Digitale terrestre: dall’Agcom spinta ad accelerare lo switch-off. Calabrò, ‘Non possiamo perdere questo treno’  

di Raffaella Natale |

Italia


Mercato Tv

“…Confido fortemente che il passaggio di Rai3 e Rete4 al digitale terrestre avvenga nel più breve tempo possibile“. Questa la speranza di Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità garante per le comunicazioni, espressa al termine del suo incontro con il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, a cui hanno partecipato tutti i componenti del Consiglio dell’Authority.

“…E’ un errore esiziale pensare che si possa dilazionare l’avvento del digitale in maniera indefinita. L’Italia – ha sottolineato Calabrò – ha già commesso dei gravi errori: quando ha rinunciato al nucleare, diventando un Paese a sovranità economica limitata, e quando ha rinunciato allo sviluppo della tecnologia della Tv a colori: avevamo la nostra tecnologia e abbiamo perso quel autobus, quel business non è tornato più. Non possiamo assolutamente perdere il treno del digitale, che marcia anche più velocemente di quanto si creda”.

  

“…La Francia che ha indicato l’obiettivo del 2012, come si penserebbe di fare per l’Italia, già nel 2008 avrà gran parte del Paese coperto dal digitale terrestre. Così – ha detto ancora Calabrò – si procede, preparando oggi il domani. Il digitale moltiplica per cinque le capacità trasmissive dell’analogico, il che significa più programmi e un altro modo di rapportarsi al telespettatore, con programmi on-demand. Bisogna prepararsi per tempo”.

  

Sull’attività della Autorità in attesa della discussione sul Ddl Gentiloni, Calabrò ha aggiunto: “…Noi non stiamo aspettando la legge a braccia conserte, ma stiamo stabilendo il diritto di accesso al 40% della capacità trasmissiva in digitale con una delibera già vigente. Abbiamo aperto una porta di servizio grande quanto il portone principale, il mio invito è rivolto a tutte le menti creative a diventare fornitori di contenuti e a concorrere alle gare che prossimamente bandiremo e su cui ci assicureremo che ci sia una reale partecipazione di fornitori di contenuti indipendenti, che non siano sottoproduttori delle reti televisive attuali. Dobbiamo rendere tonica la produzione televisiva che ha perso qualità e convinzione, rincorrendo l’audience in maniera un po’ troppo passiva”, ha concluso Calabrò.

  

E’, infatti, di qualche settimana fa la delibera dell’Authority con la quale si dispone l’allocazione del 40% della capacità trasmissiva nei multiplex digitali di Rai, Mediaset e Telecom Italia Media al fine di favorire il pluralismo e di accelerare la transizione al digitale terrestre.

Scopo del provvedimento, di cui sono relatori i Commissari Michele Lauria e Stefano Mannoni, è quello di accelerare le condizioni per un’offerta di qualità e uniforme su tutto il territorio.

Si tratta di un progetto su cui l’Autorità punta molto per incrementare la presenza di nuovi operatori sulla Tv digitale pur in presenza di una scarsità di risorse frequenziali, in gran parte già occupate.

  

Tramite una procedura competitiva, l’Agcom assegnerà la capacità trasmissiva agli editori indipendenti, alle emittenti nazionali che richiedano il completamento della copertura delle proprie reti e alle emittenti locali che non dispongono di impianti in digitale.

  

Per queste ultime emittenti, che sono ben seicento, è stato riservato un maggiore spazio, rispetto alle iniziali previsioni, finalizzato a una capacità trasmissiva anche al di fuori delle aree all digital, quelle destinate per prime allo switch-off dell’analogico e quindi al passaggio definitivo al digitale terrestre.

 

La delibera sarà ora seguita da un vero e proprio disciplinare di gara che sarà messo a punto dall’Autorità entro il prossimo mese.

 

L’Autorità punta a realizzare entro la metà di maggio – a quanto si apprende – le gare, gestite da una Commissione di cinque esperti, tre indicati dalla stessa Agcom e due dal ministero delle Comunicazioni, come previsto dalla legge.

Entro trenta giorni dalla pubblicazione della delibera sul sito dell’Agcom le emittenti dovranno comunicare all’Autorità stessa la situazione della propria capacità trasmissiva a disposizione di terzi, e cioè i contratti già in corso (che saranno salvaguardati) e lo spazio invece rimasto libero.

 

Nel frattempo l’Agcom formulerà il disciplinare di gara (tra i parametri, l’offerta economica, la credibilità imprenditoriale dell’editore e la qualità dei programmi proposti).

 

Una volta ottenute le risposte dalle emittenti, sarà formulato il vero e proprio bando di gara. L’Autorità procederà così, tramite procedura competitiva, ad assegnare la capacità trasmissiva per un terzo agli editori indipendenti, per un terzo alle emittenti nazionali che richiedano il completamento della copertura delle proprie reti (come, per esempio, Rete A) e per un terzo alle emittenti locali che non dispongono di impianti in digitale.

 

Riguardo alle frequenze analogiche “liberate” dai grandi broadcaster nazionali, in attesa che l’Agcom e il ministero delle Comunicazioni rendano noto il nuovo database delle frequenze, Mediaset ha già dato una prima risposta alle istituzioni. Dal 1° marzo nella provincia di Cagliari, la società televisiva ha spento il segnale analogico di Rete4. E invece di restituire le frequenze analogiche allo Stato le sta utilizzando per rafforzare il proprio multiplex e sperimentare l’alta definizione, servizio che \Sky Italia già garantisce ai propri clienti.

 

In occasione dell’appuntamento di Napoli con il presidente dell’Authority, il sindaco, Rosa Russo Iervolino, ha parlato di un confronto indubbiamente positivo, anche in merito alla permanenza della sede dell’Agcom in città.

“…Sentiamo fortemente il radicamento in Napoli, vogliamo da questo trarre occasione per ogni possibile positivo sviluppo“, ha detto il presidente dell’Agcom, aggiungendo “…abbiamo in città importanti uffici, con l’impiego della maggioranza del personale i nuovi entranti, vincitori del concorso appena espletato, verranno a Napoli”.

“…I sindacati avevano avanzato preoccupazione per l’eventuale trasferimento della sede dell’Authority a Roma, cosa che il presidente Calabrò ha smentito nel modo più assoluto, facendo due aperture di grande interesse: la prima è voler creare a Napoli una scuola di alta formazione, per quanto riguarda le varie professionalità che servono nel mondo dell’informazione. La seconda apertura è quella di cercare una sede a Napoli. Vogliono cercarla al centro della città, non sarà facile ma troveremo una sede da acquistare e mi pare che il discorso del presidente Calabrò sia abbastanza veritiero”.

 

Il sindaco di Napoli si è soffermato sull’annuncio da parte del presidente Calabrò di organizzare in città la solenne manifestazione per il decennale dell’Authority, anticipando la notizia della presenza del presidente della Repubblica e di un incontro al teatro San Carlo: “Si tratta di un programma molto legato a Napoli”, ha concluso il sindaco.