Wireless: la FCC dà il via libera al piano Google per l’utilizzo delle frequenze lasciate libere dal passaggio alla Tv digitale

di Alessandra Talarico |

Stati Uniti


Web 3.0

Mentre gli occhi del mondo erano puntati sull’elezione del 44esimo Presidente degli Stati Uniti, un’altra importante votazione si è svolta presso la Federal Communications Commission , che ha approvato un atteso progetto volto a consentire l’uso delle frequenze televisive che rimarranno inutilizzate dopo il passaggio al digitale, il cosiddetto ‘spazio bianco’, per offrire ai consumatori e alle imprese servizi a banda larga wireless.

 

Il voto, sottolinea il co-fondatore di Google, Larry Page, rappresenta una “chiara vittoria per gli utenti internet e per chiunque voglia comunicazioni wireless migliori”.

La società di Mountain View è tra i promotori del progetto insieme a Microsoft, Dell, HP, Intel, Philips e altri produttori leader nel settore dell’elettronica di consumo, del software, dei semiconduttori, dei Pc e delle periferiche, che si dicono pronti a investire importanti risorse per portare i progressi dell’industria ai consumatori.

 

“Le regole adottate oggi – si legge in una nota della FCC – permetteranno l’utilizzo di nuovi e innovativi dispositivi nelle frequenze inutilizzate per consentire la trasmissione dati in banda larga e comprendono numerose garanzie contro eventuali interferenze dannose che andrebbero a indebolire i servizi storici”.

 

Questo per tranquillizzare i broadcaster, ma anche altre categorie – come i produttori di microfoni senza fili – che si opponevano al progetto per timore di eventuali interferenze provenienti dai nuovi dispositivi in grado di sfruttare queste delicate frequenze, poste in mezzo a quelle utilizzate per i canali televisivi.

 

Google, insieme alle società con cui ha formato la White Space Alliance , parla già di “Wi-Fi 2.0″ e sostiene che l’utilizzo di questo spettro permetterà di portare al pubblico connessioni internet migliori e più veloci grazie alla possibilità di trasmettere dati a miliardi di bit al secondo invece che milioni, come ora accade con la banda larga.

 

“Con questo spettro a disposizione, ingegneri e imprenditori potranno realizzare cose incredibili, dal momento che i segnali hanno una portata molto più ampia delle attuali tecnologie Wi-Fi e passano attraverso le pareti. La copertura potrà essere così garantita in maniera ottimale usando meno stazioni base e risparmiando, sui costi”, ha spiegato Page, esprimendo soddisfazione per la decisione della FCC di adottare lo stesso modello utilizzato per il Wi-Fi, che ha portato alla produzione stimata di 1 miliardo di chip quest’anno.

 

“Ora che la FCC ha stabilito le regole, sono sicuro che anche i prodotti in grado di sfruttare questo spettro conosceranno una crescita simile”, ha aggiunto Page.

 

Le onde saranno disponibili dal febbraio del 2009, dopo  lo spegnimento della televisione analogica, e Google sta già lavorando ad apparecchi “intelligenti” a basso consumo in grado di utilizzare lo “spazio bianco” esistente tra le aree di copertura delle stazioni televisive, per consentire l’accesso al grande pubblico entro la fine dell’anno prossimo.

 

Fornire accesso a internet attraverso lo spettro televisivo potrebbe essere una soluzione valida per garantire i servizi nelle aree rurali, dove altre tecnologie richiederebbero investimenti troppo onerosi, mentre nelle aree urbane, spiega la coalizione, un simile sistema potrebbe in qualche modo essere combinato con i servizi via doppino o via cavo per trasmettere il segnale nelle case e negli uffici senza dover sostituire il provider tradizionale.

 

Aprire gli ‘spazi bianchi’ a tutti, inoltre, permetterebbe di aumentare la competizione con gli attuali gestori di servizi, oltre che di allargare l’uso delle frequenze, molte delle quali sono attualmente inutilizzate, a nuovi player dotati di modelli di business nuovi.

 

“Come ingegnere – ha aggiunto Page – sono felice che la scienza abbia prevalso sulla politica. Per anni le lobby dei broadcaster e altre hanno cercato di diffondere paura e confusione riguardo questa tecnologia, invece di lasciare che la FCC facesse il suo lavoro”.

Ma la Commissione, ha concluso, “ha accolto il chiaro messaggio dei consumatori: queste onde possono portare internet a tutti, dovunque”.