Spettro radio

5G, anche la Corea del Sud apre alle non-telco per l’uso locale dello spettro. E in Italia?

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Come già avvenuto in alcun paesi europei come Germania e Francia, anche il governo di Seul apre per la prima volta l'uso dello spettro radio alle non-telco. L'Italia seguirà questa strada?

Dopo i primi casi concreti in Germania, Francia e Svezia, anche in Corea del Sud per la prima volta le non-telco potranno accaparrarsi porzioni di spettro 5G. Si tratta di una grossa novità, come riporta il sito Total Telecom, visto che per la prima volta il governo di Seul metterà a disposizione fette di spettro 5G direttamente a soggetti che non fanno parte del mondo delle Tlc. Anche le non-telco potranno fare domanda per le nuove frequenze che saranno distribuite se tutto va bene entro l’anno. Curioso, il paese con la maggior copertura 5G del mondo decide che le telco vanno troppo piano? C’è forse qualche impresa locale che spinge in questa direzione alternativa? Può darsi.

E in Italia?

Il caso della Corea del Sud è molto interessante in prospettiva anche per il mercato italiano. L’Agcom ha annunciato il mese scorso una consultazione pubblica sull’uso privato dello spettro rivolto alle non telco e c’è grande attesa per il suo esito. In diversi paesi europei, fra cui Germania, Regno Unito, Francia e Svezia, l’uso delle frequenze 5G per reti locali a scopo industriale è già realtà. Il documento della consultazione è stato pubblicato sul sito dell’Autorità.

Leggi anche: 5G e reti locali, sul sito dell’Agcom il documento della consultazione. Scarica il PDF

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Il caso della Corea del Sud

Ad oggi, soltanto i tre principali operatori Tlc del paese – SK Telecom, LG U+ e KT – hanno accesso diretto allo spettro 5G, con allocazioni in banda 3.5 Ghz e 28 Ghz.

Ma ora, il regolatore sudcoreano metterà a disposizione ulteriori 600 Mhz nella banda 28 Ghz, oltre che un’altra porzione di 100 Mhz in banda 4.7 Ghz. Anche le non telco potranno fare domanda.

Lo spettro a 28 Ghz sarà diviso in 12 blocchi, mentre la banda a 4.7 Ghz sarà diviso in 10 blocchi.

Le aziende interessate dovranno fare domanda per accaparrarsi lo spettro entro ottobre, con l’assegnazione che dovrebbe tenersi al più presto a novembre. Le licenze dovrebbero durare per un periodo compreso fra due e cinque anni.

Com’è ovvio che sia, anche gli operatori Tlc tenteranno di accrescere la loro quota di spettro durante la tornata, ma a questo giro dovranno vedersela con la concorrenza di nuovi player.

Reti private specializzate

Queste frequenze potranno essere utilizzate per sviluppare reti private specializzate in un particolare ambiente industriale, come ad esempio una fabbrica o una fattoria intelligente, e potrebbero rappresentare una grossa occasione per aziende come ad esempio Samsung e LG, che potrebbe decidere di usare direttamente lo spettro con le sue tecnologie di rete. Ma non solo. Ad esempio, anche case automobilistiche o le ferrovie potrebbero essere interessate.

Momento delicato per gli operatori Tlc

Al di là delle aspettative che riguardano possibili applicazioni industriali del 5G, questa nuova assegnazione di spettro giunge in un momento delicato per gli operatori Tlc tradizionali, finiti sotto il fuoco delle polemiche in Corea del Sud da parte dei primi clienti 5G, delusi dalle performance in termini di velocità del nuovo standard inferiori alle attese e forse anche alle promesse del mercato.

In precedenza, le telco avevano promesso velocità fino a 20 volte superiore rispetto all’LTE, ma non sono riusciti a mantenere l’impegno sullo spettro 3.5 Ghz a disposizione.

Finora, gli operatori hanno testato la banda più alta, lo spettro mmWave delle onde millimetriche per applicazioni industriali e aziendali. Ma un’ulteriore allocazione dello spettro dovrebbe consentire loro di spostarsi verso la commercializzazione nel segmento consumer. L’uso di mmWave 5G dovrebbe in definitiva consentire loro di superare facilmente le velocità promesse.

Per saperne di più: 5G e reti locali. Cosa si è detto al Fubinar della FUB (video integrale)

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