WiMax: ecco perché Alcatel-Lucent e BT Italia hanno deciso di non partecipare all’asta per le frequenze

di Alessandra Talarico |

Le dichiarazioni di Sciolla (BT Italia) e Lotti (Alcatel-Lucent). Al contrario Eutelia ha deciso di concentrarsi sulla crescita dell'operatore mobile polacco Mobyland.

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All’indomani del termine della presentazione delle offerte economiche per partecipare alla gara relativa alle frequenze WiMax, spicca l’assenza di molte società che avevano inviato domanda di partecipazione al ministero delle Comunicazioni.

Tra queste, Alcatel-Lucent, BT Italia ed Eutelia, le quali hanno comunque chiarito che non si tratta di una scelta dettata dalla mancanza di fiducia nella tecnologia.

 

Non si tratta di una scelta che equivale alla bocciatura della tecnologia, ha spiegato l’amministratore delegato di BT Italia, Corrado Sciolla.

“Siamo convinti della validità del WiMax”, ha infatti dichiarato l’Ad di BT Italia, sottolineando che la decisione è maturata a seguito “…di una attenta analisi degli investimenti che ci vedono penalizzati dal nostro modello di business, focalizzato ad offrire servizi di comunicazione esclusivamente alle aziende”.

   

Sciolla ha quindi annunciato che per non perdere i vantaggi garantiti da questa nuova tecnologia di accesso wireless a banda larga BT Italia stringerà in futuro accordi con le società che si saranno aggiudicate la licenza WiMax.

 

“Alcatel-Lucent – ha quindi dichiarato a Key4biz Alberto Lotti, CTO di Alcatel-Lucent Italia – si posiziona sul mercato come partner tecnologico a tutto campo per l’affermazione delle soluzioni a larga banda sia wireline che wireless ed in particolare per quanto riguarda le soluzioni con tecnologia WiMax di nuova generazione”.

La società, ha aggiunto Lotti, pur confermando la propria disponibilità e volontà di costituirsi come partner tecnologico dei soggetti che si aggiudicheranno le licenze “…non ha ritenuto di dover procedere ad offerta economica diretta”.

   

Anche Eutelia ha rinunciato a partecipare all’asta, preferendo concentrarsi sullo sviluppo delle attività dell’operatore mobile polacco Mobyland, avviato a fine 2007, alla luce “…degli ampi spazi di crescita del mercato mobile polacco”.

Una valutazione, dunque, presa sulla base del confronto fra la redditività del progetto WiMax e i ritorni attesi dallo start-up dell’operatore.

  

Il fronte del WiMax non sarà tuttavia abbandonato, dal momento che Eutelia intende proporsi con un’offerta chiavi-in-mano, come outsourcer per la realizzazione e la gestione delle reti basate sulla nuova tecnologia.

Scelta che valorizza – sottolinea una nota della società – “…il know-how, sviluppato a livello di progettazione, delivery e manutenzione di reti wireless ad alta complessità”.

  

A supporto della sua scelta, Eutelia porta le cifre relative al mercato mobile polacco, definito “uno dei più interessanti in Europa in prospettiva di sviluppo a breve e a medio termine”.

A differenza di molti mercati europei, ormai giunti a una penetrazione superiore al 100% – in Italia è al 130% – la Polonia mostra un tasso di sviluppo annuale del 15%, con previsioni di crescita di 15 milioni di nuovi utenti mobili entro il 2013.

  

Mobyland, che offrirà sul mercato polacco servizi mobili di ultima generazione, conta di raggiungere quota di 5,5 milioni di clienti entro i prossimi 5 anni (pari al 10% del mercato), per diventare il quarto operatore attivo in Polonia dietro Polkomtel, Polka Telefonia Komórkowa Centertel e Polska Telefonia Cyfrowa.

  

Eutelia, che ha speso 28,3 milioni di euro per l’acquisto della licenza mobile, intende aprire la porta a nuovi soci, con l’obiettivo di mantenere comunque una quota in Mobyland non inferiore al 30%.

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