Mvno, triple play, convergenza: Agcom e CMT a confronto in Spagna sui temi caldi delle tlc

di Alessandra Talarico |

Europa


Telecomunicazioni

Operatori mobili virtuali, convergenza fisso-mobile, banda larga, revisione del quadro regolamentare europeo sulle telecomunicazioni.

Tanti e di grande spessore gli argomenti toccati ieri dal presidente dell’Authority spagnola delle tlc (CMT) Reinaldo Rodriguez e dal presidente dell’Agcom Corrado Calabrò, nell’incontro di alto livello svoltosi nella sede CMT a Barcellona.

  

L’incontro, al quale hanno preso parte diversi membri sia dell’Agcom che della Comision del Mercado de las Telecomunicaciones, è stato occasione per ribadire – da entrambi i lati – la necessità di realizzare un quadro regolamentare comunitario in grado sostenere la competitività nella banda larga e, allo stesso tempo, di incoraggiare gli investimenti nelle reti di nuova generazione da parte delle imprese.

  

Per quanto riguarda invece la telefonia mobile, Calabrò e Rodriguez si sono detti concordi sul fatto che l’ingresso di operatori mobili virtuali (MVNO) sia essenziale per promuovere le dinamiche concorrenziali e ampliare i servizi e i prodotti a disposizione dei consumatori.

L’abolizione delle barriere all’ingresso sul mercato dei MVNO consente inoltre – a giudizio dei due regolatori – di sviluppare offerte integrate fisso-mobile in un contesto effettivamente concorrenziale. Un intervento regolatorio in questo senso è dunque quanto mai urgente, almeno in Italia, dove sulla base delle motivazioni emerse da una consultazione pubblica, nel 2000 l’Autorità ha ritenuto che non risultasse giustificato alcun intervento diretto a fissare le condizioni per l’ingresso nel mercato degli operatori virtuali.

  

Mentre oggi sembra indiscusso che l’ingresso nel mercato dei MVNO potrebbe portare a un congruo abbattimento dei costi, e permettere agli operatori proprietari di generare profitti aggiuntivi, 6 anni fa l’Agcom giunse alla conclusione che la loro introduzione avrebbe limitato la concorrenza sulle reti, “disincentivando la realizzazione di reti alternative a quelle dei maggiori operatori (allora TIM e Omnitel) e causando problemi in termini di utilizzo della capacità rispetto alle maggiori esigenze qualitative delle piattaforme infrastrutturali “.

  

Lo scorso anno, l’Agcom ha comunque avviato un’attività di monitoraggio sull’evoluzione del mercato dei servizi all’ingrosso di accesso e raccolta, con particolare attenzione all’effettivo ingresso di operatori virtuali, pur ritenendo di non dover imporre agli operatori mobili obblighi regolamentari di accesso e controllo dei prezzi per favorirne l’ingresso.

“È questo un processo che deve essere guidato dal mercato, ma, anche in seguito a quanto indicato dalla Commissione europea sul finire del 2005, l’Autorità sta monitorando lo stato degli accordi raggiunti per verificare se i quattro gestori mobili siano effettivamente intenzionati a porre in essere comportamenti virtuosi e concludenti”, ha spiegato Calabrò, puntualizzando che se nei prossimi mesi non si verificheranno sostanziali progressi “l’Autorità non potrà non prendere in considerazione misure regolamentari, ancorché queste siano una extrema ratio in un mercato competitivo come quello mobile”.

  

Il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, da canto suo, ha comunque assicurato che entro quest’anno i MVNO potranno fare il loro ingresso nel mercato italiano.  

  

In tema di convergenza e regolamentazione, inoltre, Agcom e CMT si sono confrontate sulle sfide poste in essere dalla recente focalizzazione delle industrie sulle offerte convergenti ‘triple play‘, che uniscono telefonia, internet e televisione, e richiedono uno sforzo urgente da parte dei regolatori per evitare eventuali discriminazioni tra operatori incumbent e operatori alternativi.

  

I due regolatori, infine, si sono confrontati sulla revisione del quadro regolamentare europeo sulle telecomunicazioni, attualmente al vaglio delle autorità europee.

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