Ddl Gentiloni: Antitrust, ‘Limiti stretti per Rai non favoriscono la concorrenza’. Calabrò chiede chiarimento su ruolo Agcom

di Raffaella Natale |

Italia


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I presidenti dell’Antitrust e dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni hanno commentato positivamente l’approvazione del Ddl Gentiloni in Consiglio dei Ministri. Tuttavia hanno avanzato alcuni spunti di riflessione che sperano verranno raccolti e integrati nel provvedimento che riforma il sistema radiotelevisivo italiano, compreso il servizio pubblico.

 

“…Il disegno di legge approvato, che prevede la riforma della Rai, va letto bene, va capito. Bisogna vedere la sua ‘ratio’, le sue regole. Tuttavia ‘Le regole del gioco’, organizzato da Lottomatica a Roma.

“…Una buona pare della Rai – ha detto ancora Catricalà – potrebbe essere privatizzata, e questo aiuterebbe la sua concorrenza. Se non privatizziamo le reti, questo sistema favorisce il privato che ha una ‘fetta di torta’ più grande”.

 

“…Il terreno della comunicazione – ha spiegato Catricalà – è sicuramente il terreno più scivoloso che c’è. Comunicare significa dare creatività, esporre una visione del mondo, ma la comunicazione è anche uno dei terreni più importanti. La Tv entra nelle case e chi ha questo potere, ne ha molto nel Paese. E’ di tutta evidenza che una Rai molto stretta dai vincoli pubblicistici, con un canone che la favorisce per certi aspetti, ma la limita, non ha strumenti per competere con un imprenditore forte”.

 

Il presidente dell’Antitrust ha sottolineato che è vero che la Rai fa un servizio pubblico, ma, ha precisato, “…secondo una regola di mercato, una buona parte della Tv pubblica potrebbe essere privatizzata”.

“…Parlo di rete, di struttura“, ha detto, aggiungendo: “…è chiaro che dovrà continuare a esserci una rete che garantisca informazione culturale“, ma il management si deve “…comportare come un imprenditore. Se noi privatizziamo, sciogliamo i vincoli sulla torta pubblicitaria, attualmente la legge favorisce il privato”.

 

Riguardo alle indiscrezioni sul passaggio di poteri sulla Rai dall’Autorità a una Fondazione, il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, ha commentato: “…Per fortuna, così come auspicavo, al testo del disegno di legge Gentiloni sulla Rai (…) sono state apportate in sede tecnica correzioni che fanno rientrare in gran parte le perplessità espresse“. Certo, ha detto ancora, “…resta il problema dell’esclusione dell’Autorità per le garanzie delle comunicazioni dalla definizione delle linee guida del servizio pubblico. Confido che anche questo punto possa trovare appropriata soluzione”.

 

Appare tranquillo il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, che ha affermato: “…Con il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò ci siamo già chiariti, prima del Consiglio dei ministri”.

“…Purtroppo diverse bozze del provvedimento si sono inseguite. Il Governo – ha precisato Gentiloni – non intende, e il disegno di legge non lo fa, sottrarre poteri all’Autorità per le Comunicazioni per darli alla Fondazione. Anzi, per noi i poteri dell’Authority sono una priorità”.

 

Calabrò è anche intervenuto nel merito della recente acquisizione di Endemol da parte di Mediaset. Tante le preoccupazioni sui futuri rapporto con Rai, visto che la società olandese fornisce alla Tv pubblica diversi format televisivi di successo, come ‘Affari tuoi’ o la ‘Prova del cuoco’.

 

“…Stiamo valutando il dossier – ha detto Calabrò – A prima vista le attività Endemol non rientrano nel Sic (il Sistema integrato della comunicazione), è questo il dato giuridicamente rilevante. Per me insomma non si tratta di concentrazione, ma non voglio anticipare giudizi. Ripeto, il dossier è appena arrivato, dobbiamo approfondirlo. Saranno gli uffici dell’Autorità a fare una valutazione”.

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