Social networking: fenomeno in ascesa, ma gli adolescenti sono diventati più prudenti

di Alessandra Talarico |

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Social network

Saranno anche sulla viale del tramonto, ma più della metà (55%) dei ragazzi americani di età compresa tra 12 e 17 anni utilizza attivamente i siti di social networking, secondo un sondaggio su scala nazionale realizzato da Pew Internet & American Life Project.

 

Sono soprattutto i più grandicelli, in particolare le ragazze, a registrare il loro profilo su questi siti, in cerca di nuove amicizie o per rafforzare quelle già esistenti con i contatti quotidiani e praticamente gratuiti (se si esclude il costo della connessione a internet) messi a disposizione dalla rete.

 

Saliti alla ribalta nel 2003, grazie a siti web come Friendster, Tribe.net e LinkedIn, la popolarità delle cosiddette ‘reti sociali’ è letteralmente esplosa con MySpace, esempio eclatante di come il Web sia un catalizzatore di relazioni umane – superficiali o meno – che va al di là di qualsiasi previsione o etichetta.

 

Basti pensare che soltanto MySpace contava ad agosto 2006 all’incirca 55,7 milioni di visitatori unici, contro i 21,8 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.

Un successo così dirompente che è valso al portale l’ingresso nella News Corporation, che lo ha acquistato la scorsa estate per 580 milioni di dollari.

 

Sulle reti sociali, giovani – ma anche sempre più adulti – possono creare il proprio profilo e costruire un network personale che li connette ad altri utenti, conosciuti o meno.

Un’esplosione di popolarità che ha posto anche l’accento sulle diverse problematiche legate alla sicurezza di questi siti, che come molti altri pongono i minori a rischio di adescamento da parte dei diversi malintenzionati che popolano la rete così come le strade del mondo.

 

Secondo il sondaggio condotto da Amanda Lenhart e Mary Madden su un campione di 935 ‘teen’ americani, il 55% degli adolescenti ha creato un profilo personale online e il 55% ha usato siti di social networking come MySpace o Facebook.

 

Non tutti, però, sono disposti a rendere visibile il proprio profilo a chiunque: il 66% dei ragazzi infatti, ha dichiarato che le proprie informazioni sono disponibili soltanto per un numero limitato di navigatori-conoscenti, così come la stragrande maggioranza dei ragazzi (91%) afferma di utilizzare i siti di social networking soltanto per mantenere i contatti con gli amici ‘veri’ del mondo offline, con i quali magari non è sempre facile potersi vedere.

Molti altri (49%) scelgono queste mete virtuali per farsi nuovi amici e sono anche tanti (48%) quelli che visitano questi siti più di una volta al giorno per controllare se siano stati postati nuovi messaggi.

 

Un vero e proprio mondo parallelo insomma quello del social networking, nel quale i ragazzi fanno un po’ il bello e il cattivo tempo, molto spesso ‘aggiustando’ le loro caratteristiche fisiche e sociali a uso e consumo delle loro disparate relazioni virtuali, siano esse flirt, amicizie o soltanto un semplice passatempo.

Non sono comunque soltanto i ragazzi a creare il proprio spazio virtuale sui siti sociali, che conquistano un numero sempre maggiore di adulti tra le proprie fila.

Oltre la metà dei visitatori di MySpace hanno infatti più di 35 anni, rispetto al 40% del 2005. Col passare del tempo, inoltre, è nettamente calata la percentuale di visitatori di età compresa tra 12 e 24 anni, passata dal 44,3% del 2005 al 30% dello scorso anno.

 

In questo senso, il social networking può paragonarsi ai blog che, nati come ‘sfizio’ per ragazzini si sono trasformati in un nuovo, privilegiato, canale di comunicazione per giornalisti, addetti ai lavori e uomini politici.

 

Come il blog, dunque, anche il social networking trascende i vincoli sociali e anagrafici e diventa fenomeno trasversale, in grado di attrarre un pubblico quanto mai variegato.

 

Quest’ultimo studio di Pew Internet & American Life Project conferma che sì, gli adolescenti sono utenti molto appassionati dei siti di social networking, ma sono anche molto prudenti perché sono molto numerosi – più della metà – quelli che restringono l’accesso al loro profilo.

 

“Sia i ragazzi che le ragazze – ha concluso Mary Madden si affidano alle reti sociali per mantenere i contatti con gli amici ma sono i ragazzi più grandi a sfruttare a pieno le caratteristiche di questi siti, creandosi una vera e propria cerchia di nuovi amici e flirtando quando capita l’occasione”.