Telecom: aumenta il canone ma diminuiscono i costi una tantum. Il gruppo si impegna sui servizi non richiesti

di Alessandra Talarico |

Italia


Telecom Italia

Il giorno dopo essersi impegnata a migliorare i rapporti con i consumatori e a risolvere il problema dei servizi non richiesti, Telecom Italia ha annunciato un aumento dell’1,5% del canone mensile, che passa da 14,57 euro a 14,80 euro, per un aggravio annuale in bolletta di 2,76 euro. Il costo del canone non aveva subito variazioni dal 2002.

 

Aumenti che, per quanto potranno fare storcere il naso, sono compensati da una serie di ribassi sui cosiddetti contributi una tantum, che verranno di fatto dimezzati.

A partire dal 1° gennaio 2007, attivare un nuovo impianto costerà 75 euro (rispetto agli attuali 150 euro); traslocare una linea costerà 60 euro da 120 euro e tornare ai servizi Telecom dopo essere passati a un altro operatore costerà 75 euro da 150 euro.

 

Dimezzati anche i costi delle linee ISDN, per le quali il canone scenderà del 6% da 19,84 a 18,67 euro e i contributi una tantum passeranno da 120 euro a 75 sia per attivare un nuovo impianto che per tornare all’ex monopolista.

 

Quanto alla clientela business, l’attivazione di un nuovo impianto su linea tradizionale passa da  200 a 80 euro, il trasloco della linea da  100 a 60 euro, il ritorno a Telecom da  200 a 80 euro; su linea ISDN il nuovo impianto e il passaggio da un altro operatore a Telecom prevede in entrambi i casi un costo una tantum di 80 e non più di 112 euro, ma in questo caso i prezzi sono indicati Iva esclusa.

 

L’aggiustamento delle tariffe è soggetto all’approvazione dell’Authority per le tlc e risponde proprio a una delibera dell’Agcom. In previsione, anche aumenti per le categorie agevolate, che pagano il 50% in meno rispetto agli altri: il canone per loro costerà 7,39 euro.

 

Nei giorni scorsi, intanto, il gruppo si è incontrato con le Associazioni dei consumatori e ha confermato l’impegno nella gestione dei reclami legati ai servizi a tariffazione specifica (come l’899) per chiamate originate in maniera fraudolenta, anche attraverso il cosiddetto fenomeno dei “dialers”. 

 

Si tratta di un problema molto sentito dagli utenti – secondo i dati delle associazioni sono oltre 2 milioni quelli colpiti ogni anno per un giro d’affari di circa 200 milioni di euro l’anno – sul quale alcuni giorni fa è intervenuta anche l’Agcom con un provvedimento diretto ai contratti a distanza, che spesso vengono accompagnati da sgradite sorprese, sotto forma di servizi mai richiesti dagli utenti.

Se l’operatore dovesse affibbiare servizi non richiesti, sarà d’ora in poi suo compito quello di provvedere alla loro rimozione, senza nessun addebito per il cliente.

 

Per tutti coloro che abbiano presentato un reclamo secondo le modalità previste dalle condizioni generali di abbonamento, accompagnato da una denuncia alle autorità competenti (Polizia Giudiziaria), Telecom Italia si è formalmente impegnata a stornare dalla bolletta l’importo addebitato e ha confermato che il mancato pagamento di servizi a tariffazione specifica non costituisce in alcun modo titolo alla sospensione del sevizio telefonico.

 

Nel caso in cui la bolletta ‘appesantita’ dai servizi non richiesti sia già stata pagata, Telecom Italia provvederà al relativo rimborso.

 

A partire da aprile 2007, infine, Telecom metterà a disposizione della propria clientela un nuovo servizio gratuito di “disabilitazione selettiva”.

Tutti i clienti Telecom Italia – ha spiegato la società in una nota – “riceveranno un codice personalizzato (PIN) che consentirà loro, ogni qual volta lo desiderano, di disabilitare e abilitare il proprio telefono verso queste numerazioni”.

 

 

 

27 novembre 2002 – 27 novembre 2006

      

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