T-DMB: Rai Way e la coreana Etri avviano sperimentazione per radioTv digitale  

di Raffaella Natale |

Stefano Ciccotti (Rai Way): 'Accordo molto importante per lo sviluppo della radiofonia digitale T-DMB in Italia, perché va a coprire zone dove esiste una scarsa frequenza'.  

Italia


Mercato Tv

Un dispositivo più piccolo di un telefonino dal quale poter sentire la radio, vedere la Tv e con il quale poter usufruire di servizi multimediali come l’infomobilità. Lo sperimenteranno insieme Rai Way e l’istituto coreano Etri (Electronics and Telecommunications Research Institute), grazie all’accordo di cooperazione siglato ieri 15 febbraio a Roma.

L’accordo della durata di sei mesi prevede lo scambio di competenze e conoscenze tra l’ente governativo coreano e Rai Way.

 

L’Etri è un ente governativo sudcoreano no-profit, leader nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie elettroniche e di telecomunicazioni che opera a livello globale con l’obiettivo di favorire una continua Innovazione nel settore dell’IT e ha contribuito a favorire il successo della diffusione del T-DMB in Corea del Sud dove gli utilizzatori hanno già superato i 2,6 milioni ed entro la fine del 2007 arriveranno a 4 milioni.

 

Questa nuova tecnologia, che ha caratteristiche peculiari di grande efficacia e qualità dei servizi, permetterà alla Rai di sviluppare una rete nazionale con investimenti estremamente contenuti se paragonati a quelli di tecnologie concorrenti.

 

Stefano Ciccotti, amministratore delegato di Rai Way, ha spiegato che si tratta di “…Un accordo molto importante per lo sviluppo della radiofonia digitale T-DMB in Italia, perché va a coprire zone dove esiste una scarsa frequenza come succede nel nostro Paese”.

 

“…Nei prossimi sei mesi testeremo insieme questa tecnologia – ha aggiunto – per arrivare a un progetto di applicazione che potrebbe essere sfruttato benissimo in Italia. Basti pensare che costruire una rete nazionale per questa tecnologia costerebbe soltanto 5 milioni di euro, ovvero un trentesimo del costo della rete del digitale terrestre televisivo e un settantesimo di quanto è costato il DVBH”.

 

In sostanza da un piccolo apparecchio poco più grande di un orologio si potrà guardare la televisione, ascoltare la radio e avere informazioni sul traffico oltre che poter sfruttare la tecnologia dei navigatori satellitari.

 

Alla firma era presente anche il Ministro delle comunicazioni sudcoreano Rho Jun-Hyong. Ciccotti ha sottolineato come “…per la Rai sarebbe importantissimo avere come partner anche l’industria automobilistica, dal momento che questo sistema può essere validissimo per tutto quello che riguarda l’infomobilità”.

 

Infine Ciccotti ha sottolineato anche come i costi saranno ridottissimi anche per l’utente finale: “Se saremo bravi – ha concluso – riusciremo a mettere sul mercato un piccolo apparecchio per la ricezione a un costo inferiore ai 100 euro”.

 

La facilità realizzativa della rete e la disponibilità sul mercato di ricevitori digitali a basso costo, a partire da 50 euro, permetteranno, infatti, alla broadcaster pubblico di affrontare con tranquillità l’evoluzione tecnologica. Il sistema non si prefigge di sostituire le attuali reti analogiche in onda media e modulazione di frequenza, ma ne migliorerà la copertura e la qualità d’ascolto puntando a un ricevitore multistandard in grado di scegliere automaticamente la migliore rete su cui sintonizzare i programmi.

 

Nel corso della presentazione dell’accordo, Etri e Rai Way hanno delineato le modalità della sperimentazione del T-DMB, già avviata da Rai Way in Italia a partire dallo scorso 1 febbraio, e le prospettive di sviluppo dei servizi e della tecnologia derivanti da questa importante collaborazione. L’iniziativa contribuisce a consolidare l’impegno da parte di Rai Way verso l’Innovazione tecnologica e lo sviluppo delle reti digitali in Italia ed, in particolare, è volta ad approfondire sul campo le potenzialità del T-DMB nel campo delle trasmissioni dati, associate al segnale radiofonico, utili ad esempio nel campo della infomobilità.

 

Inoltre, il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, e il Ministro coreano Jun-Hyong hanno firmato a Roma, un Memorandum of Understanding (MOU) di collaborazione tra Italia e Corea nel settore dell’ICT e della Società dell’Informazione. La Corea detiene attualmente un know-how di punta nel settore dell’Ict e la firma del Memorandum, oltre a promuovere la cooperazione tra governi per sviluppare l’espansione dei mercati del settore, darà anche un supporto alle collaborazioni già esistenti tra le Imprese dei due Paesi promuovendo nuove partnership e investimenti.

 

Oltre alla firma del Memorandum, nel corso dell’incontro il Ministro Gentiloni e il Ministro Rho, Jun-Hyong hanno affrontato anche il tema della cooperazione nel settore delle tecnologie Wireless Broadband e della telefonia mobile. Nel 2006, in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino, i coreani di Samsung, in collaborazione con Telecom Italia, hanno svolto con successo una sperimentazione della tecnologia Wireless Broadband.

 

 

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