La calda estate di Tiscali: accordo con Astra per soluzioni integrate alle PMI mentre si procede con la cessione

di Raffaella Natale |

Italia


Mario Rosso

Nuove indiscrezioni sulla cessione di Tiscali, mentre l’Italia si prepara alle ferie per questa calda estate 2008. Cosa deciderà l’Isp sardo? Deciderà di trattare con l’italiana Fastweb o preferirà una soluzione straniera?

I vertici del gruppo tengono il mercato sulle spine e intanto si susseguono le indiscrezioni. Gli operatori del settore temono di dover apprendere la notizia quando comodamente sdraiati sotto l’ombrellone, ricoperti di crema solare, arriverà la telefonata che annuncia l’accordo fatto.  

 

Intanto una notizia certa, Tiscali Business Services e Astra Italia hanno firmato un accordo di collaborazione per offrire alle PMI italiane prodotti e servizi di comunicazione convergenti. Obiettivo della partnership è quello di proporre alle Piccole Medie Imprese un servizio completamente “chiavi in mano” in cui la connettività, il centralino e gli apparati telefonici vengano forniti in modalità flat, attraverso un canone mensile.

 

Questo tipo di offerta commerciale, decisamente semplificata rispetto a quelle attuali, faciliterà i processi di acquisto per le imprese clienti, che potranno dilazionare il pagamento degli apparati nel tempo e mantenere allo stesso tempo il controllo della propria spesa mensile.

In quest’ottica Tiscali Business ha recentemente lanciato l’offerta OfficeOne Special, un servizio che combina connettività, fonia tradizionale e VOIP, conservando il centralino esistente oppure acquistandone uno di nuova generazione.

 

Ma ciò che tutti attendono di sapere e cosa si stabilirà per gli asset italiani e britannici. Nei giorni scorsi, Tiscali ha smentito quanto dichiarato da MF Dow Jones circa una presunta chiusura del processo di cessione a metà agosto e con una nota ha diffidato l’agenzia di stampa dal diffondere ulteriori informazioni price sensitive al mercato non verificate con la società.

MF Dow Jones avrebbe ricevuto tali presunte informazioni da una fonte vicino al dossier la quale informava anche che diversi offerenti, tra cui Vodafone, sono ancora in corsa per acquistare gli asset di Tiscali britannici o italiani.

Evidente adesso, da quanto riferito dall’Isp sardo, che tali dichiarazioni sarebbero prive di fondamento.

 

Intanto Vodafone ha evitato di rilasciare commentati. Secondo alcune indiscrezioni, pubblicate nei giorni scorsi dal Financial Times, l’operatore tlc avrebbe abbandonato la gara. A riguardo, Tiscali ha preferito astenersi dal commentare, ribadendo: “…Non commentiamo rumor riguardanti l’andamento dei processi”.

Secondo quanto riportava il quotidiano, l’operatore tlc britannico non sarebbe più in lizza “a causa di disaccordi” sull’Enterprise value. Citando fonti vicine al dossier, scriveva che Tiscali ha ricevuto almeno un’offerta, ma che Vodafone non figura tra le società interessate.

 

In particolare, sempre secondo indiscrezioni, Vodafone per acquisire l’intera Tiscali metterebbe sul piatto 2,38 euro per azione, mentre aprirebbe alla possibilità di acquisire la sola divisione italiana.

Un livello leggermente inferiore alle aspettative dell’azionista di maggioranza, comunque non lontano dai 3 euro indicati sin dall’inizio.    

Sempre secondo queste fonti, a spingere Vodafone alla frenata sarebbe stata la gara per l’acquisizione dell’Isp sardo, che al momento non avrebbe riscosso particolare attenzione da parte di colossi del settore. Fatto sta che gli asset di Tiscali risulterebbero troppo importanti per Vodafone e gli operatori scommettono che nel breve si possa raggiungere un accordo.

 

Wind, BSkyB, Carphone Warehouse e Swisscom restano tutte interessate all’azienda italiana, ma ancora nessuno ha confermato di aver presentato un’offerta. A queste va ad aggiungersi adesso Fastweb.

 

Sempre secondo il Financial Times, Vodafone potrebbe tornare in corsa qualora Tiscali non dovesse raggiungere un accordo con una delle quattro compagnie restanti.

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