 

La classifica mondiale dei vendor è rimasta pressoché invariata, con Nokia che, anche se salda in vetta, non ha esitato a indicare nel 2009 un anno molto impegnativo, preannunciato dal -11% segnato nel quarto trimestre 2008.

Nokia – che ha appena annunciato un nuovo piano di ristrutturazione che sfocerà in un altro migliaio di licenziamenti – ha chiuso il trimestre con una quota di mercato del 42%, in crescita del 7% sul trimestre precedente.

Samsung, al secondo posto, ha registrato un calo delle vendite (-0,8%) dovuto alla recessione, che ne ha eroso i margini, ma ha ottenuto buone performance grazie ai cellulari touch-screen,  agli smartphone e ai cellulari con fotocamera di fascia media.

La quota di mercato si è attestata a fine quarto trimestre al 24,3% (dal 28.4% del trimestre precedente).

 

Pur mantenendo il terzo posto in Europa Occidentale, Sony Ericsson è scivolata al 4° a livello mondiale: una serie di fattori concomitanti – calo della profittabilità dovuto alla ristrutturazione in corso, crescita delle spese e mix di prodotti sfavorevole – ha portato a un calo delle consegne del 14,8%.

La quota di mercato era del 17,2% alla fine del quarto trimestre, ma per tutto l’anno si attesta al 14,9%.

La joint venture ha comunque realizzato investimenti significativi per competere nei prossimi mesi, soprattutto annunciando la sua partecipazione alla Open Handset Alliance.

 

Performance negative anche per LG, che ha chiuso gli ultimi tre mesi del 2008 con un calo dell’11,8% rispetto all’anno precedente, anche se rispetto al trimestre precedente ha segnato un +50%, grazie all’introduzione di nuovi modelli come il KC910, KP500, e KS360.

Quest’anno, la società si concentrerà sulla convergenza digitale e prevede il lancio di 10 nuovi modelli, inclusi molti touch-screen, tra cui dispositivi Windows Mobile, Android e Limo.

LG ha chiuso il 2008 con una quota di mercato del 5,4%.

 

Motorola ha chiuso il 2008 in quinta posizione, con una quota di mercato del 2%, la più bassa mai registrata in Europa occidentale. Le consegne sono scese del 75,6% anno su anno a 1,1 milioni di unità.

Il co-CEO Sanjay Jha ha sottolineato i progressi compiuti in termini di riduzione dei costi e razionalizzazione della piattaforma e ha parlato molto dell’innovazione nell’ambito dei dispositivi convergenti intorno ad Android, ma gli analisti IDC ritengono che sarà molto difficile per Motorola riconquistare la sua posizione sul mercato prima del 2013.

“La ristrutturazione – spiega IDC – potrebbe andare al di là della semplice riorganizzazione interna e potrebbe portare a una nuova mentalità di business. Sopravvivere a questo processo, nei prossimi anni potrebbe essere la grande sfida per la società, che ha riportato enormi perdite negli ultimi trimestri e sta perdendo ogni giorno clienti. Anche se riuscirà a sopravvivere ci vorrà ancora qualche anno per riguadagnare la fiducia dei consumatori”.

 

Dopo risultati eccellenti nel terzo trimestre, gli ultimi tre mesi del 2008 si sono invece rivelati difficili per Apple, che ha segnato un declino delle consegne del 58%.

L’iPhone 3G ha continuato ad attirare nuovi utenti e ha dato un importante contributo alla crescita del segmento smartphone nel suo complesso ma, secondo IDC, la mancanza di un portfolio prodotti continuerà a influenzare negativamente le performance di Apple, la cui storia, tuttavia, può essere considerata quella di maggior successo dell’anno scorso. Con un solo telefonino (anche se in due versioni), Apple ha guadagnato la sesta posizione in Europa occidentale, con una quota di mercato del 2,3%.

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