Rete: Calabrò, ‘Telecom favorevole a recepire le integrazioni’. Nuovo assetto di accesso operativo già nei primi mesi 2009

di Alessandra Talarico |

Italia


Corrado Calabrò

Potrebbe essere operativo già a partire dai primi mesi del nuovo anno il nuovo assetto di accesso alla rete fissa di Telecom Italia.

Lo ha indicato stamani il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Corrado Calabrò, a margine di un convegno, ricordando che la società ha tempo fino al prossimo 8 dicembre per dare una risposta in merito alle ‘integrazioni’ apportate dall’Autorità agli impegni presentati lo scorso giugno al fine di garantire un accesso paritario dei concorrenti all’infrastruttura di rete fissa.

 

Appena ricevuta la controrisposta da Telecom – che sembra “ragionevolmente favorevole ad assumere questi impegni” – si procederà ad adottare una delibera finale “che consacrerà l’auspicato accordo, perché sia chiaro – ha ricordato Calabrò – che non stiamo imponendo provvedimenti all’azienda, ma che si tratta, appunto, di un accordo”.

 

Anche se ancora non siamo giunti “al traguardo”, ha aggiunto il garante per le tlc, l’essere sul “rettifilo di arrivo” dopo un lavoro “lungo e laborioso con tanti mutamenti” dimostra che ha infine prevalso “l’intelligente comprensione del management e la valutazione del valore aggiunto che per l’operatore dominante è il mostrare ai concorrenti che non si gioca sporco”.

 

Le decisioni definitive in merito alle nuove norme che regoleranno l’accesso alla rete di Telecom Italia, si conosceranno dunque entro qualche settimana.

L’Autorità, giudicando gli impegni presentati a giugno “insufficienti”, ha chiesto alla società una serie di integrazioni, modifiche e precisazioni per garantire “un significativo e strutturale progresso nelle condizioni concorrenziali dei mercati dell’accesso alla rete fissa e a quelli collegati”.

 

Per assicurare una piena parità di trattamento tra la divisione commerciale dell’operatore storico e gli operatori alternativi, il Garante chiede innanzitutto che i contratti interni di servizio fra le direzioni al dettaglio e le direzioni wholesale “contengano anche le condizioni economiche, ossia i cosiddetti transfer charge” al fine di dare “piena equivalenza di condizioni fra divisioni interne e operatori concorrenti”.

 

L’organo che vigilerà sull’adempimento degli impegni, che avrà funzioni complementari e non sostitutive rispetto alle caratteristiche dell’Autorità – dice ancora Agcom – dovrà inoltre essere coadiuvato “da una struttura e da uno staff adeguato, anticipando già le Linee guida del regolamento di funzionamento”.

 

La divisione Open Access, creata proprio per garantire una maggiore apertura della rete ai concorrenti, sarà guidata da un board di 5 membri (3 indicati dall’ Agcom).

Agcom spiega però che, in merito al ruolo di Open Access rispetto agli impegni, la nuova funzione aziendale dovrà essere “strettamente connessa con le procedure e con le modalità di funzionamento degli stessi impegni, e pertanto ogni eventuale modifica di Open Access dovrà essere preventivamente sottoposta alla valutazione dell’Autorità”.

 

Riguardo, infine, il nuovo modello regolamentare avviato con gli impegni, Telecom Italia dovrà aderire a due nuovi strumenti di governance istituiti dall’Authority con la partecipazione degli altri operatori: il primo sarà assimilabile al britannico Ota (Office of the Telecoms Adjudicator), e si occuperà di risolvere le controversie in materia di accesso tra l’incumbent e i concorrenti.

Il secondo organismo, che rappresenta la vera novità introdotta dall’Authority, sarà un ‘Comitato NGN‘ presieduto dall’Autorità e composto da tutti gli operatori, che avrà il compito di proporre ad Agcom “soluzioni concrete alle problematiche tecniche ed organizzative del passaggio alle reti di nuova generazione”.

 

Nella transizione alle NGN, spiega ancora l’Autorità, si dovranno prevedere “Linee guida per i processi di migrazione degli operatori concorrenti verso le nuove reti, con particolare riguardo ai servizi di co-locazione”.

Gli impegni dell’operatore storico in materia di NGN dovranno inoltre essere in sintonia con la raccomandazione comunitaria sulle reti di nuova generazione, che però non è ancora stata definita nel dettaglio.

In particolare, “sulla falsariga degli Undertakings di BT, gli impegni dovranno estendersi ai servizi di rete wholesale che l’azienda renderà disponibili sulle proprie reti di accesso di nuova generazione laddove dominante. Inoltre dovrà essere prevista un’offerta direttamente formulata dalla divisione Open Access e sottoposta all’Autorità per l’accesso e la condivisione delle cosiddette infrastrutture passive (cavidotti, canaline, etc.). Tale offerta dovrà consentire di poter realizzare una struttura di rete aperta”.

 

Telecom, infine, dovrà risolvere rapidamente i contenziosi con i consumatori soprattutto riguardo i servizi non richiesti e le bollette ingrossate dai servizi a sovrapprezzo e dovrà “semplificare i relativi processi aziendali anche con appropriate modifiche e semplificazioni organizzative”.

 

Commentando le integrazioni proposte dall’Agcom agli impegni Telecom, il presidente della IX Commissione trasporti della Camera, Mario Valducci, ha sottolineato che la volontà dell’Agcom di chiedere integrazioni sugli impegni di Telecom Italia per la rete fissa, “è in linea con quanto emerso dall’indagine conoscitiva sulle reti di TLC”, le cui conclusioni sono attese la prossima settimana, dopo le audizioni dei soggetti interessati terminate alla fine di ottobre.

In questo documento, conclude Valducci, “si fa riferimento a diverse opzioni per lo scorporo della rete Telecom, arrivando a ipotizzare maggiori azioni normative per dotare l’Agcom degli strumenti più adeguati al fine di arrivare ad una vera separazione della rete che ritengo necessaria per il futuro dello sviluppo della banda larga in Italia”.

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