Vodafone: via libera dal Governo indiano all’acquisizione di Hutchison Essar

di Alessandra Talarico |

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Hutchison Essar

Dopo tre fumate nere, il ministro indiano delle Finanze ha finalmente approvato l’accordo per l’acquisizione da parte di Vodafone della quota di controllo di Hutchison Essar, ponendo fine a una lunga attesa che bloccava di fatto l’operazione da 11 miliardi di dollari che permetterà al colosso britannico di mettere le mani sul quarto operatore mobile indiano.

 

L’assenso finale del governo dà dunque il via libera a quello che rappresenta il maggiore investimento straniero nella storia del Paese.

 

L’accordo – col quale Vodafone ha acquisito la quota del 67% di Hutchison Essar detenuta da Hutchison Telecommunications International (HTIL) – è stato concluso a febbraio, ma la chiusura dell’operazione è stata bloccata da un’inchiesta avviata dai regolatori per appurare se Hutchison Essar abbia violato la legge che limita gli investimenti stranieri in società telecom al 74% del capitale.

 

HTIL, divisione della Hutchison Whampoa di proprietà del tycoon Li Ka Shing, controlla infatti direttamente il 52% di Hutchison Essar, con un’opzione su un altro 15% detenuto da due cittadini indiani, Asim Ghosh e Analjit Singh, rispettivamente managing director di Hutchison Essar e presidente del gruppo sanitario Max India.

 

Il restante 33% è controllato dal conglomerate indiano Essar, ma due terzi di questa quota sono controllati attraverso una società offshore.

 

Il punto focale della vicenda riguarda la natura delle opzioni esercitate da HTIL sulle azioni di Ghosh e Singh. Il ministro della giustizia – che ha dato il suo Ok all’operazione due settimane fa – ha esaminato a fondo i dettagli delle opzioni ‘put and call’ per chiarire se le azioni appartengano effettivamente ad Hutchison o ai due azionisti e se Mr Ghosh e Mr Singh abbiano diritto di voto sulle loro azioni.

 

In base ai termini della partnership, Vodafone avrà il controllo operativo della società – che prenderà il nome di Vodafone Essar – mentre Essar avrà una rappresentanza consistente in seno al consiglio di amministrazione.

 

Ravi Ruia da vicepresidente di Essar ricoprirà il ruolo di presidente di Vodafone Essar e Arun Sarin, attuale ceo di Vodafone, ricoprirà la carica di vicepresidente.

Entro tre o quattro anni dal completamento dell’operazione, atteso tra qualche settimana, Essar potrà vendere la sua quota del 33% a Vodafone per 5 miliardi di dollari oppure vendere azioni per un valore compreso tra 1 e 5 miliardi di dollari a un prezzo di mercato stabilito in maniera indipendente.

 

Approvando l’accordo, il governo indiano ha agito in maniera tale da rassicurare gli investitori stranieri ma in un certo senso – spiega il Financial Times – “la saga ha soltanto intensificato l’incertezza riguardo le norme che regolano gli investimenti stranieri nel Paese”.

 

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