Relazione Agcom: il mercato delle tlc. Quadro generale e tendenze in atto

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Riportiamo di seguito la parte della Relazione annuale Agcom, nella quale l’Autorità illustra il quadro generale del mercato delle telecomunicazioni.

Italia


Telecomunicazioni

A livello mondiale il settore delle telecomunicazioni si conferma come uno degli ambiti più dinamici. In un anno, il 2007, in cui l’economia mondiale ha conosciuto un leggero rallentamento del proprio ritmo di crescita (con una previsione al 4,9%), la dinamica del comparto si conferma sui livelli dell’anno precedente (con un incremento del 6,2%).

 

La crescita è stata trainata dai servizi innovativi (larga banda, trasmissione dati,…), mentre i ricavi da servizi tradizionali (voce) continuano a segnare il passo, soprattutto nella telefonia fissa.

 

La concorrenza, con l’affermazione di nuovi operatori anche virtuali (nel mobile), ha contribuito a ridurre i prezzi praticati ai consumatori finali, erodendo i margini degli operatori.

 

In questo contesto, si stanno ridefinendo le strategie dei gestori di telecomunicazioni.

Da un lato, si conferma ed anzi si rafforza l’integrazione tra fisso e mobile. Dall’altro lato, la convergenza tra telecomunicazioni e televisione si afferma attraverso modalità e forme organizzative nuove.

 

Al contrario di quanto sembrava emergere negli anni scorsi, i carrier di telecomunicazioni stanno rifocalizzando i propri sforzi finanziari investendo risorse nelle reti di nuova generazione e parzialmente disimpegnandosi dalle partecipazioni in media company.

 

In altre parole, la convergenza tra i due settori appare affermarsi sempre più attraverso la specializzazione dei ruoli – carrier da un lato, fornitori di contenuti dall’altro – ed accordi di collaborazione tra i due tipi di operatori, e sempre meno per mezzo di forme organizzative caratterizzate dall’integrazione verticale delle imprese di comunicazione.

L’analisi dell’evoluzione mondiale dell’offerta di servizi di telecomunicazioni procede di seguito con un quadro generale dell’andamento dei principali indicatori, in volume ed in valore, per poi passare ad una serie di approfondimenti di natura generale (l’attività di Merger & Acquisition e le strategie degli operatori) o specifici in relazione ai mercati della telefonia fissa (banda larga, reti di nuova generazione e VoIP) e mobile (3G, MVNO e infrastructure sharing).

 

Il quadro generale

Nel 2007, il mercato mondiale dei servizi di telecomunicazioni – i cui ricavi hanno oramai superato i 1.000 miliardi di euro – mostra ancora segnali di crescita rispetto all’anno precedente, con un incremento di oltre il 6% del fatturato complessivo Se da un lato la crescita nei servizi Internet compensa lo strutturale declino della telefonia fissa tradizionale (che nel 2007 ha registrato una riduzione del 4,5%), dall’altro più della metà dei ricavi derivano oramai stabilmente dal mercato della telefonia mobile. In termini relativi, il peso della telefonia fissa scende addirittura al di sotto del 30%, perdendo circa 10 punti in 3 anni, mentre Internet si attesta al 18% e la telefonia mobile sale al 54%.

 

Da un punto di vista geografico, la crescita mondiale è trainata in particolare dai paesi dell’area Asia-Pacifico. In particolare, si evidenzia anche in questo mercato il fenomeno Cindia: soprattutto, si distingue l’India, con un incremento, nel 2007, superiore al 31% (rispetto al 21% dell’anno precedente), seguita dalla Cina, seppure a considerevole distanza (incremento dell’8%). Con un valore dei ricavi stimato in 543 miliardi di euro, il mercato del mobile è, come detto, il segmento che ha generato il maggior incremento in valore (+ 11,6%).

 

La crescita del settore mobile, che, a partire dal 2004, pesa per più della metà dell’intero comparto, è la risultante di due opposte tendenze: da una lato, continua il consistente incremento dei volumi, con una base clienti che, a fine 2007, ha raggiunto i 3,2 miliardi di unità (con un incremento del 19% rispetto al 2006); dall’altro lato, la pressione concorrenziale consolida la fase discendente dei ricavi unitari, con l’ARPU (Average Revenue Per User) che si contrae nell’ordine del 9% su base annua.

 

I servizi Internet rappresentano l’altro driver di crescita del settore: nel corso del 2007, tali servizi hanno generato ricavi addizionali per 24 miliardi rispetto all’anno precedente, con una crescita del 10%, in linea con l’andamento dell’anno passato. È la larga banda a rappresentare il vero motore del segmento; nell’anno appena trascorso, la clientela di servizi broadband è aumentata quasi di 70 milioni di nuove sottoscrizioni, arrivando così a toccare complessivamente, a fine 2007, la soglia di 350 milioni, che diventano 530 milioni se si includono anche gli accessi in dial-up (ossia a banda stretta). Come già sottolineato in precedenza, continua e si accentua invece il processo,

iniziato a partire dal 2002, di strutturale contrazione dei servizi tradizionali di telefonia fissa, con una riduzione sia in volume (linee di accesso e minuti di traffico), sia in valore (prezzi e ricavi complessivi). Nell’ultimo anno, il tasso di contrazione del fatturato mondiale di tali servizi è stato di oltre il 4%, così che i servizi di telefonia fissa rappresentano ormai soltanto il 28% del totale complessivo dei ricavi del settore delle telecomunicazioni.

 

Tornando ad analizzare la segmentazione geografica del mercato, Stati Uniti ed Europa Occidentale continuano a rappresentare più della metà del fatturato mondiale delle telecomunicazioni (il 56%, per l’esattezza).

Peraltro, nell’ultimo anno si è assistito alla riduzione del divario tra l’Europa (32,1%) e gli Stati Uniti (24,2%). Questo fenomeno si spiega con le diverse dinamiche settoriali. In sintesi, alla più accentuata riduzione della telefonia fissa negli Stati Uniti (- 6%) rispetto all’Europa (- 4%), fa da contraltare – in misura più che proporzionale – l’elevata crescita della telefonia mobile nell’area nordamericana (+ 13%) che supera considerevolmente la crescita dell’area europea (il 5%). Quest’ultima tendenza appare peraltro conseguenza del grado di maturità del comparto raggiunto dal mercato europeo della telefonia mobile, con un tasso di penetrazione medio pari al 112%.1 Nei paesi industrializzati dell’Asia la crescita è meno accentuata (compresa tra l’1,5 ed il 3%) e contraddistinta da un trend negativo.

Tale andamento risente pesantemente del ristagno del fatturato del settore in Giappone, dove, da qualche anno, il mercato ha iniziato a viaggiare a ritmi decisamente contenuti (nell’ultimo anno addirittura inferiori all’1%). In questo contesto, i paesi in via di sviluppo stanno costantemente acquisendo quote di mercato nel settore, crescendo dal 20% del fatturato mondiale del 2002, fino a raggiungere il 32% del 2007. Cinque paesi – Cina, Brasile, Messico, India e Russia – rappresentano più della metà del valore attribuito complessivamente ai paesi emergenti; un quarto dei ricavi di questi paesi è rappresentato dalla sola Cina.

 

Anche in queste aree, il principale motore di crescita è costituito dai servizi mobili, che nel 2007 hanno registrato un tasso di sviluppo pari al 90%, con un tasso di penetrazione che ha superato il 40% della popolazione. Il 70% del totale delle sottoscrizioni mondiali deriva oramai da queste regioni.

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