Vodafone: il board respinge le proposte degli azionisti di minoranza. Verizon Wireless non si tocca

di Alessandra Talarico |

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Il consiglio di amministrazione del gruppo britannico Vodafone ha respinto la proposta di attuare lo spin-off della controllata statunitense Verizon Wireless, avanzata da un gruppo di azionisti di minoranza che chiedevano una ristrutturazione della società al fine di ottenere la redistribuzione verso il basso di circa 58 miliardi di euro.

 

Il board del gruppo ha concluso all’unanimità che la proposta di ECS potrebbe precludere “sia la capacità della società di massimizzare il valore dell’investimento in Verizon Wireless, sia la capacità di investire e sfruttare nuove opportunità di creare valore per gli azionisti”.

 

La partecipazione di Vodafone in Verizon Wireless si attesta al 45% del capitale. A marzo dello scorso anno, Vodafone ha rifiutato per la sua quota nell’operatore, un’offerta da 40 miliardi di dollari avanzata da Verizon Communication. Già da allora gli azionisti hanno iniziato a storcere il naso, ma per Arun Sarin, la quota nella società non si tocca, dal momento che Verizon Wireless “ha generato negli ultimi anni un notevole aumento di valore per gli azionisti, grazie alla posizione di leader sul mercato wireless statunitense, alla crescita superiore e alla capacità di creare liquidità”.

 

Per questo il board è convinto che la decisione di mantenere la partecipazione nella società statunitense sia attualmente “nel migliore interesse per gli azionisti”.

 

Gli investitori ‘attivisti’ di ECS chiedevano al board di Vodafone di inserire nell’agenda della prossima assemblea generale una serie di risoluzioni che massimizzassero il valore dell’investimento. Tra queste, l’emissione da parte di Vodafone di obbligazioni direttamente attribuibili agli azionisti per 34 miliardi di sterline (51 miliardi di euro). Operazione che farebbe lievitare inevitabilmente il livello di indebitamento del gruppo, già passato – come ha sottolineato la società motivando il rifiuto della proposta – da 10 a 24 miliardi di sterline nel corso degli ultimi tre anni.

 

Il board ha altresì sottolineato di aver già distribuito agli azionisti circa 28 miliardi di sterline in dividendi e distribuzioni one-off.

“Un forte aumento dell’indebitamento – si legge nella nota diramata dalla società – creerebbe un importante rischio supplementare, restringendo la flessibilità e indebolendo la capacità del gruppo di generare valore per gli azionisti in futuro”.

 

L’attuale struttura societaria, ha quindi sottolineato il consiglio, è equilibrata e assicura in maniera adeguata il proseguimento delle attività sia sui mercati europei che su quelli più difficili da gestire, il tutto “mantenendo una certa elasticità per investire in alcune selezionate opportunità di crescita, in particolare nei Paesi emergenti”.

 

ECS aveva altresì richiesto una risoluzione atta a garantire l’approvazione di tutti gli azionisti per le acquisizioni di valore superiore a un miliardo di sterline.

Vodafone ha spiegato che una tale misura “per acquisizioni così piccole porrebbe il gruppo in una posizione svantaggiosa” rispetto ai concorrenti e avrebbe ad esempio impedito le recenti acquisizioni finalizzate in Romania, Turchia e India.

 

Il board di Vodafone, infine, si è detto pronto a “un dialogo aperto e attivo con gli azionisti”, sottolineando tuttavia la convinzione che accogliere le proposte di ECS “non sarebbe nell’interesse degli azionisti” e che “i recenti risultati finanziari confermano i vantaggi dell’attuale strategia” ideata e attuata con l’obiettivo di accrescere il valore degli azionisti.

 

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