VoIP e imprese: binomio vincente in un contesto competitivo globalizzato. Ricerca IOSI

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“L’adozione di soluzioni IP è ormai un dato di fatto anche per il mercato italiano”.

È quanto ha dichiarato Stefano Venturi, amministratore delegato di Cisco Systems Italia, a margine del convegno “VoIP Impact 2007 – Innovazione nelle reti di telecomunicazioni e innovazione del sistema produttivo del Paese”, stamani presso l’Università Bocconi di Milano.

 

Nel corso del convegno sono stati presentati i risultati di una ricerca, la più estesa mai realizzata in Italia, condotta dallo IOSI Bocconi in collaborazione con Italtel e Cisco Systems Italia, al fine di studiare come procede la conversione al VoIP di miliardi di linee di telecomunicazioni e misurare gli impatti della telefonia su internet nel contesto economico italiano.

 

Il VoIP è una delle più importanti innovazioni in atto nel settore delle telecomunicazioni. Oltre che una rivoluzione tecnologica, attorno a cui proliferano modelli di business basati sul pieno sfruttamento del paradigma di internet, esso rappresenta soprattutto una straordinaria occasione di rinnovamento organizzativo per le imprese che l’adottano.

 

L’uso del Voice over IP comincia a farsi strada anche nel sistema economico italiano: il 16,8% delle imprese con più di 10 addetti, infatti, ha già deciso di adottare sistemi di telefonia via internet.

Quasi la metà di queste imprese è già a uno stadio avanzato di introduzione del sistema VoIP e, spinti dalla percezione di un miglioramento dei servizi e della qualità delle comunicazioni, il 50% di loro intende addirittura sostituire integralmente il sistema di telefonia tradizionale.

 

In base ai dati emersi dalla ricerca, la più estesa mai realizzata in Italia, ad aprire la strada sono state le grandi aziende: nel 2003 circa il 20% di quelle con più di 500 addetti avevano deciso di avviare progetti di introduzione, mentre le imprese di minori dimensioni erano inferiori al 10%. Per queste ultime la volontà di introdurre sistemi VoIP si è invece manifestata, in modo più rilevante, negli anni 2004 e 2006.

 

A oggi, il 16,8% delle imprese italiane con più di 10 addetti ha già deciso di adottare sistemi VoIP. Spinto dall’interesse verso servizi e modelli di business innovativi resi possibili dal VoIP, due terzi del campione, il 64%, è qualificabile come potenziale adottante (a conoscenza del VoIP, interessato o in fase di valutazione) mentre il 19% dichiara di non conoscerlo.

 

“In Italia siamo all’alba della rivoluzione nel settore delle tlc e la ricerca mostra che c’è un certo attendismo in merito a queste innovazioni. Ma è solo questione di poco tempo in più e i sistemi VoIP saranno un giorno adottati da tutte le utenze,” spiega Ferdinando Pennarola, docente di Sistemi informativi e organizzazione aziendale alla Bocconi e coordinatore della ricerca. “Le aziende più attente alla competizione troveranno poi soluzioni dirompenti con il passato e questa innovazione trascinerà altre innovazioni, in particolare di natura organizzativa nel mondo delle imprese”.

 

La ricerca illustra come gli adottanti siano principalmente imprese di grandi dimensioni. Il 30% delle imprese con più di 500 addetti, infatti, presenta un sistema VoIP già attivo a pieno regime. Le imprese che non conoscono i sistemi VoIP (il 19%) sono concentrate totalmente nella fascia 10-49 addetti. Sul fronte dello stadio di introduzione si evidenzia che il 47% degli adottanti sono già ad uno stadio avanzato di implementazione.

Riguardo ai fattori importanti per la decisione di adottare un sistema VoIP, il 63% delle imprese adottanti ritiene determinante il miglioramento dei servizi a disposizione degli utenti, il 52% considera importante l’incremento della qualità della comunicazione e il 50% la riduzione dei costi. Inoltre, il 50% delle imprese adottanti ha dichiarato che intende sostituire totalmente il sistema di telefonia tradizionale.

 

“La virtualizzazione del posto di lavoro, la possibilità di comunicare in qualunque momento indipendentemente dal terminale utilizzato, l’integrazione completa tra tlc e IT sono la dimostrazione tangibile di come la tecnologia VoIP stia cambiando il nostro modo di lavorare”, spiega Mauro Righetti, amministratore delegato del gruppo Italtel.

Le imprese hanno davanti a sé molte opportunità da cogliere. Per farlo, ha aggiunto Righetti, “devono aprirsi a una nuova cultura aziendale che faccia propri gli elementi caratterizzanti dei nostri tempi – continua sollecitazione al cambiamento, accelerazione, globalizzazione – e che utilizzi la tecnologia delle comunicazioni unificate come la leva abilitante di maggiori efficienze, di semplificazione dei processi, di competitività”.

 

“La creazione di una piattaforma IP su cui far confluire ed integrare tutte le forme di comunicazione di un’azienda – dalla voce, al video, ai dati, alla mobility – è un investimento strategico sui cui basare nuovi modelli organizzativi che garantiscano maggiore flessibilità e capacità di adattarsi a cambiamenti repentini”, ha spiegato ancora Stefano Venturi, sottolineando come l’adozione del VoIP sia “un passo quasi obbligato in un contesto competitivo globalizzato, che impone alle aziende italiane di agire con velocità e prontezza, senza sacrificare la qualità che caratterizza il made in Italy”.

 

I risultati presentati stamani – presente anche il ministro per le Riforme e l’Innovazione della Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais – sono la prima fase di una ricerca triennale sul VoIP nel sistema economico italiano che prevede una seconda fase sull’accettazione e utilizzo del VoIP da parte delle imprese, che sarà condotta nel corso del 2007, e una terza sul comportamento degli utenti post-adozione, da realizzarsi nel 2008. (a.t.)

 

VoIP Impact 2007 – La diffusione del VoIP in Italia

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