Digitale terrestre: l’abbandono dell’analogico con rischi e vantaggi per il consumatore. L’11 settembre convegno Adiconsum a Roma  

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I consumatori vogliono dire la loro sulla transizione della Tv dall’analogico al digitale. Lo faranno l’11 Settembre presso la Sala MPS , in un convegno organizzato da Adiconsum dove si confronteranno per una volta da pari a pari con i maggiori stakeholders del settore, da Tommaso Tessarolo (Current TV) ad Andrea Ambrogetti (DGTV), da Sebastiano Trigila (HD Forum) ad Antonio Sassano (Fub), da Augusto Preta (IT Media Consulting) a Leonardo Chiariglione (Dmin).

La politica sarà rappresentata, oltre che dal sottosegretario con delega alle Comunicazioni Paolo Romani, dal senatore Vincenzo Vita e dall’on. Luca Barbareschi. Un occasione unica, dice Adiconsum, per ascoltare le istanze di chi avrebbe dovuto essere in una posizione privilegiata nel processo di trasformazione della fruizione multimediale ma che, in realtà, non è praticamente mai stato ascoltato.

Sono infatti passati quasi 12 anni – si legge nella nota – dall’ormai dimenticato primo tentativo di portare la televisione sulla piattaforma digitale. Era l’Agosto del 1996 quando il decreto 1138, che stabiliva il termine ultimo per lo switch-off nel 2010, sulla falsariga di quanto stava avvenendo in Giappone, tentò senza successo l’avventura Parlamentare. Il kick-off tocco quindi alla legge 66 del marzo 2001, voluta dal dicastero delle Comunicazioni per mano del duo Cardinale – Vita, rispettivamente ministro e sottosegretario delle comunicazioni che, sul filo di lana di fine legislatura, riuscirono a mettere la prima milestone di quella che negli anni si è rivelata una vera e propria tela di Penelope”.

A rimetterci, secondo Adiconsum , ovviamente un solo soggetto: il consumatore, trattato alla stregua del parco buoi di borsistica memoria, costretto a barcamenarsi tra piattaforme digitali, formati televisivi, prese hdmi la cui versione corretta è sempre quella successiva a quella del TV appena comprato, decoder zapper, pay, mhp, dtt, sat, iptv, alta definizione finta, a metà, forse ci siamo quasi, e chi più ne ha più ne metta. Per non parlare della guerra dei formati e della qualità che una televisione in 4/3 a definizione standard portato su TV ormai a 16/9 comunque ad alta definizione, che ha portato gli ignari consumatori a godere di immagini sgranate e/o innaturalmente gonfiate o tagliate. L’unico risultato certo è che molte cose spacciate come futuro sono oggi praticamente già superate, e da qui al mitico 2012 chissà quante volte il consumatore dovrà rimettere le mano nel portafoglio.

Nel frattempo, conclude l’associazione dei consumatori, la rivoluzione della Rete, che sta irreversibilmente erodendo lo share televisivo, è riuscita nel miracolo di ricompattare tutti gli attori. ora concordi con la necessità di portare il più rapidamente possibile il paese a compiere la transizione al digitale; dal prossimo ottobre si comincia con la Sardegna, che diventerà la prima regione dove la tv si vedrà esclusivamente in digitale, e via via con tutte le altre regioni. Questa transizione interesserà tutti i consumatori italiani, senza distinzione di età né di ceto sociale.

I consumatori sono pronti a fare la loro parte. Verranno ascoltati?

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Ieri 7 settembre 2008 è venuto a mancare il prof. Carlo Mario Guerci.

Il direttore e la redazione di Key4biz si uniscono al dolore della famiglia, ricordandolo insieme a tutti coloro che ne hanno apprezzato la vivida intelligenza e le straordinarie qualità umane e professionali.

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