Spettro radio

5G e reti locali, sul sito dell’Agcom il documento della consultazione. Scarica il PDF

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Pubblicato sul sito dell'Agcom il documento della consultazione pubblica sull'uso privato dello spettro per lo sviluppo dei Vertical da parte delle non-telco. C'è tempo fino al 30 settembre per rispondere.

Pubblicato sul sito dell’Agcom il documento di consultazione per l’indagine conoscitiva su possibili nuove modalità di utilizzo dello spettro radio al servizio dei settori verticali ai sensi della delibera 131/21/CONS. C’è tempo fino al 30 settembre per rispondere ai quesiti dell’Autorità sull’uso privato delle reti e sulle priorità dei diversi Vertical in termini di spettro radio. Il documento era atteso dal mondo delle aziende per poter avanzare i loro commenti su questo nuovo uso potenziale delle frequenze da parte delle non-telco.

Nuove modalità di assegnazione

Local licensing, utilizzo di bande non licenziate, spectrum sharing e nuove modalità di assegnazione innovative delle frequenze al centro della consultazione, che parte con qualche settimana di ritardo sul ruolino di marcia, circa un mesetto.

Ma c’è tutto il tempo per raccogliere il parere del mercato su una modalità di utilizzo dello spettro finalizzata allo sviluppo di nuovi usi del 5G legati al mondo del business e dell’industria. In altri paesi l’uso del 5G per reti private locali è già realtà.

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5G e uso locale dello spettro. Il ruolo delle ‘non telco’ per creare i Verticals

Esigenze dei Vertical e modalità di assegnazione dello spettro

Fra gli argomenti affrontati nel documento, “A un panorama di esigenze diversificate da parte dei vertical fa riscontro un ventaglio di opzioni per la gestione dello spettro radio riguardanti: le bande di frequenza utilizzabili (con le loro caratteristiche di copertura e capacità disponibile), l’accesso alle frequenze che può essere con licenza (licensed) o unlicensed, l’uso esclusivo o condiviso dello spettro e le diverse opzioni di gestione disponibili in caso di uso condiviso. L’impatto sulle prestazioni raggiungibili rende ciascuna modalità di gestione e utilizzo dello spettro più o meno adatta ai singoli casi d’uso che possono presentarsi nel variegato contesto dei vertical.

Assegnazione diretta e/o leasing

63. La realizzabilità di determinati modelli di provisioning è legata alla scelta di destinare o meno porzioni di spettro ai settori verticali, a quella di consentire agli operatori di rete licenziatari di stipulare accordi di leasing (o di obbligarli a farlo ad esempio in caso di spettro sottoutilizzato) o di prevedere altre forme di accesso allo spettro (come il roaming o lo slicing, anche queste su base volontaria o a seguito di specifiche misure regolamentari). In ogni caso, le possibili scelte devono essere misurate rispetto ai principi che guidano l’attività regolatoria, in particolare ai requisiti di un uso effettivo ed efficiente delle risorse, che consenta lo sviluppo della concorrenza, massimizzi i benefici per gli utenti, promuova l’innovazione, e consenta modelli di business sostenibili, a beneficio non solo dei nuovi entranti ma di tutti gli attori del mercato.

64. In questo contesto relativamente complesso è opportuno che la specifica impresa, o lo specifico settore verticale, impegnati in una trasformazione digitale basata sugli sviluppi tecnologici anche prospettici della connettività wireless, acquisiscano, oltre alla consapevolezza dei benefici che questa può apportare al proprio business, anche la capacità di definire e circoscrivere i propri requisiti di servizio e analizzare, nell’ottica descritta, come soddisfarli in uno o più dei modi indicati. Appare dunque necessario che siano acquisiti dalle aziende le competenze e gli skill necessari alle predette attività, preliminari alla fase realizzativa. Tali aspetti, tuttavia, prescindono dalla presente indagine conoscitiva, che riguarda l’utilizzo delle risorse spettrali, attenendo più prettamente agli ambiti organizzativi d’impresa”, si legge.

Alcuni quesiti

E ancora, fra i quesiti avanzati: “5.1) Il rispondente fornisca le proprie osservazioni sugli scenari e le considerazioni sopra riportate in merito all’accesso allo spettro, da parte dei vertical, con le modalità consentite dalla delibera n. 231/18/CONS. 5.2) Il rispondente indichi eventuali difficoltà che, a proprio parere, non permetterebbero (integralmente o parzialmente) di utilizzare le misure previste 32 Si osserva infatti che la banda 26 GHz è la principale candidata alla realizzazione di architetture di rete “densificate” basate appunto su small cell. 25 Modalità di partecipazione all’indagine conoscitiva di cui alla delibera n. 131/21/CONS dalla delibera n. 231/18/CONS per lo sviluppo di applicazioni/casi d’uso 5G da parte dei vertical, motivando le proprie osservazioni anche mediante illustrazione degli scenari che sarebbero preclusi o non pienamente sviluppabili. 5.3) Il rispondente rappresenti il proprio eventuale interesse ad accedere alle specifiche bande regolate dalla delibera n. 231/18/CONS, indicando la modalità di accesso e i tipi di applicazioni/casi d’uso 5G che intende implementare e specificando, nei limiti della relativa riservatezza, se ha già stipulato o se ha in programma di stipulare accordi con gli operatori assegnatari di spettro. 5.4) Il rispondente, qualora operatore assegnatario delle frequenze 5G, fornisca informazioni in merito al tipo e all’entità della domanda di connettività/servizi riscontrata da parte dei vertical e rappresenti le iniziative che ha in corso o ha pianificato al fine di favorire e soddisfare tale domanda nel solco di quanto previsto dalla delibera n. 231/18/CONS”.   

Alcuni casi internazionali

Il documento per la consultazione, oltre a chiedere esplicitamente perché l’uso privato dello spettro per alcuni Vertical sia o meno indicato, illustra anche alcuni casi internazionali dove questa modalità di gestione delle frequenze è già realtà.