Solo il 15,2% delle famiglie possiede il decoder digitale terrestre. Resta ancora forte il divario tecnologico. Dati Istat

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Televisione

Come si comportano gli italiani davanti all’ICT e al progresso tecnologico? Ce lo dice l’Istat che ha presentato oggi i risultati delle indagini multiscopo che rilevano i comportamenti e gli aspetti più importanti della vita quotidiana delle famiglie.

Le informazioni sono tratte dall’indagine “Aspetti della vita quotidiana” svolta nel febbraio 2006 e riguardano sia la disponibilità presso le famiglie delle nuove tecnologie, sia il loro utilizzo (al lavoro, a casa, a scuola, ecc.) da parte dei singoli individui. Il campione comprende circa 19mila famiglie per un totale di 49mila persone.

 

Più precisamente le informazioni riguardano: le modalità di accesso ai servizi e il loro utilizzo e i giudizi espressi dai cittadini su alcuni aspetti della qualità degli stessi. L’analisi tiene conto delle caratteristiche anagrafiche, sociali e territoriali degli individui in modo da fornire un’immagine completa della società italiana.

 

I dati raccolti dimostrano che in Italia i beni tecnologici più diffusi sono la televisione, presente nel 93,9% delle famiglie e il cellulare (82,3%). Seguono videoregistratore (63%), lettore DVD (50,7%), computer (46,1%) e accesso internet (35,6%).

Il televisore è uno dei beni che è stato interessato dalle maggiori trasformazioni. L’87,8% delle famiglie possiede ancora il televisore analogico di tipo tradizionale, mentre il 5,2% delle famiglie possiede un televisore digitale. Il 25% delle famiglie possiede un’antenna parabolica, il 15,2% il decoder digitale terrestre mentre è ancora bassa (3,9%) la quota di famiglie che possiede la Tv via cavo.

 

Infine, nel 2006 il possesso di lettore DVD presenta livelli quasi paragonabili a quelli del videoregistratore. Questa tecnologia è infatti in forte calo (dal 66,8% al 63%) e nei prossimi anni sarà probabilmente sostituita dal più moderno e versatile lettore di DVD.

 

Tra le famiglie si osserva un forte divario tecnologico, da ricondurre essenzialmente a fattori di tipo generazionale, culturale ed economico. Le famiglie costituite di soli anziani continuano ad essere escluse dal possesso di beni tecnologici: il 5,5% di esse possiede il personal computer, soltanto il 2,8% ha l’accesso a internet ed è quasi del tutto inesistente la diffusione di connessioni a banda larga (1,1%).

Inoltre, in queste famiglie è limitato il possesso delle nuove forme di televisore: la TV digitale (1,5%), l’antenna parabolica (8,5%) e il decoder digitale terrestre (4,8%). L’unico bene diffuso (a parte il TV color) è il cellulare (45,3%).

 

All’estremo opposto si collocano le famiglie con almeno un minorenne che possiedono il personal computer e l’accesso a internet rispettivamente nel 69,7% e nel 51,8% dei casi. Sono queste famiglie ad avere il più alto tasso di possesso di connessione a banda larga (21,1%), mentre il telefono cellulare ha raggiunto i livelli della televisione (96%). Molto diffusi anche il videoregistratore (82,4%) e il lettore DVD (75,1%).

 

Rispetto al 2005 il divario tra le famiglie di soli anziani e le famiglie con almeno un minorenne si è ridotto significativamente solo rispetto al cellulare (5%) che mantiene, comunque, livelli sotto la media. Aumenta, invece, il divario nel possesso dei beni più tecnologici come la Tv digitale, il decoder digitale terrestre, il personal computer, l’accesso a internet e la banda larga.

 

Ancora differenze sociali nel possesso di beni tecnologici. Nelle famiglie con capofamiglia dirigente, imprenditore o libero professionista il possesso del cellulare (96,3%) ha superato quello della televisione (94,5%). Molto diffusi anche personal computer (80,6%), accesso a Internet (70,2%) e i beni tecnologici legati al televisore come l’antenna parabolica (44,7%), il decoder digitale terrestre (26%), la TV digitale (12,9%) e il lettore di DVD (78,1%).

 

Le famiglie più svantaggiate sono quelle con capofamiglia operaio e quelle con capofamiglia non occupato. Tra le famiglie con capofamiglia operaio e quelle in cui il capofamiglia è dirigente, imprenditore o libero professionista c’è una differenza di circa 30 punti nel possesso di personal computer e di 37 punti nel possesso di accesso a internet. Le differenze tra i due tipi di famiglie sono molto più contenute ma ancora forti anche considerando tecnologie relativamente poco costose come il lettore DVD (circa 14 punti), ma si annullano quasi nel caso del cellulare (1 punto).

Tra il 2005 e il 2006 non si registra una diminuzione del divario, anzi, per alcuni beni tecnologici la distanza tra famiglie con capofamiglia dirigente, imprenditore o libero professionista e quelle con capofamiglia operaio tende ad aumentare: la distanza nel possesso di accesso a internet a banda larga, ad esempio, passa da  17 a 21 punti percentuali e quella nel possesso di TV digitale raddoppia (da  4 a 8 punti percentuali). (r.n.)

 

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