Mediaset: dopo Endemol, già si pensa al futuro. Confalonieri conferma nuove acquisizioni all’orizzonte

di Raffaella Natale |

Italia


Mediaset

Ancora il mercato italiano dei media non si è ripreso dall’acquisizione di Endemol, che già Mediaset prospetta altre operazioni di allargamento extranazionali. A rivelarlo è il presidente del gruppo televisivo, a margine dell’assemblea generale 2007 di Assolombarda. “Speriamo” in altre operazioni in Europa, ha infatti detto Fedele Confalonieri ai giornalisti, lasciando i lavori.

 

A chi guarda Mediaset? Un’altra società di contenuti o l’interesse si rivolge ad altri operatori vista la convergenza tecnologica in atto? Le indiscrezioni incalzano, ma ancora nulla di certo all’orizzonte.

Di sicuro sappiamo che nel palinsesto autunnale dell’emittente non trova spazio il format del gruppo olandese ‘La pupa e il secchione’, che pur aveva registrato alti indici di ascolto.

 

“Per il primo anno, da 10, in autunno non abbiamo programmi su Mediaset. Al posto de ‘La pupa e il secchione’, che forse sarà riproposto l’anno prossimo, Mediaset ha previsto ‘Distraction’, prodotto da una casa concorrente“, ha detto Paolo Bassetti, amministratore delegato di Endemol Italia.

 

‘Distraction’ è, appunto, prodotto da De Agostini-Magnolia di cui è presidente Giorgio Gori.

 

Il 14 maggio scorso, Mediaset, in cordata con Telecinco, Goldman Sachs e Cyrte, ha acquistato il 75% della società olandese per 2,6 mld di euro.

 

Più precisamente Telefonica ha ceduto il 99,7% di Endemol Investment Holding, che detiene i tre quarti del capitale di Endemol, a un prezzo di 25 euro per azione. L’operazione prevede un corrispettivo all’operatore spagnolo di 2,629 miliardi di euro che include la valorizzazione delle attività e delle passività comprese nel perimetro oggetto della transazione.

 

In questo momento sull’operazione sta indagando l’Antitrust, dopo aver ricevuto un esposto da parte Codacons.  

 

L’organo di controllo ha spiegato che  la Direzione Comunicazioni dell’Autorità “verificherà” la rilevanza dei fatti segnalati ai fini dell’applicabilità delle disposizioni di cui alla legge 287 del 1990 (Norme per la tutela della concorrenza e del mercato).

 

La pratica, cui è stato attribuito l’identificativo di DC 5812, è stata aperta sulla base di quanto lamenta Codacons, che ha sollevato dubbi in merito all’acquisto. L’associazione ha sottolineato come “…il mercato dei programmi e dei contenuti sia detenuto in proporzione rilevante dalla società Endemol sia per  la Rai che per Mediaset. L’acquisto della Endemol da parte di uno dei due competitor prevalenti nel settore delle telecomunicazioni comporta un sostanziale accrescimento della quota dei contenuti da parte di uno dei due, con rischi rilevanti di turbativa della concorrenza”.

 

I dubbi di Codacons sono quelli comuni a molti operatori del settore, esplicitati ancora prima della chiusura di questa operazione.

Al centro dell’analisi, la posizione della Tv pubblica, visto che Endemol fornisce alla Rai programmi di grande successo come ‘Affari tuoi’, ‘Che tempo che fa’ e ‘La prova del cuoco’. Nel portafoglio di Endemol Italia (società con sedi operative a Roma, Milano e Torino) troviamo infatti format diversi: dai reality show, a varietà, passando per fiction e talk show.

Parliamo di 1.500 ore di programmazione per contenuti di forte appeal che coinvolgo i più diversi target e che sono a disposizione della Tv italiana.

In Vigilanza, Claudio Petruccioli ha sottolineato la propria apprensione che va ad aggiungersi ad “…alcuni seri insuccessi nella programmazione, qualche preoccupante scivolone di qualità, l’accentuarsi della concorrenza che non consente di adagiarsi sugli allori, né di perdere tempo”. 

 

Il contratto tra la Tv pubblica ed Endemol “…assomma a 47 milioni annui di euro su un totale di un miliardo e 600 milioni di euro di costi esterni della programmazione: vale a dire il totale dei contratti con fornitori esterni, senza i costi della produzione interna”, ha detto Petruccioli, illustrando alla Commissione di Vigilanza il valore del contratto “…concluso nel maggio 2005 e con validità triennale dal 2006 al  2008″.

 

Petruccioli ha voluto chiarire che il contratto “…incide sull’insieme dell’attività Rai entro questi limiti di consistenza e di durata”.

 

Da Mediaset, nei giorni scorsi il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi ha affermato che parlare di volontà di colonizzazione della Rai è offensivo per la professionalità degli uomini di viale Mazzini: “…se fino ad oggi hanno scelto di avere alcuni prodotti di Endemol non vedo perché dovrebbero cambiare. Chi produce contenuti lo fa per tutti ed è giusto che continui ad essere così”.

 

Dire che chi controlla i contenuti controlla le emittenti, per Berlusconi Jr è poi “…un’esagerazione. I contenuti sono fondamentali certamente per la televisione ma siamo in un momento in cui le nuove tecnologie marciano con grande velocità e quindi è certo che in futuro ci sarà sempre più fame di questi contenuti. Quindi è un’operazione che guarda ben al di là della televisione che conosciamo, e anche al di là dei confini nazionali”.

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