Resoconto

5G e reti locali. Cosa si è detto al Fubinar della FUB (video integrale)

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Cosa si è detto al Fubinar della FUB '5G e reti locali' al quale hanno partecipato diversi esperti internazionali e nazionali sul tema dell'uso del nuovo standard per lo sviluppo dei Vertical.

Le prospettive dell’uso privato dello spettro 5G nel nostro paese, alla luce di una spinta dal basso (bottom up) che arriva da aziende e territori per un uso sempre più diretto dello spettro radio per proteggere l’asset principale di ogni organizzazione, che nell’epoca del digitale sono i dati. Questo in estrema sintesi l’argomento affrontato nel Fubinar della FUB “5G e reti locali”, al quale hanno partecipato Antonio Sassano, presidente della FUB; Laura Aria, commissario Agcom; Anna Ascani, Sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico; Frank Krueger, DG Società Digitale e Infrastrutture-Bundesministeriums für Verkehr und digitale Infrastruktur (BMVI); Andreas Mueller, Head of Communication and Network Technology-Bosch; Cristina Data, Director of Spectrum policy and analysis, Spectrum Group-Ofcom; Franco Accordino, Head of Investment in High-Capacity Networks Unit, DG Connect.

La tavola rotonda sulle prospettive per l’uso locale dello spettro 5G in Italia ha visto la partecipazione di Stefano Ciuoffo, Assessore Innovazione Regione Toscana; Mauro Martino, Direttore Ufficio radio spettro Telecomunicazioni Agcom; Giuseppe Galasso, Responsabile Direzione Comunicazioni (DG Concorrenza) Agcm; Donatella Proto, Dgscerp Mise; Eva Spina, Direttore Generale per le tecnologie delle comunicazioni e la sicurezza informatica del Mise; Karim El Malki, Presidente Athonet Usa; Eugenio Fedeli, Responsabile ricerca e sviluppo RFI; Francesca Isgrò, Presidente ENAV.  

Il presidente della FUB Antonio Sassano ha sottolineato la spinta dal basso e l’interesse dei territori per un uso locale e privato delle risorse spettrali 5G. “Lo spettro assegnato ad una fabbrica, ad un porto, ad un ospedale garantisce privacy e sicurezza dei dati”, ha detto Sassano. Diversi paesi anche nella Ue, fra cui Germania, Uk e Svezia, hanno già intrapreso un percorso verso l’uso privato e locale dello spettro in ottica di “reti servizio”. Il dibattito è decollato anche in Italia.

Modello tedesco

Nel suo intervento Frank Krueger, DG Società Digitale e Infrastrutture-Bundesministeriums für Verkehr und digitale Infrastruktur (BMVI), ha illustrato il percorso già avviato dalla Germania, apripista e modello di riferimento per questo uso alternativo del 5G. Berlino ha messo a disposizione 100 Mhz in banda 3.7-3.8 Ghz per usi privati del 5G nel 2019, in occasione dell’asta per l’assegnazione dello spettro. Già 126 le richieste e 123 le assegnazioni per sui verticali da parte di università, aziende chimiche e gruppi come Mercedes T-Systems ecc.

In banda 26 Ghz sono stati messi a disposizione 1000 Mhz.

Un grande interesse, quindi, da parte del mercato.

Agcom, Aria: ‘Consultazione sui Vertical in Italia’

A casa nostra, l’Agcom ha da poco avviato una consultazione pubblica sull’uso dello spettro 5G per i Vertical con la delibera 131/21/CONS. “L’obiettivo dell’indagine conoscitiva è verificare attraverso il mercato la praticabilità dell’assegnazione delle frequenze ad uso privato per capire quali sono gli strumenti regolatori migliori per farlo”, ha detto il Commissario Agcom Laura Aria. Il tema è di fatto quello dei Verticals: una volta fatte le reti quali saranno i servizi? Il terreno di gioco si amplia quindi dalla semplice connettività ai servizi concreti.

Mueller (Bosch): ‘Col 5G si passa dal B2C al B2B’

Un cambio di paradigma, il 5G, che riguarda in primo luogo gli utenti. Il nuovo standard di comunicazione implica una differenza sostanziale rispetto al passato, dice  Andreas Mueller, Head of Communication and Network Technology-Bosch: “Per i nuovi utilizzi in ambito industriale, agricolo, sanitario spesso servono delle coperture locali in grado di connettere delle comunità specifiche e ristrette di utenti” e comunque il 5G già oggi sta diventando il sistema nervoso della fabbrica del futuro. L’uso locale del 5G servirà inoltre alla nascita di un nuovo ecosistema di startup, ognuna delle quali specializzata in un determinato Vertical.

Cristina Data (Ofcom): ‘Uso flessibile dello spettro fa crescere i Vertical’

Nel Regno Unito, l’Ofcom ha avviato un’ampia indagine per capire le esigenze del mercato in materia di spettro radio per assecondare le richieste di tutti gli interlocutori. Emerge quindi un quadro molto dinamico dell’uso dello spettro, con diverse modalità di shared access e local spectrum assegnati per usi e spazi diversi su diverse bande di frequenza: 1800 Mhz, 2.39-2.4 Ghz, 3.8-4.2 Ghz, e 500 Mhz di spettro disponibili nella parte bassa dei 6 Ghz. “In questo modo nuovi attori in molti casi riescono ad offrire più soluzioni verticali per industria e società”, ha detto Cristina Data, l’italiana che gestisce le politiche dello spettro in Uk in qualità di Director of Spectrum policy and analysis, Spectrum Group-Ofcom.

Franco Accordino, Head of Investment in High-Capacity Networks Unit, DG Connect, ha illustrato nella sua presentazione tutte le possibilità di finanziamento messe a disposizione dalla Commissione Ue per lo sviluppo del 5G, in linea con i nuovi sfidanti obiettivi di copertura al 2030 del Digital Compass.

Le prospettive per l’uso locale dello spettro 5G in Italia

Il tema della connettività è al centro delle politiche del nuovo Governo. “E’ una partita in corso, accelerata dal Covid”, ha detto Stefano Ciuoffo, Assessore Innovazione Regione Toscana.

Per Ciuoffo, un tema centrale, che deve andare di pari passo con la connettività, è quello delle competenze. “Mettere a disposizione porzioni di spettro a livello locale sarebbe una soluzione ottimale per i distretti”, ha aggiunto Ciuoffo, in riferimento al distretto della moda della sua regione.

Passando alle Autorità di regolazione, Giuseppe Galasso, Responsabile Direzione Comunicazioni (DG Concorrenza) Agcm, ha ricordato che l’Antitrust si occupa da sempre del 5G. Nella sua attività di segnalazione al Governo in vista della legge annuale l’Autorità ha sottolineato la necessità di intervenire sul fronte della semplificazione dei permessi per i nuovi impianti. “Siamo stati costretti ad intervenire diverse volte per impugnare i blocchi di sindaci contrari alle antenne 5G – ha detto Galasso – ma negli ultimi tempi le cose stanno migliorando”.

 Secondo Galasso, qualunque utilizzazione anche a livello locale per reti piccole da parte di comunità e distretti non può che essere vista con favore da parte dell’Autorità, perché stimola forme di competizione a livello locale.

Per quanto riguarda l’uso locale dello spettro 5G, “nel nostro paese ci sono già delle modalità in essere in banda 26 Ghz”. Lo ha ricordato Mauro Martino, Direttore Ufficio radio spettro Telecomunicazioni Agcom. L’Italia quindi “non parte da zero”, esistono già diverse possibilità di spectrum sharing e di leasing per un equo accesso ad una risorsa scarsa come lo spettro radio. L’uso delle frequenze a scopi industriali rientra peraltro fra le modalità di diffusione del 5G previste dal Digital Compass della Commissione Ue. L’RSPG (Radio Spectrum Policy Group) sta inoltre preparando tre diverse raccomandazioni in questo senso, che trattano dell’uso dello spettro come servizio per i Vertical, che prevedono meccanismi di accesso in leasing e condivisione.

La consultazione avviata dall’Agcom ha l’obiettivo di verificare se l’industria ha maturato una maggiore consapevolezza e se gli operatori mobili sono pronti a rinunciare a qualcosa per lo sviluppo del digitale.

Donatella Proto, Direttrice Comunicazioni elettroniche ad uso pubblico e privato, Sicurezza delle reti e tutela delle comunicazioni, ha sottolineato come già oggi l’uso locale e privato dello spettro sia già possibile per i Vertical in base alla normativa vigente. Tuttavia, nessuna domanda è ancora giunta per uno sviluppo del genere da parte del mercato.

Per Eva Spina, Direttore Generale per le tecnologie delle comunicazioni e la sicurezza informatica del Mise, l’uso locale delle frequenze 5G va inquadrato nella cornice di una nuova possibilità, uno strumento più efficace di utilizzo dello spettro radio. “Si eviterebbe il refarming delle frequenze”, ha detto. Si potrebbero fare assegnazioni locali in coesistenza (LSA) in banda 26 Ghz, e si potrebbe immaginare un 5G indoor e uno outdoor.  

Dal canto suo, il presidente di Athonet Karim El Malki ha illustrato una serie di esempi di reti private 4G/5G commerciali (“possiamo definirle come un WiFi Plus”, ha detto) realizzate in giro per il mondo con diverse aziende. Reti private commerciali già in campo nei porti, aeroporti, scuole, industria, impianti fotovoltaici. “Abbiamo per esempio realizzato una rete mobile privata in Emilia Romagna in occasione del terremoto per conto della Protezione Civile”, ha raccontato El Malki, che ha aggiunto come negli Usa siano state le scuole in diversi casi a realizzare reti private per contrastare il rischio digital divide in DAD durante la pandemia. Le ragioni ed i vantaggi per il verticale specifico sono basati sulle esigenze di sicurezza e privacy delle aziende.

Dal canto suo, Eugenio Fedeli, Responsabile ricerca e sviluppo RFI, ha fatto una panoramica di come e perché l’impiego del 5G cambierà l’approccio dell’azienda ai modelli manutentivi dell’infrastruttura ferroviaria e un rapido accenno al progetto europeo finanziato da ESA per l’integrazione tra 5G e reti satellitari. Alla base del cambiamento, alcuni cambiamenti basati sulla manutenzione predittiva e la sensoristica diffusa per il monitoraggio delle rotaie e la diagnostica dei sistemi tecnologici. “Il 5G sarà il sistema nervoso della rete ferroviaria”, ha detto Fedeli.

L’intervento del presidente dell’Enav Francesca Isgrò ha toccato tutte le possibili implicazioni dell’adozione del 5G in ambito aeroportuale ad esempio per i processi di handling e movimentazione bagagli, catering, gestione dei passeggeri nei siti ed in generale tutta la gestione delle risorse che vengono messe in campo a livello aeroportuale da tutti gli attori coinvolti

  • Migliore gestione ed utilizzo di ogni singolo veicolo all’interno del sedime aeroportuale, con conseguente ottimizzazione dei mezzi, dei tempi di risposta nei diversi anelli della catena dei servizi di supporto alle compagnie aeree e nella gestione delle turnazioni – questo punto è fondamentale per ENAV al fine di monitorare ogni singolo movimento sulle piste e sulle aree di manovra
  • Migliore esperienza per gli utenti dei servizi in tutte le fasi di un viaggio (check-in, controlli di sicurezza più veloci, prenotazione e personalizzazione dei servizi in aeroporto ed in volo)
  • Definizione e sviluppo dei cosiddetti «smart airports», che offriranno «facilities» di nuova generazione e gestione avanzata delle infrastrutture aeroportuali

Molto rilevante anche il ruolo del 5G per il controllo dei droni.

Anna Ascani ‘Lo sforzo è la digitalizzazione del paese’

Ha chiuso i lavori Anna Ascani, Sottosegretaria del Mise con ampie deleghe alle Tlc.  “Lo sforzo che sta facendo il paese è quello della digitalizzazione”, ha detto Ascani, sottolineando come nel PNRR il capitolo riservato alla connettività a banda ultralarga sia ben presente con il piano “5G Italia” che riguarda la copertura delle zone periferiche del paese.

Il 5G ha una funzione importantissima in questo contesto, ha aggiunto Ascani, così come fondamentale è il lavoro di ascolto della FUB per lo sviluppo di nuovi usi alternativi dello spettro che potrà far nascere un nuovo ecosistema di startup specializzate in specifici Vertical.