Caso Sky: Berlusconi Jr, ‘Con Murdoch buoni rapporti. Avremmo preferito anche noi Iva al 10%’

di Raffaella Natale |

Italia


Pier Silvio Berlusconi

“In Premiere abbiamo un investimento solo finanziario, non posso dire di più”. Questo il commento di Pier Silvio Berlusconi, in qualità di consigliere di amministrazione di Fininvest, alle domande dei cronisti che gli chiedevano se gli investimenti nella Pay TV tedesca sarebbero potuti essere di natura non finanziaria. Fininvest possiede il 3% di Premiere, della quale Rupert Murdoch, proprietario di Sky, possiede una quota del 25%.

 

Nei giorni scorsi qualcuno ha ipotizzato che l’aumento della quota di Fininvest poteva essere collegato a una ‘guerra’ dei Berlusconi al magnate dei media che in Italia ha portato all’aumento dell’Iva per Sky al 20%.

Il vice presidente di Mediaset ha però parlato “buoni” rapporti con il tycoon australiano, sottolineando che l’aumento dell’Iva è “…un problema del governo e Sky e fra noi e il governo”.

“…La fornitura di contenuti – ha sottolineato – è un servizio in più che noi offriamo agli abbonati di Sky. Questo dimostra i nostri buoni rapporti”.

 

Mediaset, va da sé, avrebbe preferito che l’Iva sugli abbonati alla Pay TV fosse scesa al 10% e non alzata al 20% e forse l’azienda dovrà rivedere i suoi piani.

“…E’ una cosa che ci colpisce direttamente“, ha commentato Berlusconi Jr, “Oggi il futuro di Premium ci preoccupa un pochino di più rispetto a quanto non fosse prima. È una cosa che a livello prospettico colpisce Mediaset, tanto che, probabilmente, dovremo rivedere i nostri piani”.

“Noi stiamo puntando sempre più sugli abbonamenti. Adesso siamo un pochino preoccupati. Avremmo preferito l’Iva al 10%”, ha precisato.

 

Finora, spiega un analista, Mediaset ha pagato il 20% di Iva sulla pay-per-view legata ai singoli eventi (carte prepagate), mentre ha usufruito dell’agevolazione al 10% per gli abbonamenti.

Con il decreto anticrisi l’Iva sulla Pay TV è stata portata al 20%, allineando così la tassazione per Sky Italia a quella delle altre Tv.

 

“…E’ un classico caso di conflitto di interessi al contrario. Noi non siamo toccati così tanto oggi, ma abbiamo iniziato da pochissimo, da tre anni, un’attività di Pay TV che si deve sviluppare e che come tutte le Pay TV del mondo, siamo partiti in pay-per-view, contiamo ad avere abbonati“, ha detto Piersilvio Berlusconi.

“…Mi sembra che la questione sia paradossale, noi non abbiamo protestato più di tanto perché ci avrebbero subito detto del conflitto in interessi, ma per noi è un danno”.

“…Questa cosa ci danneggia rispetto al futuro. L’unica cosa sicura è che noi abbiamo investito quasi 2 miliardi di euro sul digitale terrestre“. Berlusconi, sull’entità del danno, ha poi detto: “…E’ un’attività appena partita, quindi oggi svariati milioni di euro, in futuro, se le cose vanno bene, ci sarebbe una bella differenza”.

Spiegando: “…Se c’è qualcuno che oggi avrebbe bisogno di una situazione agevolata è Mediaset Premium, perché noi siamo in start-up. Chi ha fatto la Tv satellitare ha avuto agevolazione sempre, noi non la abbiamo avuta mai”.

Sui rischi per gli investimenti futuri, il vicepresidente di Mediaset dice di non vederne a breve termine: “…Ormai è una strada che abbiamo preso e dobbiamo percorrerla con decisione. E’ a rischio il risultato di utile”. Berlusconi ha precisato che è presto per parlare di un eventuale allontanamento del break-even per il digitale terrestre.

 

Intanto Sky ha deciso di sospendere la messa in onda dei filmati antigoverno, diffusi in segno di protesta contro il raddoppio dell’Iva.

E però arrivata la conferma della lettera scritta dal numero uno di News Corp al premier Silvio Berlusconi.

A quanto si apprende, la missiva di Murdoch – che fonti Sky precisano di non aver diffuso in quanto riservata – ricalca sostanzialmente i contenuti delle dichiarazioni ufficiali dell’azienda dei giorni scorsi.

Sui contenuti precisi della lettera c’è massimo riserbo ma i toni “…riflettono la preoccupazione per la misura decisa dal governo (…) che penalizza fuori misura una società che negli ultimi anni ha investito pesantemente in Italia”.

 

Scrive anche Beppe Grillo, sul suo blog, per invitare il magnate a usare gratuitamente i suoi filmati.

“Caro mister Murdoch, (…) Il suo soprannome – scrive – è lo Squalo e il suo fine è il profitto, dicono che lei sia spietato, ma a suo favore esiste un fatto incontrovertibile. Lei non è diventato primo ministro per proteggere le sue televisioni“. Di qui l’invito al magnate a usare gratis i filmati di denuncia presenti sul blog, a due sole condizioni, “…nessuna pubblicità al loro interno e citazione della fonte”.

 

Intanto la ‘resistenza’ dell’emittente sembra assumere toni più moderati: gli spot sono stati sospesi e i telegiornali di Sky Tg24 – sottolineano ancora dalla Tv satellitare – continuano a occuparsi del caso dando conto di tutte le posizioni in campo.

 

Ma c’è chi, come il presidente della Rai Claudio Petruccioli, coglie “una novità” nello scontro sull’Iva: “…In passato ogni volta che scoppiava la guerra delle Tv era sempre tra Rai e Mediaset“, stavolta invece il contenzioso “…non riguarda la Rai: vuol dire – conclude con una punta di compiacimento – che il panorama italiano è cambiato e che i player non sono più due ma tre”.

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