Tiscali: Soru, ‘L’impresa non lascerà a casa nessuno’. Ma la partecipazione a ‘Che tempo che fa’ finisce in Vigilanza  

di Raffaella Natale |

Italia


Renato Soru

Fa ancora discutere l’intervista rilasciata da Renato Soru a Fabio Fazio nella trasmissione ‘Che tempo che fa’. Se alcuni hanno criticato lo spazio concessogli sulle reti pubbliche, altri hanno apprezzato la sobrietà del politico e del manager.

Oggi Riccardo Villari, presidente della commissione parlamentare di vigilanza, si occuperà del caso Fazio scoppiato appunto dopo la partecipazione di Soru alla trasmissione Tv, che era stata preceduta da quella di Walter Veltroni.

“…Chiederò al direttore di Rai Tre Paolo Ruffini i dati delle presenze televisive della stagione”, ha detto Villari. E il direttore Ruffini ha subito replicato: “…Non c’è alcuna norma o disposizione interna che vieti a ‘Che tempo che fa’, cioè a un talk show di invitare politici”, ricordando che da quando esiste il programma ci sono stati ospiti in trasmissione autorevoli esponenti sia del centro sinistra che del centro destra.

La polemica su Fazio era stata avviata dal presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, dal vicepresidente dei senatori del Pdl, Francesco Casoli, membro della commissione di vigilanza Rai e da Alessio Butti, capogruppo Pdl in Vigilanza Rai sul caso Fazio. Gasparri ha chiesto di sapere “…quali regole vigano in Rai. Il direttore generale ha deciso che i politici non vadano nei programmi di intrattenimento. Ma Che tempo che fa su Rai Tre, invita chi vuole”.

 

Alcuni giorni fa Soru ha lasciato la presidenza della regione Sardegna, dicendosi indisponibile a estenuanti mediazioni nella maggioranza che frenano la realizzazione del suo programma elettorale. Il consiglio regionale discuterà il 18 o il 19 dicembre le dimissioni ed è all’esito di quel confronto che il governatore subordina la conferma o il ritiro delle dimissioni: “…Non voglio passare gli ultimi giorni della legislatura contraddire quello che di buono abbiamo fatto. Ho fatto un patto con gli elettori e voglio rispettarlo pienamente”, ha detto Soru.

 

Nell’intervista, Soru è intervenuto anche sulla società tlc fondata da lui, spiegando che il momento è “difficile” per le aziende di tutto il mondo, ma “credo che Tiscali, per quello che potrò fare e per quello che potrò suggerire, non lascerà a casa nessuno”.

Soru ha tuttavia precisato di non avere più un ruolo all’interno della società dall’inizio della sua attività politica e di “…non averci messo piede da cinque anni”.

Il governatore ha sottolineato che “…certamente la società metterà al primo posto la tutela dei lavoratori”.

 

Secondo indiscrezioni di stampa sarebbe alle fasi finali la cessione degli asset britannici di Tiscali a BSkyB.

I rumor – affermano da Equita Sim – si fanno sempre più insistenti e credibili. Tiscali vorrebbe completare la cessione di asset per alleggerire l’esposizione debitoria (560 milioni di euro a fine settembre) per cui gli analisti credono che l’azienda cercherà di chiudere l’operazione.

Alcune voci attendibili d’oltremanica parlano della possibilità di chiudere le trattative entro il prossimo mese: “C’è un’80% di possibilità che entro la fine dell’anno venga presa una decisione in un senso o in un altro”.

Pare che BSkyB avrebbe già pronta un’offerta per una cifra pari a 550 milioni di dollari. Se riuscisse a rilevare gli asset diverrebbe il terzo fornitore Adsl della Gran Bretagna con 3,6 milioni di clienti, dietro a BT e Carphone.

 

Nella trasmissione di Fazio, Soru ha affrontato anche la questione del conflitto di interessi: “…Credo che chi fa politica ogni giorno ha un conflitto di interessi, sia che nella vita privata sia un imprenditore, un avvocato, un medico o uno che semplicemente ha dei figli e si trova nel conflitto se mandare avanti i figli degli altri o i propri“. Ma “…il buon politico è quello che riesce a mettersi totalmente al servizio e allora avrà superato il conflitto di interessi, farà bene e dormirà con la coscienza tranquilla”.

Quanto all’acquisizione da parte sua del quotidiano L’Unità, al quale “…era importante provare a dare uno slancio nuovo, potendolo fare”, Soru ha commentato come “…legare nuovamente alla Sardegna la storia di Antonio Gramsci“, abbia significato per lui anche “contribuire a elaborare una voce moderna per il centrosinistra di oggi”.

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