Ue: il Parlamento chiede un giro di vite contro la cyberpedofilia. Angelilli (UEN), ‘Bloccare i pagamenti online di materiale pedopornografico’

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Unione Europea


Pedofili in rete

Nell’arco di alcuni decenni, internet è divenuto l’attore globale per eccellenza, un amico ormai imprescindibile nella quotidianità di ognuno di noi. In questo mare magnum di informazioni albergano però anche contenuti “off limits”, come quelli illegali sullo sfruttamento sessuale e la pornografia infantile. Il Parlamento europeo non ci sta e chiede un giro di vite per rompere questa catena che soffoca l’innocenza di molti bambini.

 

Roberta Angelilli, eurodeputata italiana del gruppo unione per l’Europa delle nazioni (UEN), ha presentato a Strasburgo un testo di iniziativa che mira a rafforzare la protezione dei bambini dentro e fuori l’Ue, sulla scia della proposta lanciata nel 2006 dalla Commissione europea di predisporre un’apposita strategia europea sui diritti dei minori.

 

Fra le richieste per contrastare tutte le forme di violenza contro i minori, Angelilli dà particolare rilievo alle misure contro il “cybercrime“, proponendo di “bloccare l’accesso” o “chiudere” siti web illegali.

La deputata italiana suggerisce un accordo con le maggiori carte di credito per escludere pagamenti online per acquisti di materiale pornografico infantile: “Quando una banca rifiuta un pagamento on-line per simili prestazioni – dichiara Angelilli – dovrebbe essere autorizzata a comunicarlo anche a altri istituti finanziari”.

 

Roberta Angelilli, oltre ad auspicare maggiore cooperazione tra autorità pubbliche ed enti privati per impedire agli utenti internet di accedere a siti illegali correlati ad abusi sessuali su minori, propone inoltre la creazione di un database in continuo aggiornamento, disponibile a ogni Stato membro, Europol e Interpol, per facilitare l’individuazione di fornitori di tale materiale illegale.

 

Il vicepresidente della Commissione Franco Frattini, responsabile per la giustizia, libertà e sicurezza, nella sua azione per dar seguito alla comunicazione “Verso una strategia europea in materia di diritti dei bambini”, parlò lo scorso 4 giugno a Berlino della necessità di una “navigazione sicura dei minori in internet”.

In quell’occasione, dedicata al forum europeo sui diritti dei bambini, Frattini sottolineò che “l’uso appropriato delle moderne tecnologie in questa lotta agli abusi su minori può essere fondamentale” e che “la battaglia contro la pedopornografia online va combattuta non solo al computer, ma anche nelle piazze, nelle scuole e sulla stampa”.

 

“Gli utenti di internet devono saper riconoscere sempre più e meglio i messaggi ambigui”, aggiunse.

Il vicepresidente della Commissione europea si disse inoltre inorridito e esterrefatto dall’apprendere che il numero dei siti internet a contenuto pedopornografico sia aumentato del 1.500% nel periodo 1997-2005.

 

Secondo i dati del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno italiano, che dal 1998 al 2007 ha monitorato 265.380 siti web, sono 3.716 le persone denunciate per simili reati. 

 

Fra le azioni per contrastare il fenomeno, la Commissione europea lanciò nel 2005 un piano d’azione quadriennale dal titolo “Safer Internet” – internet più sicuro – per promuovere un uso privo di rischio su internet, con particolare riguardo ai minori.

Il prossimo 12 febbraio, in occasione delle iniziative per celebrare la giornata dedicata a un “Safer Internet”, verrà organizzato a Bruxelles un forum apposito che vedrà la partecipazione di giovani provenienti da nove paesi europei, che discuteranno dell’uso e del ruolo delle nuove tecnologie.

 

È anche grazie a simili programmi europei che realtà come Telefono Azzurro, impegnate in Italia in prima linea in difesa dei diritti dei bambini, corrono in aiuto dei più indifesi. Nel 2005 Telefono Azzurro istituì infatti una Hotline 114 per raccogliere e gestire segnalazioni relative a materiale illegale e dannoso presente in Internet.

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