Costi di ricarica, Vodafone anticipa di un giorno. Dal 4 marzo in linea – o quasi – col decreto Bersani

di Alessandra Talarico |

Italia


Vodafone

Vodafone anticipa di un giorno –  al 4 marzo – l’applicazione del decreto Bersani, che vieta, dal prossimo 5 marzo, ai gestori di telefonia mobile di imporre costi fissi e contributi per la ricarica di carte prepagate.

L’eliminazione dei costi di ricarica si avrà su tutti i tagli effettuati da qualsiasi canale (dal web, tramite Bancomat, ricarica acquistata presso negozi, tabaccai, edicole, ecc.).

Su ogni ricarica, dunque, la cifra pagata al momento dell’acquisto corrisponderà all’effettivo traffico disponibile: effettuando ad esempio una ricarica da 25 euro si avranno fin da subito a disposizione 25 euro di traffico disponibile.

 

La società rende noto tuttavia che i costi sulle ricariche effettuate prima del 4 marzo non verranno restituiti ai clienti e che nel caso in cui si possieda una ricarica acquistata prima del 4 marzo 2007 ma si decide di utilizzarla dopo questa data, i costi di ricarica non verranno conteggiati, indipendentemente dalla data di acquisto del credito telefonico e anche se sulla ricarica è presente ancora la voce relativa al costo di ricarica.

 

Per non avere dubbi circa la cifra effettivamente accreditata, dopo ogni ricarica verrà inviato un sms a conferma dell’effettivo importo ricaricato. In ogni momento si potrà comunque conoscere il traffico disponibile chiamando il numero gratuito 414 o accedendo all’area personale “190 Fai da te” direttamente online.

 

Fin qui, tutto a posto. Il dubbio sull’allineamento di Vodafone al decreto Bersani arriva in merito alla scadenza della SIM e del traffico disponibile.

Il decreto Bersani vieta infatti la previsione di limiti temporali massimi di utilizzo del traffico acquistato a partire dal 5 marzo 2007: anche se si decide di non utilizzare una scheda per un anno, dunque, il traffico telefonico residuo dovrebbe restare utilizzabile, e non venire azzerato come avvenuto finora. 

 

Vodafone spiega invece che validità della Carta Ricaricabile rimane invariata, ed è di 12 mesi dall’ultima ricarica effettuata.

Chi volesse eventualmente recuperare  il traffico residuo di una SIM disattivata per scadenza, portabilità o per la quale si vuole esercitare il diritto di recesso, dovrà acquistare una carta servizi da 8 euro e inviare una richiesta scritta tramite raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo indicato nell’apposito modulo scaricabile direttamente online o disponibile presso un punto vendita autorizzato.

 

In tema di diritto di recesso il Decreto Bersani che prevede la facoltà di disdire un contratto senza vincoli temporali o ritardi non giustificati da esigenze tecniche e senza spese non giustificate da costi effettivamente sostenuti dall’operatore a partire dal 4 aprile 2007.

L’offerta Vodafone verrà adeguata dal 4 aprile 2007 ma, a seconda dell’offerta, ci saranno penali differenziate e commisurate ai costi sostenuti dalla società. La penale viene comunque sempre indicata sulla proposta di contratto.